Un’opera di Sebastian Kautza, Anna Kistel, Thomas Rascher, Frederik Rohn, Hajo Schüler, Michael Vogel, Nicolas Witte
Con Anna Kistel / Marina Rodriguez Llorente / Melanie Schmidli, Matteo Fantoni / Sebastian Kautz, Daniel Matheus / Frederik Rohn, Fabian Baumgarten / Thomas Rascher / Nicolas Witte
Regia Michael Vogel
Maschere Thomas Rascher, Hajo Schüler
Scenografia Michael Ottopal
Costumi Eliseu R. Weide
Musica Dirk Schröder
Disegno luci Reinhard Hubert
Produzione di Familie Flöz, Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg
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Il lavoro dei Familie Flöz è espressione alta di qualcosa, che si potrebbe chiamare soltanto poesia. Si parte dall’osservazione di un ambiente che sembra non avere nulla di straordinario, un piccolo hotel di montagna, e dalla sua quotidianità, per arrivare a una riproduzione dettagliata di tutti i singoli movimenti e percorsi che costituiscono questo universo. Non solo. Tutto questo viene messo in scena con una cura pazzesca. Questo mix di osservazione e cura è alla base del risultato poetico. Ogni singolo gesto dei personaggi della storia diventa un universo a sé ed è portatore di un’espressività approfondita. Ci si potrebbe soffermare su un gesto per minuti, senza che questo perda la sua efficacia. Certamente quello dei Familie Flöz è un teatro che mette alla prova il pubblico medio del 2016, una prova di pazienza e capacità di osservazione. Se osservato con apertura e ingenuità, senza pregiudizio, senza fretta, l’universo di Hotel Paradiso diventa ironico ed esilarante, tenero e commovente. Il pubblico viene accompagnato allo sguardo e alla sensibilità degli autori, imparando come l’osservazione di particolari, apparentemente ordinari, possa invece aprire le porte a un ventaglio di stati d’animo. Questa breccia nell’emotività del pubblico è attuata fin dalla costruzione delle maschere, che hanno in sé i tratti di un’umanità indifesa e stupita. Maschere grandi, segnate da linee efficaci e concise, che tratteggiano la personalità della figura. Ogni maschera ha il suo approccio peculiare al mondo circostante, grazie anche alla capacità fisica degli interpreti, che si muovono in totale assonanza alla propria maschera, creando figure con differenti qualità espressive di azione, reazione e piano d’ascolto. Il lavoro dei Familie Flöz, infine, è un esempio magnifico di ricerca all’interno di un mestiere. Pazienza, lavoro certosino, ripetizione quotidiana sono sicuramente alla base di un risultato così ricco; ricordando la proporzione 4 attori per circa 12 personaggi.