Un furgone parcheggiato in scena dal quale, a turno, escono di volta in volta i componenti della compagnia teatrale che narrano le novelle delle famose giornate del Decamerone di Boccaccio. Questo è lo scenario dello spettacolo prodotto dal Nuovo Teatro, nato dall’adattamento teatrale e la regia di Marco Baliani che vede nel cast spiccare un guitto d’eccezione, Stefano Accorsi, maestro di brigata che coordina i sei attori che si susseguono: Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia e Mariano Nieddu.
Lo spettacolo è inserito nel Progetto Grandi Italiani nato dalla collaborazione del regista Marco Baliani con lo stesso Stefano Accorsi e con Marco Balsamo e prevede la realizzazione scenica di altri due grandi classici della letteratura: l’Orlando furioso di Ariosto, già realizzato, e Il Principe di Machiavelli.
Decamerone – vizi, virtù, passioni si colloca al centro di questo interessante progetto che mira a riportare il valore insito in questi capolavori letterari a teatro tramite la palese attualità di cui godono ancora oggi i temi e le riflessioni nate in queste omonime pagine.
Sette novelle rappresentate in scena da questa stramba compagnia che improvvisa di volta in volta ambientazioni (scene e costumi di Carlo Sala) e atmosfere nuove (disegno luci di Luca Barbati) a seconda della situazione che si trova a vivere e che, dopo la rappresentazione, riflette sui temi veicolati dalle novelle per rendere l’animo più sensibile al ragionamento e per scambiare opinioni a volte anche contrastanti in merito per arricchire l’animo.
Il gioco diretto dal capocomico è evidentemente molto metateatrale, e tende a raffigurare perfettamente la vita reale dei guitti della Commedia dell’Arte cinquecentesca, precari negli allestimenti quanto nell’economia domestica, ma affiatati e artisticamente brillanti.
Il messaggio è chiaro e più urgente che mai: si deve tornare ai classici e alle parole dei grandi pensatori italiani per interpretare meglio i fatti e la vita odierna.