8 – 13 marzo, Teatro della Pergola (feriale ore 20.45, festivo ore 15.45)
Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
Rocco Papaleo, Giovanni Esposito
BUENA ONDA
di Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, Giovanni Esposito
e con Francesco Accardo, chitarra
Jerry Accardo, percussioni
Guerino Rondolone, contrabbasso
Arturo Valiante, pianoforte
scene Sonia Peng
costumi Eleonora Rella
luci Luigi Marra
regia Valter Lupo
Durata: 1h e 50’, atto unico
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8 – 13 marzo, Teatro Niccolini
(feriale ore 21, festivo ore 16.45)
Compagnia Mauri Sturno
Glauco Mauri, Roberto Sturno
QUATTRO BUFFE STORIE
Da Pirandello a Čechov
con Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico, Lorenzo Lazzarini, Paolo Benvenuto Vezzoso
scene Giuliano Spinelli
costumi Liliana Sotira
musiche Germano Mazzocchetti
regia Glauco Mauri
Durata: 1h e 55’, intervallo compreso
Dall’8 al 13 marzo settimana di debutti importanti nelle sale fiorentine del Teatro della Toscana. Alla Pergola, in prima nazionale, il mattatore Rocco Papaleo, insieme con Giovanni Esposito, prosegue il suo personalissimo viaggio nel teatro canzone e cavalca la Buena Onda, spettacolo che segue l’uscita nelle sale del suo nuovo film Onda su onda. Al Niccolini è di scena il grande teatro d’attore con Glauco Mauri e Roberto Sturno alle prese con Quattro buffe storie, dal Pirandello di Cecè e La patente al Čechov di Una domanda di matrimonio e Fa male il tabacco.
L’avventura, la scoperta, fanno parte della poetica di Papaleo, ma questa volta la meta è più esotica del solito, ai confini del mondo, ed è condivisa anche con quattro musicisti dal vivo, Francesco Accardo (chitarra), Jerry Accardo (percussioni), Guerino Rondolone (contrabbasso), Arturo Valiante (pianoforte). Lo spettacolo è scritto da Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo e Giovanni Esposito. Le scene sono di Sonia Peng, i costumi di Eleonora Rella, le luci di Luigi Marra e la regia è dello stesso Valter Lupo. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo.
Glauco Mauri e Roberto Sturno raccontano la vita (di ieri e di oggi) attraverso il genio grottesco di due grandi poeti dell’animo umano, con la leggerezza del sorriso, l’ironia della follia e la comicità dell’assurdo. Oltre a Mauri e Sturno, ne sono interpreti Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico, Lorenzo Lazzarini, Paolo Benvenuto Vezzoso. Le scene sono di Giuliano Spinelli, i costumi di Liliana Sotira, le musiche di Germano Mazzocchetti e la regia è dello stesso Glauco Mauri. La produzione è della Compagnia Mauri Sturno.
Buena Onda, in prima nazionale alla Pergola da martedì 8 a domenica 13 marzo, è teatro canzone a portata di mano, con il desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre.
Siamo alle soglie del Capodanno, in crociera: Giovanni Esposito è il capitano della nave e Rocco Papaleo fa parte del gruppo di entertainer, insieme a Francesco Accardo alla chitarra, Jerry Accardo alle percussioni, Guerino Rondolone al contrabbasso, Arturo Valiante al pianoforte, sono quelli che la sera nel teatro della nave fanno spettacolo e intrattengono il pubblico.
“Entrare in teatro, per me, è come lasciare la terraferma. È solcare il mare dell’immaginazione, vivere un’esperienza di navigante”, racconta Rocco Papaleo, “per questo il nostro teatro canzone questa volta vuole agire come se si trovasse su una nave, che ci trasporta insieme ai passeggeri/spettatori per affrontare un viaggio che possa divertire e, nella migliore delle ipotesi, emozionare”.
