La Compagnia dei giovani del Teatro Vascello di Roma non finisce mai di stupire. Un gruppo di attori di straordinaria bravura (Valentina Bonci, Isabella Carle, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Chiara Mancuso, Valerio Russo, Pierfrancesco Scannavino e Maya Vassallo), diremmo di “mattatori”, visto che sanno ballare, cantare, passare con facilità dai registri comici a toni più intimisti ed emotivi. L’ultima loro fatica è “Cenerentola”, la famosa fiaba raccontata in centinaia di tradizioni popolari. Una favola però tutta riscritta, anche se l’ossatura della storia è ovviamente rimasta, farcita di nuovi personaggi (come il narratore Tempo, che di tanto in tanto appare per raccordare alcuni passaggi del racconto), riferimenti all’attualità, citazioni cinematografiche (le figlie della matrigna, ad esempio, ricordano paurosamente le gemelline di Shining). Il tutto sorretto da una scoppiettante drammaturgia, dalle suggestive videoproiezioni di Paride Donatelli, dai costumi e le scene di Clelia Catalano, ben mescolato dalla fantasiosa e accurata regia di Maurizio Lombardi
Lo spettacolo, in scena fino domenica 6 marzo (mentre dal 12 marzo al 3 aprile la stessa compagnia della Fabbrica dell’Attore sarà in scena con “Bella e la Bestia”, che chiuderà le produzioni per questa stagione), è davvero molto divertente. Alcune situazioni sono esilaranti: la matrigna (che chiamano “maman” ed è interpretata da un uomo) è uno strano essere tutto lustrini e shopping compulsivo, il ballo al castello è organizzato come una puntata di “Uomini e donne” della De Filippi, con annesso video del principe-tronista, mentre Cenerentola deve andare via a mezzanotte “perché mi chiude la metro”. Tante gag e attrazioni, insomma, ma come annuncia la Fata Madrina che aiuterà Cenerentola a recarsi al ballo, “arriva l’amore, inaspettato, ci si inciampa per la strada”. La conclusione dello spettacolo rispecchia infatti quella della favola: i due innamorati finalmente si rincontrano, i sogni diventano realtà, e come dice Cenerentola alla fine “per me la zucca (ossia la magia dell’amore) è guardare al futuro e vedersi finalmente sorridere”.