Debutta a Roma martedì 1° marzo alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza (piazzale Aldo Moro 5) il pianista russo Dmitry Masleev, vincitore nel 2015 del XV Concorso Internazionale Čajkovskij di Mosca, sezione pianoforte. (Ricordiamo che la precedente edizione di questo concorso, tra i più selettivi, prestigiosi ed ambìti a livello mondiale, è stata vinta quattro anni fa da Daniil Trifonov, che fu subito scritturato dalla IUC ed ora è lanciatisismo in campo internazionale: questo suona di buon auspicio per Masleev).
Tecnica impeccabile, brillatezza, lirismo, spontaneità sono le doti riconosciute dalla critica a Dmitry Masleev, che dopo la vittoria al Concorso Čajkovskij ha suonato a New York, Londra, Stoccolma, Monaco, Rotterdam, Pechino e altre capitali della musica. Ma già in precedenza aveva vinto importanti concorsi e iniziato una carriera internazionale, che lo aveva portato in Germania, Francia, Italia e Romania, oltre che in Russia.
Nato e cresciuto a Ulan-Ude in Siberia, vicino al lago Baikal e al confine con la Mongolia, Masleev ha studiato al Conservatorio di Mosca e all’Accademia Internazionale di Musica del Lago di Como.
Per questo concerto ha scelto di inziare con Bach e proseguire con tre grandi del pianismo romantico, quali Schumann, Schubert e Liszt, e con tre russi, uno dei quali è naturalmente Čajkovskij. È dunque un programma molto vario e impegnativo, che gli permetterà di dimostrare tutto il suo talento.
Di Johann Sebastian Bach esegue la Partita n. 1 in si bemolle maggiore BWV 825, una delle poche sue opere che egli ebbe la soddisfazione di vedere stampate dopo la sua vita: si tratta in pratica di una Suite di danze, che si conclude con una brillante Giga, il cui carattere giocoso e scherzoso è raro nella musica di Bach. Segue la Sonata n. 2 in sol minore op. 22, in cui Robert Schumann realizza i suoi altissimi ideali poetici e formali per mezzo di una tecnica virtuosistica e spettacolare che aveva ammirato in Paganini, da lui ascoltato in concerto in quegli anni. La Barcarolle è il celebre Lied Auf dem Wasser zu singen per voce e pianoforte di Franz Schubert, trascritto per pianoforte solo da Franz Liszt, che trasforma i riflessi della luna sull’acqua in un magico e iridescente scinitillio. Wilde Jagd di Liszt è uno dei suoi dodici Studi d’esecuzione trascendentale e rievoca un’antica leggenda tedesca, che narra di spettri che cavalcano in cielo in una furiosa battuta di caccia: un brano magnifico, potente, visionario, attraversato da tempestose nubi romantiche.
Si cambia nettamente atmosfera con Pëtr Il’ič Čajkovskij, di cui Masleev esegue 4 dei 18 Pezzi op.72, intitolati Chant élégiaque, Valse à cinq temps, Un poco di Chopin e Scène dansante. Nikolai Medtner non è molto noto fuori dalla Russia, dove è considerato insieme a Skjabin e Rachmaninov uno dei grandi pianisti-compositori dell’inizio del Novecento: la Sonata Reminiscenza in la minore op. 38 n. 1 del 1920, in un unico movimento dal carattere nostalgico e malinconico, è una delle sue creazioni più poetiche. Gran finale con la Danse macabre di Camille Saint-Saëns, un poema sinfonico del 1874 che, nonsotante il titolo, è molto brillante e ironico e fa sfoggio di un grande virtuosismo orchestrale, che la trascrizione di Liszt trasforma in un funambolico pezzo pianistico, la cui difficoltà è portata agli estremi nella versione che ne fece Vladimir Horowitz, probabilmente il pianista dalla tecncia più strabiliante di tutto il Novecento.
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BIGLIETTI:
Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro
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INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
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