I racconti di Dickens e Dostoevskij ci narrano il Natale da prospettive anticonvenzionali che stridono con i messaggi consumistici lanciati oggi dai media.
Scritto da Dickens nel 1843, il Canto di Natale – una delle più famose e commoventi storie sul Natale – rappresenta una feroce critica all’avidità e alla bramosia di guadagno, allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e alla povertà. Il romanzo narra della conversione al Natale di Scrooge, un vecchio burbero taccagno ed egoista che viene visitato dai tre spiriti di Natale passato, presente e futuro. Specchiandosi nel passato, rivive la sua solitudine da bambino e poi quella conseguente ad un amore sfumato per aver egli sposato il “dio denaro”; nel presente, invece, si rende conto per la prima volta delle misere condizioni di vita in cui vive con dignità la famiglia di un suo impiegato, Bob Cratchit, che non può neppure curare Tim, il figlioletto malato. Ma è lo spirito di Natale futuro a determinare la conversione, quando Scroonge vede la propria morte, ignorata da tutti, in contrasto con la scomparsa prematura e da tutti compianta del piccolo Tim.
Canto di Natale viene presentato in forma di monologo, in cui Sacha Oliviero dà voce a tutti i personaggi del romanzo, accompagnato al pianoforte da Daniele Arzuffi.
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IL FANCIULLO PRESSO GESU’ dal racconto di F. Dostoevskij
Questo racconto ci immerge in una problematica moralmente vasta e terribile, affrontata ripetutamente da Dostoevskij: il tema dei bambini vittime innocenti. In questo racconto esemplare il grande scrittore russo si sofferma sui bimbi costretti a chiedere l’elemosina: fotografa i sotterranei di una Pietroburgo di fine ‘800, niente affatto diversa dalle metropoli contemporanee; punta l’obiettivo sugli adulti violenti e sfruttatori; stringe la visuale sui sogni di gioco fantasticati da quei piccoli. Il bimbo dostoevskijano che a Natale vaga per le strade gelate di Pietroburgo verrà trovato all’alba, morto di freddo e di fame. Nell’agonia pre-morte il fanciullo ha una visione: accanto a Gesù, vede un grande albero di Natale intorno a cui danzano spensierati tutti i bambini del mondo che, come lui, non hanno avuto neppure l’elementare diritto di essere bambini.
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12 dicembre 2015 ore 21 – Domenica 13 dicembre 2015 ore 16
Il racconto del Canto di Natale
Adattamento da Canto di Natale di Charles Dickens e regia di Sacha Oliviero
Voce recitante Sacha Oliviero
Al pianoforte Daniele Arzuffi
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Il fanciullo presso Gesù
di Fedor Dostoevskij
con Massimo de Vita
regia di Massimo de Vita
Produzione Teatro Officina
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Ingresso 10 euro comprensivo di tessera associativa
Prenotazione necessaria e gratuita su www.teatroofficina.it
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TEATRO OFFICINA
via Sant’Elembardo 2, Milano | MM1 Gorla | 02.2553200