Il debutto del duo di solisti Silvia Chiesa Maurizio Baglini (venerdì 11 marzo), Daniele Gatti con le Sinfonie di Schumann (12, 14, 15 marzo), Fischer e la Terza di Mahler (domenica 15 marzo)
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 12 marzo ore 18 – Lunedì 14 ore 20,30 – Martedì 15 ore 19,30
Sabato 19 marzo ore 18 – Lunedì 21 ore 20,30 – Martedì 22 ore 19,30
Il ritorno di Daniele Gatti per le Sinfonie di Schumann
I concerti sono registrati da Rai Radio3 e da Rai 5 per successive trasmissioni.
Il concerto del 14 marzo sarà trasmesso in diretta su Rai Radio3.
Assente dai concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2008, Daniele Gatti vi torna per dieci giorni, dal 12 al 22 marzo, per un progetto di ampio respiro e tra i più attesi della Stagione Sinfonica. Infatti, sul podio dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia, il direttore milanese affronterà l’intero corpus delle Sinfonie di Schumann, accostate a due pagine corali di Brahms.
Nel primo appuntamento (Sabato 12 marzo ore 18 – Lunedì 14 ore 20,30 – Martedì 15 ore 19,30) si ascolteranno la Sinfonia n. 1 “Primavera” e la n. 3 “Renana” proposte assieme alla Rapsodia per contralto di Brahms, con Sara Mingardo e il Coro Maschile di Santa Cecilia istruito da Ciro Visco.
L’idea della Prima Sinfonia venne a Schumann da un poema dedicato alla primavera di Adolph Böttger. La prima esecuzione avvenne al Gewandhaus di Lipsia il 31 marzo 1841, diretta da Felix Mendelssohn.
Nella Terza Schumann vuole, invece, celebrare i luoghi a lui più cari, in sintonia con quel mondo letterario e artistico che aveva intravisto nel Reno e nella geografia di città e paesaggi che lo circondano, simboli dell’identità storica e culturale tedesca.
Nell’appuntamento successivo (Sabato 19 marzo ore 18 – Lunedì 21 ore 20,30 – Martedì 22 ore 19,30) Daniele Gatti dirige la Seconda Sinfonia che può essere considerata paradigmatica dell’eccentricità del sinfonismo di Schumann, dove gli afflati di una debordante ispirazione e i dettami del rigore verso le forme classiche appaiono in netto contrasto.
Chiude il ciclo la Sinfonia n. 4, seconda, cronologicamente, perché composta subito dopo la Prima. Qui appare, come centro del pensiero compositivo schumanniano, il lavoro di interrelazione tra i temi. L’opera si svolge secondo le linee di una fantasia di ampie proporzioni, seguendo un criterio formale che anticipa piuttosto le forme cicliche usate dai tardo-romantici.
Incastonato tra le due Sinfonie, lo Schiksalslied (Canto del destino) di Brahms su testo di Hölderlin, interpretato dal Coro di Santa Cecilia.
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 12 marzo ore 18 – Lunedì 14 ore 20,30 – Martedì 15 ore 19,30
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Daniele Gatti direttore Sara Mingardo contralto Schumann Sinfonia n. 1 “Primavera” Brahms Rapsodia per contralto Schumann Sinfonia n. 3 “Renana”
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 19 marzo ore 18 – Lunedì 21 ore 20,30 – Martedì 22 ore 19,30
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Daniele Gatti direttore
Schumann Sinfonia n. 2
Brahms Schicksalslied
Schumann Sinfonia n. 4
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Stagione Sinfonica – Concerto fuori abbonamento
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Domenica 13 marzo ore 18
Iván Fischer e
la Budapest Festival Orchestra
Un organico imponente quello della Budapest Festival Orchestra, del Coro femminile e quello delle Voci Bianche dell’Accademia di Santa Cecilia, del mezzosoprano Gerhild Romberger diretti da Iván Fischer, per l’esecuzione della Terza Sinfonia di Mahler (Concerto fuori abbonamento – Sala Santa Cecilia – Domenica 13 marzo, ore 18): opera monumentale, incredibile, traduzione di una personalissima visione dell’universo da parte del compositore.
