di Eduardo De Filippo
con (in ordine di apparizione)
Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Gianfelice Imparato, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca
regia Luca De Filippo
scene Gianmaurizio Fercioni
costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Stacchini
produzione Elledieffe
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“Non ti pago!” è una della più riuscite commedie di Eduardo De Filippo.
Scritta nel 1940 e andata in scena l’8 dicembre dello stesso anno al Teatro Quirino di Roma, fu interpretata dai due grandi fratelli Eduardo e Peppino ed ebbe subito un clamoroso successo.
Eduardo scrisse la commedia nel 1940, e la inserì nella raccolta della Cantata dei giorni dispari, quella che raccoglie i suoi drammi, per il fatto di raccontare, se pur divertendo, la tragedia di un uomo semplice che si scontra con la realtà; in seguito l’autore mise Non ti pago! nella Cantata dei giorni pari, quella che raccoglie le commedie più divertenti, proprio per il preponderante umorismo.
Tra superstizione e paradosso è il gioco del lotto il protagonista: la smorfia la cui terminologia viene da Morfeo, “il dio greco dei sogni e quindi del sonno“, regola dunque il rapporto fra i vivi e i morti.
Ferdinando Quagliolo vive tra sogno e realtà. Gestore di un botteghino del lotto a Napoli, è un accanito giocatore, eccezionalmente sfortunato. Al contrario, Mario Bertolini, suo impiegato e futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite: un giorno, addirittura, gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro. La commedia si sviluppa intorno ai vari tentativi di Don Ferdinando che accecato dall’invidia, cerca di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese, dispute surreali e grottesche maledizioni.
La Compagnia di Teatro di Luca de Filippo, porta avanti il percorso specificatamente tematico iniziato nella stagione 2013-2014 con l’allestimento di Sogno di una notte di mezza sbronza, che ne costituisce il prologo naturale.
Come in tutte le sue commedie, Eduardo esprime la sua morale, il suo modo di vedere la società e la famiglia. In questa commedia l’autore svela la pochezza degli uomini; l’amarezza sottesa che per tutto il tempo aleggia è restituita dall’allestimento di Luca de Filippo che non mira ad una messa in scena unicamente comica, proprio in fede all’originale pensiero del padre.
L’eccezionale lavoro di Luca sia nel portare avanti l’opera paterna, con questa ed altre commedia, sia nel coltivare la tradizione del teatro napoletano è stato e sarà sempre fondamentale per tutti coloro che si avvicineranno in qualche modo al teatro. A tutta la compagnia e in particolar modo alla bravissima Carolina Rosi va un plauso sentito per l’ammirevole lavoro, portato avanti con cura e dignità dopo la recente scomparsa di Luca De Filippo.