di Massimo Carlotto
con Pamela Villoresi e Claudio Casadio
Regia: Francesco Zecca
Scene: Gianluca Amodio
Costumi: Lucia Mariani
Disegni: Laura Riccioli
Disegno luci: Alberto Biondi
Musiche: Paolo Daniele
Produzione: Teatro e Società srl, Accademia perduta/Romagna teatri
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Una Rimini notturna, oscura e solitaria fa da sfondo a due solitudini che s’incontrano, quelle di Adelmo e Lise. Lui un ladro improvvisato, lei una vecchia croupier decisa ad abbandonare questo mondo perché, lo ripete sovente, nessuno le deve nulla. Vivere rimane un lusso per chi può ancora riscuotere qualcosa e sarà proprio il pover’uomo a trovare nella ‘tedeschina’ interessate briciole d’umanità. Il breve romanzo noir di Massimo Carlotto non salva nessuno, non crea eroi e non mette in campo alcuna salvazione, lasciando scorrere gli eventi come nella più cupa realtà. Affascina il legame della viennese con la menzogna, abitata fin dalla tenera età, che diviene base dei rapporti umani, tanto che verrebbe da chiedersi quanto narrato sia verità e quanto no.
Il regista Francesco Zecca ragiona sull’attrazione del vuoto, sulla scomparsa dell’ambizione che riscontro ogni giorno ovunque posi lo sguardo. Affida il testo a una coppia d’attori affiatati e di talento indiscutibile. Pamela Villoresi è interprete di fisicità ed eleganza impareggiabili, abile nel mambo, nell’invocazione disperata della morte e nel costante umorismo tagliente verso il collega. Lavora incessante su Lise per mostrarne le differenti sfaccettature del personaggio, già ben presenti nell’originale. Claudio Casadio rende credibile con la parlata riminese il disperato disoccupato, capitato per caso nella vita della donna.
Il mondo non mi deve nulla merita d’esser visto anche per la particolarità dell’allestimento. La scena fissa pensata da Gianluca Amodio è un salotto decò, lussuoso e in perenne semioscurità grazie al suggestivo disegno luci curato da Alberto Biondi, tanto che diventa difficile riabituare gli occhi una volta usciti. Su tale interno si apre e si chiude un velario, supporto per le animazioni di Laura Riccioli dai risvolti anche macabri man mano che la vicenda s’incupisce. Non poteva esserci scelta migliore, perché tali proiezioni ampliano e ammantano lo spazio d’ulteriore mistero. Le musiche di Paolo Daniele accompagnano i ricordi e i monologhi dei protagonisti.
Applausi calorosi per Villoresi e Casadio da parte del pubblico della prima.