Tacchi Misti è la compagnia fondata nel 2011 da Carla Ferraro, Valentina Martino Ghiglia, Laura Mazzi e Silvia Siravo, poliedriche attrici diplomate all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, che ha portato al successo due spettacoli esilaranti e al contempo realistici, l’omonimo Tacchi Misti, carrellata di ritratti femminili uscita dalla caustica penna della pluripremiata scrittrice americana Gloria Calderon Kellet e Moms! tratto dal testo canadese “Mom’s the world” scritto dalle mamme attrici Jill Daum, Linda Carson, Alison Kelly, Barbara Pollard, Robin Nichol e Deborah Williams, tradotto da Valentina Martino Ghiglia.
È una sorta di commedia musicale in cui ogni mamma vede riflesse le sue personali esperienze, con tutti gli stereotipi su comportamenti, aneddoti, difficoltà, dubbi, paure malcelate, metodi educativi, conflitti con il partner estromesso da una maternità vissuta in maniera esclusiva.
Si comincia con le quattro interpreti in preda alle doglie che, tentando di assumere le posizioni apprese al corso pre-parto, improvvisano uno scatenato balletto sulle note di “Mamma mia!”.
Nati i frugoletti, un parto è gemellare, inizia la trafila delle notti insonni, dello scompiglio ormonale che manda il cervello “in pappa”, dell’ansia generalizzata, dei consigli delle amiche, attanagliate da un senso costante di inadeguatezza. L’identificazione col ruolo materno totalizzante cambia la percezione del mondo tra pannolini e biberon, modifica i rapporti sociali, fa trascurare la salute, cannibalizzate da quel pargoletto urlante perché ha fame o il pannolino bagnato, e mette in crisi il rapporto con il padre del bimbo, problema che ciascuna tenta di affrontare a suo modo.
Tra quadretti familiari di quotidiana tensione emotiva, momenti melodrammatici risolti con ironia, battute fulminanti sui vari tic materni, intermezzi cantati che evocano noti musical, i figli crescono e son tutte belle le mamme del mondo, fino al momento del distacco, quando i pargoli cresciuti prendono il volo e le mamme cantano “Non disperar, vedrai che un giorno il bimbo cresce e poi sparisce e non ti filerà, ma noi mamme siamo brave a galleggiar”.
Liberate finalmente dall’accudimento, sono pronte a godersi la vita? No! Vogliose di riprovare le gioie della maternità, sono di nuovo in clinica con un vistoso cuscino sulla pancia.
Uno sguardo divertente e toccante sull’essere mamma oggi, che fa tanto ridere mentre si confessa a se stesse che è tutto vero.
Le quattro attrici sono inarrestabili, recitano, ballano, cantano a ritmo serrato, creando i vari contesti ironici con scarni elementi scenici, spaziando tra stereotipi e luoghi comuni messi alla berlina, con una sintonia reciproca nel delineare i ritratti dell’ansiosa, l’efficiente, l’intransigente, l’insicura e tutta la gamma di autolesionismo con cui si vive questa straordinaria esperienza.
La regia di Ferdinando Ceriani asseconda le peculiarità di ciascuna artista, i testi delle canzoni sono di Toni Fornari, gli arrangiamenti di Stefano Fresi.