Balanchine, Millepied, Forsythe, Nureyev sono i protagonisti dei Grandi coreografi, che debutta venerdì 26 febbraio al Teatro Costanzi di Roma proponendo quattro titoli in un programma che ripercorre tutto il Novecento attraverso l’omaggio trasversale alla danza passando dai mostri sacri ai grandi rivoluzionari.
Secondo titolo di danza in cartellone al Costanzi che arriva dopo il successo dello Schiaccianoci, Grandi coreografi si inserisce perfettamente nel solco di un nuovo percorso di educazione del pubblico, in una linea di programmazione diversa rispetto alle precedenti stagioni.
“Il programma Grandi Coreografi è un’esperienza importante per i nostri danzatori e nasce dal mio rapporto speciale con questi grandi maestri – spiega Eleonora Abbagnato, Direttrice del Ballo – Ho voluto proporre al Sovrintendente questo programma e vorrei creare un repertorio solido per la compagnia. Stiamo ricreando una nuova compagnia e ci stiamo impegnando per farlo.
Forsythe è un uomo che ti porta ad amare la danza e non solo: le sue coreografie rappresentano una sfida per i ballerini e una nuova forma di educazione per il pubblico. Nel programma ho voluto portare una ventata di novità con Closer di Millepied, ma anche la perfezione di Nureyev che unisce alla tecnica l’arte e uno dei più celeri balletti di Balanchine creato quasi per caso”.
Il programma della serata si apre con Serenade di George Balanchine (curata dal maestro ripetitore Ben Huys) prima coreografia americana realizzata nel 1934 e nata in seguito ai laboratori condotti con gli allievi e le allieve dell’American Ballet School: quattro movimenti (sulla Serenata in do maggiore per Orchestra e archi di Čajkovskij) e nessuna trama definita per un balletto entrato nella storia con i costumi di Barbara Karinska.
Si prosegue con The Vertiginous Thrill of Exactitude, breve balletto neoclassico creato nel 1996 dal newyorkese William Forsythe: impossibile etichettare in modo univoco il suo universo ora postclassico, ora postmoderno ora decostruzionista che omaggia la danza accademica per poi smontarla e rimontarla. Il risultato è una coreografia complessa giocata sui disequilibri, le accelerazioni e le decelerazioni.
“The Vertiginous Thrill of Exactitude è una grandissima sfida da diversi punti di vista: fisicamente, tecnicamente, musicalmente, artisticamente… un processo infinito, carico di elementi da scoprire – ha dichiarato Stefanie Arndt, ripetitrice del balletto – La musica è veloce, il movimento estremo, è una coreografia complessa da molti punti di vista. Pur basandosi sulla tecnica del balletto classico, Vertiginous porta il danzatore nel secolo successivo spingendolo al limite e alla ricerca”.
In programma anche Closer di Benjamin Millepied (fino a pochi giorni fa Direttore del Balletto dell’Opera): creato nel 2006 racconta un intimo duetto d’amore fra un uomo e una donna che sembrano fondersi sulle note di Philip Glass.
Per la prima volta sul palco del Costanzi dopo la sua nomina a Direttrice del Ballo, la Abbagnato si esibirà proprio nella coreografia Closer e sarà affiancata sul palco da Florian Magnenet, Primo Ballerino all’ Opéra di Parigi. L’étoile però sembra non essere troppo presa da sé stessa, totalmente proiettata verso gli interessi della compagnia. “Sono felice e emozionata di vivere questo mio debutto presentando una novità di grande rilievo, in una serata così prestigiosa che unisce Parigi a Roma, ma in realtà torno in scena e mi sento più stressata per i miei ballerini – ha dichiarato l’étoile – La compagnia sta crescendo, ma è necessario anche lavorare fisicamente e in modo diverso su un programma eterogeneo come quello dei grandi coreografi”.
Il finale della serata è affidato al III atto di Raymonda nei divertissement scintillanti della prima coreografia di Rudolf Nureyev creata al suo arrivo in Europa nel 1961.
“È stata un’esperienza interessante e gratificante insegnare lo splendido III Atto di Raymonda di Nureyev ai ballerini del Teatro dell’Opera di Roma. Questa è la loro prima esperienza e siamo contenti dell’entusiasmo e del dettaglio con cui l’hanno accolto – spiegano i maestri ripetitori Patricia Ruanne e Frédéric Jahn – Insieme, quando eravamo giovani danzatori, abbiamo lavorato con Nureyev in questa produzione e oggi ci rende felici vedere questa nuova generazione danzarla con lo stesso nostro piacere.”
Sul palco, si alterneranno l’Étoile, i Primi Ballerini, i Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, sul podio il maestro David Garforth che ha parlato di “varietà di musica e di compositori passando da un meraviglioso pezzo di Čajkovskij, alla musica di Philip Glass eseguita al pianoforte da Enrica Ruggiero fino alla ricca orchestrazione di Raymonda”.
“Il programma Grandi Coreografi è il secondo titolo di balletto in cartellone e arriva dopo il grande successo di Schiaccianoci e due grandi produzioni di Rossini, Cenerentola e Il Barbiere e riflette la nostra intenzione di lavorare con la grande tradizione e la modernità, senza soluzione di continuità – ha sottolineato il Sovrintendente Carlo Fuortes – Tra Opera e Balletto il pensiero è unico e rientra nella nuova linea di programmazione del Teatro fra moderno e contemporaneità”.
Al via anche il progetto I coreografi, i ballerini e noi: quattro incontri pratico-teorici condotti da Rossella Battisti e Ada D’Adamo in teatro per introdurre il grande pubblico nel mondo del balletto attraverso un approccio informale e brevi, ma avvincenti ritratti monografici. Dopo il primo incontro su Balanchine-Nureyev e il post classicismo di Forsythe – Millepied, i prossimi appuntamenti sono fissati il 20 marzo (sul teatro come crocevia tra balletto e visioni contemporanee), il 17 aprile (su Le Parc di Preljocaj), il 25 settembre (con Il lago dei cigni di Wheeldon).
Dopo il debutto di venerdì 26 febbraio (ore 20.00), Grandi coreografi sarà replicato sabato 27 (ore 15.00 e ore 20.00), domenica 28 (ore 16.30), martedì 1 marzo (ore 20.00), mercoledì 2 marzo (ore 20.00). Tutti i dettagli su www.operaroma.it.