Con Lucilla Amerini, Francesco Arioli, Giulia Castelli, Beatrice Federico, Sebastian Luque Herrera, Cristina Isgrò, Gaia Picardi, Margherita Roverselli, Pietro Versari e con Massimo de Vita
Inserto vocale del narratore Antonio Bozzetti, partigiano del quartiere Turro | Regia di Massimo de Vita | Produzione Teatro Officina
Lo spettacolo è inserito nel palinsesto Ritorni al futuro, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano
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«I partigiani? Hanno dovuto fare delle scelte, ed erano convinti che, se ci si poteva salvare, ci si sarebbe salvati tutti insieme. Persone che si sono prese sulle spalle il futuro di una società. Noi non abbiamo alcuna esperienza di questo; la mia vita – a scuola e fuori – mi dice che se sono furbo, se ho i soldi, se ho fortuna, se trovo l’aggancio giusto, ce la posso fare: se io mi salvo, mi salvo da solo».
«Non ci pensiamo proprio ai beni che abbiamo avuto in eredità dai partigiani: tutto per noi è naturale, automatico. Aver avuto la libertà senza manco averla desiderata, senza neppure averla chiesta, men che meno aver lottato per ottenerla, ha generato una forma di egoismo, almeno secondo me. Voglio dire che il futuro per me è solo il “mio” ,singolo, individuale futuro. Mi piacerebbe vivere un aprile come quello del ’45, un futuro aprile».
Così dicono ai primi incontri i ragazzi del Laboratorio teatrale del Teatro Officina dedicato al tema della Resistenza. Ci pensano, si informano, leggono, cercano sulla Rete, poi scrivono la loro testimonianza che ora recitano in Futuro aprile. E dicono: Piazzale Loreto è solo una rotonda spartitraffico? Noi giovani non abbiamo dovuto resistere contro un regime dittatoriale, ma oggi siamo gettati in un orizzonte di violenza in alcuni casi esplicita (terrorismo) in altri più subdola che ci lascia soli e inadeguati. O confessano il loro spaesamento dopo un viaggio scolastico ad Auschwitz, in cui il baratro della disumanizzazione gli si è spalancato sotto i piedi.
Le loro testimonianze, intrecciate con brani di letteratura sul tema (Elio Vittorini, Primo Levi, Anna Frank), aprono una dialettica viva, a tratti bruciante, fra ieri e oggi, spogliando l’anniversario della Liberazione da ogni retorica convenzionale e riportando al tempo presente il senso profondo di quell’aprile
1945, che a loro sembra così lontano. E si chiedono, schierandosi radicalmente contro ogni forma di violenza, cosa è resistenza oggi.
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16 aprile 2016 ore 21.00
17 aprile 2016 ore 16.00
Ingresso comprensivo di tessera associativa: euro 10
Prenotazione necessaria e gratuita su www.teatroofficina.it | 02.2553200
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TEATRO OFFICINA
via Sant’Elembardo, 2 Milano
MM1 Gorla | info@teatroofficina.it | www.teatroofficina.it