di Philip Ridley
traduzione Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Federica Castellini, Elisabetta Torlasco
scene Aurelio Colombo
costumi Erika Carretta
musiche originali Massimiliano Setti
tecnica Andrea Diana, Enrico Fiorentino
assistenti alla regia Marco Rizzo, Chiara Serangeli
regia Bruno Fornasari
produzione Teatro Filodrammatici
DURATA 100’
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La nuovissima commedia di Philip Ridley (marzo 2015 la prima a Londra), ci mostra, in chiave allegorica e provocatoria, fino a che punto potrebbe spingersi una giovane coppia, in attesa di un figlio, per riuscire a garantirsi la casa dei sogni.
Due giovani sposini, Ollie e Jill, vengono avvicinati dalla Sig.na Dee, una misteriosa emissaria del Comune di residenza, che si offre di regalargli una casa da ristrutturare se saranno loro a farsi carico di tutte le spese.
I due accettano, sperando di poter finalmente coronare il sogno di avere una casa di proprietà.
Appena raggiungono il luogo dell’appuntamento scoprono però che la casa promessa è tutt’altro che una casa dei sogni. Il garage è distrutto, le pareti trasudano muffa e tutt’intorno ci sono solo barboni, campi abbandonati, e qualche altro rudere dismesso. Ollie ha paura che si tratti di una truffa ma Jill si è innamorata dell’idea di poter dare al loro bambino un futuro di agio e così la Sig.na Dee riesce abilmente a convincere la coppia a firmare il contratto di acquisto a costo zero.
L’affare è fatto, ma la prima notte che passano dentro la nuova casa un vagabondo spacca la porta sul retro ed entra in cucina per rubare del cibo. Ollie scopre l’uomo e tra i due nasce una colluttazione nella quale il vagabondo rimane ucciso. Jill grida per lo spavento ma, non appena una strana luce irradia dal cadavere, ecco che la cucina diroccata si trasforma nella cucina dei loro sogni. Sembra un miracolo ma è tutto vero.
I due capiscono subito che deve esistere un legame misterioso tra il ripulire le strade dai vagabondi e guadagnarsi finalmente una casa con tutti i comfort. Decidono allora di agire di conseguenza.
Mentre Ollie e Jill ci raccontano la loro storia, siamo proiettati in una sorta di patto faustiano, dove a far da vittima, purtroppo, non sarà soltanto la loro coscienza.
Ridley, con il tono leggero di una favola nera, ci mette di fronte al cinismo della società contemporanea.
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Philip Ridley (Londra, 1964) è un pittore, scrittore, sceneggiatore, autore teatrale e cineasta. Unico artista ad aggiudicarsi il prestigioso Evening Standard Award, come esordiente più promettente sia per il teatro sia per il cinema, si autodefinisce “uomo del Rinascimento per l’era multimediale”.
Ridley è uno degli autori più innovativi e visionari del teatro e del cinema inglese. Nato e cresciuto nell’East End di Londra, dove tutt’ora risiede, ha fatto di questo quartiere suburbano il luogo principe in cui far vivere i suoi personaggi marginali e da cui fare emergere la sua singolare fantasia, sempre sostenuta da una forte componente viscerale che esalta l’aspetto esperienziale del suo teatro. La sua drammaturgia, che può far pensare ad uno sviluppo visionario e dark del cosiddetto “teatro della minaccia” del primo Pinter, ha al suo centro le paure, le ossessioni, le morbosità dell’infanzia che sopravvivono nella psiche adulta: i suoi personaggi sono per lo più giovani uomini e donne che faticano ad uscire di minorità e che si confrontano con un’ansia esistenziale così estrema da produrre spesso esiti quasi allucinatori. Il mondo sentito come luogo ostile quando non terrifico, la famiglia come rifugio e inferno allo stesso tempo, l’attrazione verso il mostruoso, il lancinante ricordo di un’infanzia edenica, forse solo sognata, la violenza degli istinti dell’animale uomo sono temi ricorrenti della sua opera. La sua leggendaria capacità di scioccare con situazioni e immagini spesso estreme, lungi dal perseguire un effettismo gratuito, risulta come il tentativo genuino di farci confrontare con le zone più oscure del nostro inconscio. Ridley è una figura molto originale di esploratore del “perturbante”. Molti dei suoi testi, (The Pitchfork Disney, 1991; The Fastest Clock in the Universe, 1992; Ghost from a Perfect Place, 1994; Vincent River, 2000; Moonfleece, 2004; Mercury Fur, 2005; Leaves of Glass, 2007), caratterizzati da questi tratti tipici, sono ormai ‘classici’ del teatro contemporaneo. In Italia, i testi di Ridley non sono molto rappresentati. Solo negli ultimi anni, grazie alla rassegna Trend di Rodolfo Di Giammarco, comincia ad essere conosciuto come autore di teatro (Tender Napalm-2015; Dark Vanilla Jungle – 2014; It-Wound-Killer-Now – 2014; Moonfleece – 2011; Vincent River – 2008). Il “perturbante” sembra essere anche il tema principale del suo cinema. Film di Ridley: Riflessi sulla pelle (“The Reflecting Skin”, 1990), Sinistre ossessioni (“The Passion of Darkly Noon” 1995) e “Heartless” (2009).
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INFO
02.36727550 biglietteria@teatrofilodrammatici.eu
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ORARI BIGLIETTERIA:
Nei giorni di spettacolo: dalle 15.00 a inizio spettacolo
Nei giorni di riposo: dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00
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ORARI SPETTACOLI:
lunedì RIPOSO / martedì 21.00 / mercoledì 19.30 / giovedì 21.00 /venerdì 19.30 / sabato 21.00 / domenica 16.00
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PREZZI
intero: 20 euro / ridotto convenzionati:16 euro / ridotto under 25:13 euro / ridotto over 65:10 euro
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TEATRO FILODRAMMATICI
Come raggiungerci
Via Filodrammatici, 1 – 20121 Milano
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Tram 2, 12, 14, e 27 Fermata consigliata Broletto/Cordusio