La divertente commedia Sarto per signora di George Feydeau è stata accolta venerdì 20 novembre, al Teatro Bobbio di Trieste da una sala piena e da un pubblico entusiasta. Lo spettacolo interpretato da Emilio Solfrizzi resterà nella città giuliana fino a lunedì 23, in scena con lui Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari e Giulia Weber. La traduzione, l’adattamento e regia sono di Valerio Binasco, le scene di Carlo De Marino, i costumi di Sandra Cardini, le luci di Pasquale Mari e le musiche di Arturo Annecchino.
Sarto per signora è una commedia vivace e divertente, un testo che contiene in sé gli elementi classici del vaudeville francese: gli equivoci, lo scambio di identità, gli intrecci, gli inganni, gli amori segreti e i tradimenti.
Il primo atto vede un dinamico Emilio Solfrizzi, (il libertino dottor Moulineaux) sposato da pochi mesi con la dolce Yvonne, alle prese con improbabili scuse e divertenti gag per riuscire malamente a nascondere alla moglie di aver passato la notte fuori casa. Da qui partono una serie di equivoci che danno brio a tutta la vicenda, con l’entrata in scena prima della suocera di Moulineaux, la combattiva signora Aigreville, poi dell’amico Bassinet e successivamente con la comparsa dell’amante di lui Susanne Aubin. Delizioso e vivace quindi il susseguirsi di equivoci e di altri personaggi, con una resa molto buona da parte degli attori che raccolgono risate ed applausi da un pubblico ammirato. Si respira un’atmosfera d’altri tempi, dovuta certamente alla sapiente nota registica di Binasco ma anche alla professionalità degli attori; molto brava Anita Bartolucci nel ruolo della suocera adirata e davvero convincente Fabrizio Contri nell’ottima interpretazione del vecchio e stralunato Bassinet. Lo spettacolo è divertente, coinvolgente, spiritoso, si respira il profumo della commedia degli anni Cinquanta, di un teatro fatto di “attori” e non di tecnologie, fatto di esperienza interpretativa e professionale dove nulla è lasciato al caso ma al contrario, anche quello che deve sembrare una coincidenza, è stretto e studiato nella minuzia dei tempi scenici. Solfrizzi, dal canto suo, si dona senza riserve, interpreta il ruolo del marito fedifrago con grande maestria di mimica, modulazioni di voce e sapienza del ritmo ed il pubblico ripaga con grandi applausi colui che riconosce davvero nel “mestiere dell’attore”.