La storia della scoperta dell’America è nota ai più, ma in che termini potremmo riconsiderare le angherie subite dalle tribù indiane? Questi popoli primitivi hanno davvero subito dai conquistatori senza far resistenza? Forse c’è qualcosa oltre quello che abbiamo sempre creduto di sapere che valga la pena essere indagato?
Questi gli interrogativi da cui muove il Premio Nobel Dario Fo nel suo ultimo romanzo, edito da Guanda e nelle librerie da novembre dello scorso anno. Nasce da qui l’idea di creare uno spettacolo che rappresenti ad hoc le storie narrate con così tanta passione e precisione per descrivere l’unica tribù che non si arrese mai: i Seminole, società pacifica e ben organizzata gerarchicamente, nemica acerrima della schiavitù con protagonisti sui generis le cui vite sono legenda.
Prodotto dalla Compagnia Teatrale Fo Rame e da Itineraria Teatro, scritto e interpretato da Dario Fo nasce Storia proibita dell’America e il celebre artista sceglie proprio il Teatro Duse di Bologna per presentarlo in anteprima nazionale.
Fo è incline a rompere gli schemi delle convenzioni teatrali: quando lo spettatore entra in sala sul palco il sipario non solo è già aperto, ma alcuni spettatori sono comodamente seduti su due file laterali sul proscenio per assistere da quella posizione privilegiata al magico racconto di cui sarà protagonista il territorio americano. Lungo il fondale nero è ricostruita una sorta di stilizzata galleria d’arte che contiene grandi quadri dai colori accesi che seguono il filo conduttore del racconto che il grande autore narrerà con somma perizia e maestria.
Veniamo così a conoscenza di un mondo e di un popolo sconosciuto dai contorni culturali molto diversi dai nostri ma peculiari e affascinanti. Dario Fo con straordinaria bravura interpretativa diventa ora John Horse (nero scaltro capace di truffare i padroni bianchi e provocare la rivoluzione grazie ai suoi carismatici comizi), poi James Billie (veterano seminole del Vietnam che tornato in patria sbaraglia i narcotrafficanti per difendere la sua gente) o ancora Mae Tiger (fiera e valorosa condottiera meticcia grazie alla quale i Seminole avranno un governo fondato su leggi e diritti). A far da corollario a questi intriganti personaggi la storia di un riscatto umano e comunitario durato secoli: dai primi insediamenti in Florida allo sbarco dei conquistadores spagnoli fino ad arrivare alle aspre lotte prima con le truppe inglesi e poi con quelle statunitensi per poi finire con l’arrivo del gioco d’azzardo e del consumismo di massa.
Un’operazione culturale, oltre che performativa di alto spessore quella che ha interessato in primis lo scrittore e attore Fo, che ha coinvolto il figlio Jacopo e gruppi di ricerca per riportare alla luce queste vicende reali combattendo contro la storia vigente, volta a minimizzare la violenza dei conquistatori americani, inglesi e spagnoli.