Che cos’ha di così speciale il Quartetto Casa di bambola in scena al Teatro India di Roma? Non si tratta esattamente e solo dell’ennesima versione del celeberrimo testo di Henrik Ibsen, ma di un adattamento drammaturgico diretto da Emanuela Giordano che mette in scena un quartetto formato da Mascia Musy che interpreta Nora, Stefano Santospago nel ruolo del marito Torvald, Alessandra Fallucchi nel ruolo di Cristina e Graziano Piazza nei panni di Krogstad.
Due donne e due uomini, due rapporti completamente diversi: fil rouge del testo è la spietata analisi delle relazioni di coppia fra uomo e donna regolati semplicemente dal potere, dal possesso, dal denaro relegando a un ruolo marginale l’erotismo. Insomma il matrimonio altro non è che un patto di convenienza dove l’amore c’entra poco o nulla.
Lo aveva capito perfettamente Ibsen e la portata rivoluzionaria, se non eversiva del testo, dovette apparire tanto esplicita quanto scandalosa anche all’epoca del debutto del dramma, nel 1879, quando gli impresari d’accordo con gli attori regalarono al pubblico uno zuccheroso e ben poco pertinente happy end finale (per la disperazione di Ibsen, allora non protetto dal diritto d’autore) con Nora che resta in casa, non abbandona la famiglia e i figli per capire chi sia e ritrovare sé stessa, ma riconosce l’autorevolezza del marito restando schiava delle dinamiche delle convenzioni sociali.
Con un’agile riduzione che punta sulla forte presenza scenica e tecnica degli attori, praticamente senza scene e orpelli che accompagnano il dramma borghese, Emanuela Giordano, ha voluto proporre al pubblico la sostanza rivoluzionaria del testo di Ibsen mostrando i tre diversi finali, sconosciuti ai più, e rappresentando stralci del dramma fra finzione, realtà e prove, mettendo a confronto le dinamiche e il capovolgimento dei destini dei personaggi in scena, Mascia Musy-Nora e Stefano Santospago nel ruolo di Torvald che da coppia felice vede franare le proprie sicurezze e Alessandra Fallucchi – Cristina (contraltare femminile di Nora) e Graziano Piazza – Krogstad, losco personaggio che riesce a riscattarsi con l’amore che possono ricominciare a sperare.
Un lavoro senza dubbio affascinante che indaga con verità su un testo modernissimo e spietato. Una piccola chicca per gli amanti di Ibsen. In scena fino al 14 febbraio al Teatro India di Roma.