Al terzo anno di lavoro congiunto, il linker Io Non Parlo Sono Parlato si sta dedicando quest anno al tema dell’IMPOSSIBILE. Io Non parlo sono Parlato è un progetto che mette insieme artisti diversi in un contest di lavoro, con l’idea di unire competenze per lavorare a tutti i livelli con attori, artisti, operatori culturali, creando ponti di collegamento e idee comuni su nuove progettualità.
Il laboratorio annuale, suddiviso in Working Class 1 e 2, è costruito perché la formazione possa essere multidisciplinare e diversificata, adatta a chi vuole affrontare un percorso di studio alternativo senza perdere di vista le basi del teatro.
Il 17 marzo, a Zona K, via Spalato 11, alle 21.00 sarà presentato SOGNO E SON DESTO un omaggio a Lacan, una lezione aperta di riflessione, dove unendo le suggestioni di Silvano Petrosino dell’Università Cattolica di Milano, curatore scientifico del percorso annuale, alle sperimentazioni dei tre insegnanti principali dei laboratori – Igor Loddo (teatro); Franco Reffo – COMPAGNIA NUT (teatro-danza) e Antonio Amore (de-strutturazione del movimento) – si cercherà di capire se è possibile mettere in scena l’im-possibile.
In un mondo determinato dai processi e dalle procedure il tentativo è comprendere attraverso il teatro la sorpresa della liberazione del possibile, che cessa di essere calcolo e determinazione e diventa imprevedibile. Quando un problema sfida il senso comune, l’intuizione creativa rovescia le prospettive e l’impossibile può diventare possibile, non solo probabile.
Esistono oggetti impossibili, che noi concepiamo nella loro concretezza ma non potrebbero esistere nel mondo. È il caso di quegli oggetti che non possono essere costruiti nella realtà tridimensionale perché in contrasto con le leggi della geometria e della fisica, che possono essere disegnati bidimensionalmente.
Cosa succede se studiamo l’impossibile nel teatro?
Abbiamo numerosi esempi di teatro impossibile, basti pensare al pensiero centrale di Beckett, che ritiene impossibile la condizione umana. Con lui, Jean Tardieu, Eugene Ionesco, Arhur Adamov, Georges Schehadé. E una seconda generazione che ha avuto come protagonisti Harold Pinter, Boris Vian. Ma non c’è solo questo. L’impossibile è anche tutto ciò che non crediamo possibile di raggiungere con il nostro corpo, la nostra voce, il nostro esistere sulla scena nello spazio – tempo.
E’ capire le sue dinamiche, focalizzare il momento in cui l’impossibile diventa tale o trasforma se stesso, analizzare cosa può fare un attore per trasmettere l’impossibile al pubblico o trasportarlo in un mondo impossibile che considera reale.
Sfidare l’impossibile, vederne i limiti, capirne le dinamiche, diventa allora un gioco creativo che grazie alle esperienze filosofiche e all’immaginazione dei grandi pensatori permette di affrontare un percorso di conoscenza che passa per le vie della mente, del corpo, delle emozioni attraverso tutti gli strumenti che il teatro e le arti possono fornire.
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Sogno e son desto: l’impossibile risveglio
un omaggio a Lacan
lezione aperta condotta da Igor Loddo, Antonio Amore, Franco Reffo
consulenza scientifica percorso Silvano Petrosino, Università Cattolica di Milano
organizzazione Francesca Audisio
con
Working Class 1 – Maddalena Arpa, Eleonora Bettenzoli, Monica Borgonovo, Domenico Galluccio, Michele Panariello, Paolo Paolucci, Alessandra Terranova
Working Class 2 – Lisa Benevento, Franca Fiore, Sabina Laudati, Antonio Margiotta, Aurelio Masoli, Matteo Sansalone, Antonella Scarinci, Carlo Maria Vella, Ida Ziliani,
Per maggiori informazioni, cv insegnanti, foto: www.iononparlosonoparlato.com
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Zona K
Via Spalato 11, Milano
tutti i mercoledì sera dalle 20.00 alle 23.30, dal ottobre 2015 a giugno 2016.
www.iononparlosonoparlato.com
iononparlo@gmail.com
Mob. / Whatsapp +39 333 522 35 69
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