Buena Onda, come nel caso di Una piccola impresa meridionale, segue l’uscita nelle sale del suo nuovo film Onda su onda. Rocco Papaleo promette quindi una crociera a tutti gli effetti, magari non sfarzosa, ma con tutto quello che serve per comporre un intrattenimento efficace di parole e musica, con tutta l’allegria del mettersi in gioco. Sono sulla nave ad allietare l’esistenza dei passeggeri e lo spettacolo stesso è espressione di leggerezza e buonumore, con un tocco di quella malinconia tipica dei meridionali.
“Abbiamo marinai pronti a divertirvi – conclude Papaleo – e l’orchestrina per accompagnare le storie che racconteremo, e tra i passeggeri cercheremo hostess e steward che accetteranno di giocare con noi. La nostra nave si chiama Buena Onda, l’onda buona, quella che solleva e dà sollievo. La “Buena Onda” prospetta di gettare al più presto l’ancora a Firenze”.
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Intervista a Rocco Papaleo
di Angela Consagra da Pergolainsala
Com’è nata l’idea di questo spettacolo?
“È una derivazione del progetto di teatro canzone, un mio personale modo di fare teatro, che porto in giro per l’Italia da tanti anni. In particolare in questo spettacolo, per complicare ancora maggiormente le cose, abbiamo deciso di ospitare nel nostro nucleo – formato da me e da quattro musicisti – l’artista Giovanni Esposito. In precedenza con il gruppo, con lo spettacolo Una piccola impresa meridionale, abbiamo fatto insieme già tante e tante repliche: eravamo in cinque sul palco ad affrontare il pubblico; oggi per Buena Onda siamo in sei e la drammaturgia sulla scena è più esplicita rispetto al passato. Oltre a me e a Giovanni Esposito, anche i quattro musicisti contribuiscono a creare una drammaturgia e infatti considero i musicisti come dei veri e propri personaggi dello spettacolo, a tutti gli effetti. Di solito i nostri spettacoli non avevano mai avuto un riconoscibile filo conduttore, mentre per questa nuova prova abbiamo costruito un impianto più teatrale dal punto di vista narrativo e questo costituisce un passo in avanti per noi, un originale esperimento espressivo”.
Lei ha paragonato l’interpretazione di Buena Onda a un viaggio …
“Sì, in fondo con questo spettacolo è un po’ come se ci imbarcassimo tutti, gli attori e i musicisti insieme al pubblico, su una nave da crociera. In scena viene raccontata la storia di un viaggio compiuto in crociera: Giovanni è il capitano della nave e noi, io con i musicisti, siamo il gruppo di entertainer, quelli che la sera nel teatro della nave fanno uno spettacolo ed intrattengono il pubblico. Siamo alle soglie del Capodanno, quindi la nostra funzione è proprio quella di allietare l’esistenza dei passeggeri con le parole e la musica. E lo spettacolo stesso è espressione di leggerezza e buonumore, con un tocco anche di malinconia, tutte caratteristiche che spesso noi meridionali comunichiamo”.
In contemporanea con lo spettacolo è uscito il film Onda su onda, che lei interpreta insieme ad Alessandro Gassmann; in che modo teatro e cinema convivono?
“Come è sempre capitato prima, teatro e cinema convivono nella mia personale ricerca. Nelle mie due precedenti esperienze cinematografiche, Basilicata coast to coast e Una piccola impresa meridionale, risiedeva sempre uno spunto comune con gli spettacoli di teatro canzone. Per quanto riguarda il viaggio in Basilicata nello spettacolo lo avevamo solo evocato, mentre al cinema il viaggio è diventato proprio la storia del film: attraversare a piedi in gruppo tutta la mia regione. In realtà il film e lo spettacolo erano completamente sconnessi, tranne questo embrione teatrale di idea del viaggio che albergava in entrambi. Invece lo spettacolo Una piccola impresa meridionale traeva dal film un’ispirazione rispetto al titolo, che è il medesimo, e alla definizione di noi artisti che stavamo in scena: insieme sul palcoscenico costituivamo ‘una piccola impresa meridionale’, anche perché i membri dello spettacolo erano tutti del Sud. In Buena Onda, c’è una connessione tra l’esperienza teatrale e cinematografica: la ricerca di uno stesso tono, che sia in bilico tra ironia e malinconia come una sorta di poesia buffa. Sia il film che lo spettacolo si svolgono su una nave: nel primo caso è una nave-merci, e solo per una parte del film, mentre nel secondo caso si tratta di una nave da crociera e tutto lo spettacolo è completamente ambientato su una nave. Ci sono delle piccole connotazioni drammaturgiche, certe assonanze, ma le due espressioni cinematografica e teatrale si dividono completamente”.
