direttore | James Conlon
Nadine Sierra soprano
Stefano Secco tenore
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro | Claudio Marino Moretti
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Fra rose e leggii, sboccia il nuovo anno.
Giunti alla tredicesima edizione, il Concerto di Capodanno passa all’esperto direttore americano James Conlon, prossimo direttore stabile dell’orchestra Rai, con l’intenzione di tramandare e innovare la tradizione che dalla rinascita della Fenice, la vede contrapporsi allo storico appuntamento viennese.
Prezioso il contributo della televisione di Stato, per la consueta ma non scontata diretta dell’1 gennaio, grazie a cui ogni famiglia italiana e mondiale ha potuto festeggiare l’anno nuovo a stretto contatto con il teatro veneziano.
Per la prima volta, sarà anche possibile godere dell’intero programma (generalmente la prima parte non viene trasmessa ed è fruibile solo dagli spettatori paganti), con l’appuntamento in differita, domenica 10 gennaio alle ore 10.00, su Rai5.
Sarebbe stato un peccato privarsi dell’ottima prova interpretativa fornita sull’Ottava Sinfonia di Dvorak, mai banale, che ha entusiasmato il pubblico presente. Dirigendo a memoria, Conlon ha potuto unirsi e unire l’intera orchestra alla ricerca dei tipici timbri slavi e popolari richiesti dal compositore.
La seconda parte del concerto, stupisce per la scelta di non concentrarsi solo su soli brani d’opera ma alternarli con brevi passi sinfonici o sinfonico-corali, così da non stereotiparsi nel tipico belcanto italiano.
Alcuni di essi, indubbiamente di alto valore, sono risultati un po’ cupi per la celebrazione di un anno che finisce e di uno che inizia, ad esempio la Sinfonia da I vespri siciliani.
Sorprende anche la scelta di abbandonare l’usuale strada del repertorio italiano e confrontarsi con brani di tradizione francese e soprattutto viennese, quale la Quadrille di Strauss Jr.
A tal proposito le parole del sovraintendente Chiarot, rilasciate in conferenza stampa “Dopo un po’ di tempo, siamo riusciti ad inserire un piccolo pezzo di uno Strauss totalmente italiano, perché il nostro vuol essere un concerto aperto, basato sulla musica e sul canto italiano e sugli influssi che ha avuto in contesti diversi, quest’anno l’Austria e la Francia”.
Nessun guanto di sfida a Vienna, quindi.
Buona la prova anche dei due cantanti, Stefano Secco (sostituto dell’ultimo momento per l’indisposto Celso Albelo) e Nadine Sierra.
Protagonisti di alcune fra le più famose arie dell’opera italiana, e del forse più celebre duetto da brindisi finale, si sono contraddistinti per qualità differenti.
Puntuale precisione e grande comunicatività , come nel non facile Una furtiva lagrima, per il tenore Secco, che tornerà a fine gennaio 2016 come protagonista dello Stiffelio di Giuseppe Verdi, mentre grande dominio scenico ed enorme potenza vocale per la giovanissima soprano Sierra, debuttante in laguna ma dal sicuro futuro nel mondo della lirica.
Già pronto il nome del direttore del prossimo anno, l’italiano Fabio Luisi, prossimo direttore del Maggio Musicale Fiorentino.
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Programma
Antonín Dvořák | Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88Giuseppe Verdi |
Il trovatore: «Chi del gitano i giorni abbella?»
Gioachino Rossini | Il viaggio a Reims: Overture
Giuseppe Verdi | Rigoletto: «La donna è mobile»
Giacomo Puccini | Gianni Schicchi: «O mio babbino caro»
Johann Strauss Jr. | Quadrille su temi da Un ballo in maschera di G.Verdi op. 272
Giuseppe Verdi | I vespri siciliani: Sinfonia
Gaetano Donizetti | L’elisir d’amore: «Una furtiva lagrima»
Charles Gounod | Roméo et Juliette: «Je veux vivre dans le revê»
Giuseppe Verdi | Nabucco: «Va’ pensiero sull’ali dorate»
La traviata: «Libiam ne’ lieti calici»