Mahler fu assolutamente consapevole che la Terza avrebbe rappresentato qualcosa di eccezionale, non solo o non tanto per le sue proporzioni davvero abnormi sia per durata sia per organico. L’eccezionalità stava nella novità del “programma interiore” sotteso alle idee musicali: «La mia Sinfonia sarà qualcosa che il mondo non ha ancora udito. La natura parla qui dentro e racconta segreti tanto profondi che forse ci è dato presentire solo nel sogno. Talvolta mi sento veramente a disagio e mi pare di non essere io a comporre: proprio perché riesco a realizzare ciò che voglio».
La Budapest Festival Orchestra assieme al suo direttore e fondatore Ivan Fischer sono da tempo sinonimo di eccellenza artistica e di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo, soprattutto per l’esecuzione delle Sinfonie di Mahler delle quali l’Orchestra e il direttore stanno realizzando una serie di registrazioni discografiche considerate dalla critica tra le migliori degli ultimi tempi. Il concerto è quindi un’occasione davvero speciale per ascoltare il complesso ungherese nel suo repertorio d’elezione.
L’intero cast sarà impegnato il 15 marzo per l’inaugurazione del Bologna Festival.
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Stagione di Musica da Camera
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
Venerdì 11 marzo ore 20,30
Incontro di solisti
Debutto a Santa Cecilia
del duo Silvia Chiesa e Maurizio Baglini
L’incontro tra Silvia Chiesa, violoncello e Maurizio Baglini pianoforte, affermati solisti ciascuno per proprio conto, ha dato vita ad un affiatato duo che ha al suo attivo un’intensissima attività di concerti in tutto il mondo.
Venerdì 11 marzo – Sala Sinopoli, ore 20,30 – saranno ospiti della Stagione di Musica da Camera per il loro debutto come duo nei concerti di Santa Cecilia (Baglini è stato già sul palcoscenico ceciliano partecipando alle “Maratona Liszt” del 2010 e 2011).
Oltre al repertorio abituale per i due strumenti, Chiesa e Baglini sono promotori convinti della musica di oggi ma anche impegnati nel recupero di pagine di compositori del passato ingiustamente dimenticate. In occasione di questo concerto a Santa Cecilia presentano un programma molto variegato e certamente impegnativo nel quale figura un brano di Nicola Campogrande dal titolo 150 Decibel (prima esecuzione nei concerti dell’Accademia e dedicato al duo) che si riferisce alla potenza fonica sprigionata da una battaglia: “Ho pensato che la mia partitura in omaggio alla Prima Guerra Mondiale dovesse provare a tener presente questa forza, questa energia giovanile, e a rappresentarla cercandole una corrispondenza nel panorama sonoro del presente: dove c’era una banda, oggi, al fronte, ci sarebbero un dj o un gruppo pop/rock; ognuno avrebbe in mano il proprio smartphone e ragionerebbe per links; qualunque gesto sarebbe all’insegna della velocità; e così via.
Ho poi riflettuto sulla potenza fonica delle battaglie, e sul rumore dei fucili, che, a breve distanza, nelle armi moderne si aggira intorno ai 150 decibel. Usare questo valore come titolo mi è sembrato un buon riferimento per gli interpreti, perché, nei momenti dinamicamente intensi, questa mia partitura chiede loro di suonare davvero forte”.
Molto originale è anche il resto del programma che alla più nota Sonata op. 38 di Brahms accosta due composizioni di grande valore e interesse con la Sonata di Britten e quella di Rachmaninoff.
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Stagione di Musica da Camera
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
Venerdì 11 marzo ore 20,30
Silvia Chiesa violoncello
Maurizio Baglini pianoforte
Brahms Sonata per violoncello e pianoforte op. 38
Britten Sonata per violoncello e pianoforte op. 65
Campogrande 150 Decibel
Rachmaninoff Sonata per violoncello pianoforte op. 19
Biglietti da 18 a 38 Euro