Per lei affrontare un nuovo personaggio è sempre un viaggio?
“Direi che ogni giorno si può parlare di compiere un viaggio: dal momento in cui ci si sveglia fino a quando si va a dormire. Poi il viaggio continua ugualmente: si entra nel mondo dell’onirico e dei sogni. Essere in viaggio è una condizione esistenziale e ogni passo che muovi, ogni sguardo che dai, indica sempre un passaggio: sono metri che si percorrono in avanti e la vita che va …”
E non si arriva mai?
“lo penso proprio di no. Comunque è bello pensare che noi, come esseri umani, non arriviamo mai a un punto di arrivo e che il nostro movimento anzi è un perenne viaggiare”.
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BIGLIETTI
Prezzi
INTERI
€ 32,00 PLATEA ● € 24,00 PALCHI ● € 16,00 GALLERIA
Ridotti (escluso domenica)
OVER 60
€ 28,00 PLATEA ● € 20,00 PALCO ● € 14,00 GALLERIA
UNDER 26
€ 20,00 PLATEA ● € 16,00 PALCO ● € 12,00 GALLERIA
SOCI UNICOOP FIRENZE (martedì e mercoledì)
€ 25,00 PLATEA ● € 18,00 PALCHI ● € 13,00 GALLERIA
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BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=138108 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice.
“Dire cose utili divertendo”, diceva Orazio. Potrebbe essere il sottotitolo di Quattro buffe storie, messo in scena dalla Compagnia Mauri Sturno al Teatro Niccolini di Firenze da martedì 8 a domenica 13 marzo: lo spettacolo è tratto da quattro atti unici di Pirandello e di Čechov legati dalla ‘comica follia’ di personaggi e situazioni. Il graffio dell’uno e la tenerezza dell’altro si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita a un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l’uomo.
Nei folgoranti atti unici di Pirandello la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà, vista con la ‘pietas’ propria del drammaturgo agrigentino. In Cecè il personaggio dell’omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913 è il degno rappresentante di una società frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità. Ambientato in una Roma non molto diversa da quella di oggi, invischiata cioè in scandali e allegra corruzione politica, esplode un’insolita, divertentissima ‘pochade’ in cui il cinismo di una circostanza diventa non solo fonte di comicità, ma anche di condanna. Ne La patente vive una delle tematiche più care a Pirandello: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi. L’uomo, a volte, per sopravvivere, è costretto a mettersi una maschera che gli è stata plasmata dagli altri. Chiàrchiaro, il protagonista della storia, per i pregiudizi, l’ignoranza e la cattiveria della società, è condannato a una finzione che diventa per lui l’unica risorsa possibile di vita. Dramma e farsa qui convivono in un’amara risata.
Un’ironia grottesca è alla radice sia delle opere immortali di Čechov che di alcuni suoi brevi atti unici come Una domanda di matrimonio (‘scherzo in un atto’, così lo sottotitola lo scrittore). L’invenzione di una comicità al limite dell’assurdo che, rappresentata a Mosca nel 1889, fu definita così da Tolstoj: “Una domanda di matrimonio è la personificazione della comicità”. Anche in Fa male il tabacco (un piccolo capolavoro) il grottesco dona in modo mirabile quella ‘leggerezza’ che, anche nel dramma, Čechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una conferenza sui danni che provoca il tabacco sfocia nella confessione di una vita triste, inutile e meschina. E il grottesco di Čechov diventa poesia.
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BIGLIETTI
Platea e I ordine di palco numerato: 18€ – Ridotto: 16€ (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana, Pergola Card).
Palchi di II e III ordine numerato: 15€ – Ridotto: 13€ (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana, Pergola Card).
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BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=162359 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice.