Genere: animazione
Regia: Hiroyuki Morita
Origine: Giappone
Anno: 2002
Durata: 75’
Date di uscita: 9 e 10 febbraio 2016
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La ricompensa del gatto (all’estero conosciuto come The Cat returns) – eccezionale film d’animazione dello studio Ghibli, firmato Hiroyuki Morita che gli ha dato un’essenziale semplicità espressa tramite un ritmo sostenuto foriero di piacevole diletto e allegra spensieratezza – arriva dopo quattordici anni in Italia tradotto in italiano (in lingua originale sottotitolato è stato presentato nel 2005 durante il ‘Future Film Festival’ di Bologna) e distribuito dalla Lucky Red per la gioia di grandi e piccoli, purtroppo solamente per due giorni.
Poco serve sapere che la storia deriva in parte – spin-off nel linguaggio tecnico – dal film I sospiri del mio cuore in cui comparivano in ruoli minori alcuni personaggi della storia attuale che ha una pregnanza e autonomia tali da renderla straordinaria, dolcissima e inimitabile oltreché ricca di messaggi utili per i giovani che devono crescere e per gli adulti che devono ogni giorno rinnovare un fresco entusiasmo per la vita.
Haru, la tenera protagonista è una liceale, adolescente un po’ titubante e incerta alla ricerca della propria identità e di un posto nella società e da sempre amante dei gatti tanto che la madre la scopre bambina a rifocillare con i suoi amati biscottini una gattina affamata con cui – come racconta alla mamma con deliziosa ingenuità – scambia due chiacchiere sui massimi sistemi.
Mentre sta andando a scuola in compagnia di un’amica cui confida segreti e speranze, si accorge che un elegante micetto che tiene in bocca una scatolina sta per essere arrotato da un camion e istintivamente lo salva.
Non si tratta però di un gattino qualunque, ma nientemeno che dell’elegante e raffinato Principe dei Gatti figlio del Re dei Gatti autoritario e dispotico che con la sua corte vive in un regno parallelo al nostro e che decide autonomamente quale dovrà essere la ricompensa da assegnarle per l’eroica azione compiuta.
Non è tuttavia così semplice sintonizzare desideri, gusti e aspettative degli umani e dei felini per cui la nostra eroina è prelevata obtorto collo mentre si trova a chiedere aiuto a tre personaggi: il distinto e saggio gatto Baron (che si potrebbe definire uno Sherlock Holmes felino con un aspetto da lord) e il suo seguito, il rustico, schivo, sarcastico e golosissimo gattone Muta e il petulante corvo Toto.
Elegante la continua commistione tra Oriente e Occidente (si possono intravvedere anche rimandi piacevoli ad Alice nel paese delle meraviglie) tratteggiata con garbata raffinatezza e divertente ironia.
Il sogno di visitare un altro mondo lungi dal rappresentare una strada di fuga dal reale si rivela foriero di sorprese e pericoli inimmaginabili per cui l’esperienza reale o immaginaria di Huru si rivela divertente e anche utile per maturare e imparare ad apprezzare ciò che ha e ad accettare consapevolmente la crescita che la trasforma da adolescente in donna
Un film genuino e coinvolgente dai particolari indovinati come i gatti ‘Guardie del corpo’ della corte regale e la forma a zampa di micio del Regno dei Gatti oltre ad altre chicche che si consiglia di cercare godendosi questo gioiellino di serenità.