Genere: evento speciale
Regia: Phil Grabsky
Origine: Usa
Anno: 2015
Data uscita in Italia: 22 e 23 marzo 2016
Distribuzione: Nexo Digital
Durata: 98’
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È sempre un vero peccato che film di grande bellezza transitino con la rapidità di una cometa che lascia il ricordo di una grande luce e di straordinarie emozioni come quelle provate vedendo Renoir. Oltraggio e seduzione, avvincente pellicola che racconta la seconda parte della vita di Pierre-Auguste Renoir (Limoges 1841 – Cagnes sur Mer 1919), tra i principali esponenti dell’Impressionismo, attraverso 181 sue opere presenti nel celebre Museo Barnes Foundation di Philadelphia: la più importante collezione al mondo relativa all’artista.
Medico giovanissimo, farmacista, chimico e ricercatore statunitense Albert C. Barnes (Filadelfia, Pennsylvania 1872 – Phoenixville, Pennsylvania 1951) grazie a una medicina antivenerea da lui inventata quando ancora non si conoscono gli antibiotici diviene milionario e vende l’azienda prima della loro scoperta e della crisi del ’29, istituendo una Fondazione, poco lontana da Filadelfia, con più di 9000 opere che oltre a Renoir, da lui prediletto, riguardano Cézanne, Picasso, Matisse, Modigliani…
Liberata dai vincoli testamentari e trasportata in una sede più centrale, oggi la Fondazione è più accessibile tanto che è stato possibile realizzare il bellissimo tour cinematografico distribuito dalla Nexo Digital nei giorni 22 e 23 marzo 2016 (www.nexodigital.it).
Nel lungometraggio, importanti critici d’arte del New York Times e del Washington Post, studiosi di livello internazionale e artisti – coadiuvati anche dalle memorie di Jean Renoir (il figlio secondogenito regista, sceneggiatore e scrittore) – prendono per mano gli spettatori guidandoli nella vita, tecnica, passioni, opere… di questo singolare Maestro che, nato in una famiglia modesta, rivela da subito doti artistiche e viene incoraggiato dallo stesso padre a seguire tale inclinazione.
Importante sarà per la ridefinizione della sua poetica il viaggio in Italia nell’inverno 1881-1882 quando visitando Venezia, forse Firenze, Roma, Napoli, Capri, Palermo e la Calabria dipinge soggetti più atemporali, portando avanti ricerche che non interrompe mai.
Nel periodo esemplificato dalle splendide opere della Fondazione Barnes con monumentali nudi femminili, Renoir allontanandosi dall’impressionismo reinventa se stesso e il suo stile grazie all’influenza dell’arte classica e anche il colore muta: un percorso dinamico e affascinante da scoprire grazie anche alla presenza di antichi filmati che lo mostrano anziano e sofferente e tuttavia ancora attivo ed entusiasta di dipingere.