Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi in una sola serata e all’insegna di un fil rouge non solo drammaturgico, ma anche estetico: da domenica 17 (il debutto è in diretta su Rai Radio 3) a domenica 24 aprile al Teatro dell’Opera di Roma va in scena Il Trittico di Giacomo Puccini con la regia del pluripremiato Damiano Michieletto, al debutto nella Capitale.
È raro riuscire a vedere il Trittico nella sua versione integrale dato che generalmente le tre opere vengono sempre riproposte singolarmente o associate ad altri lavori, ma Michieletto, recentemente insignito del prestigioso Laurence Olivier Awards, richiestissimo a livello internazionale, innovativo e provocatore, ha voluto imprimere alle tre opere, molto diverse, una sostanziale continuità drammaturgica ed estetica, chiave di lettura dello spettacolo, una coproduzione del Det Kongelige Teater di Copenaghen e del Theater an der Wien con le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti.
“Generalmente si tratta di opere che vengono rappresentate singolarmente. Sono partito dal fatto che sono opere molto diverse fra loro da un punto di vista drammaturgico. Il tabarro è un dramma cupo che racconta di un omicidio, Suor Angelica è un dramma al femminile, ma molto lirico, Gianni Schicchi è una commedia farsesca, ma molto nera. Ma come unirli? – dichiara Michieletto – Ho pensato a una serie di link che collegano le opere a livello estetico e che le uniscono. Ci sono elementi che creano continuità, come ad esempio il tema del dolore che viene riproposto in modo diverso. Ho cercato di indagare il lato più oscuro o notturno per far risaltare la violenza e il cinismo dell’animo umano: nel Tabarro viene messo in scena un mondo di sofferenti, Suor Angelica è invece prigioniera di un luogo di penitenza, un carcere, in Gianni Schicchi tutti cercano di ingannare gli altri per accaparrarsi l’eredità e senza esclusione di colpi bassi. Come regista però cerco sempre di non giudicare i personaggi, cerco di essere dalla loro parte e cerco di comprenderli per non limitarli” ha concluso il regista.
“Dopo quattro nuovi allestimenti, al Costanzi va in scena Il Trittico di Puccini che con il Costanzi vanta un legame speciale dato che ha debuttato in prima italiana all’Opera di Roma l’l1 gennaio 1919 e che Puccini lo ha visto qui per la prima volta. Abbiamo voluto presentare le tre opere tutte insieme riproponendo una coproduzione del 2013 realizzata da Vienna e Copenaghen e che presentiamo al suo debutto italiano – spiega il Sovrintendente del Teatro dell’Opera Carlo Fuortes introducendo l’opera pucciniana – Il Trittico segna il debutto romano di Michieletto, un regista molto popolare e ricercato anche all’estero che ha voluto regalare un film rouge alle tre opere. Il regista ha pensato non solo a un’unità scenica, ma anche drammaturgica e stilistica: per il teatro è un onore ospitarlo”.
Dello stesso avviso anche il maestro Daniele Rustioni che salirà sul podio e che debutta al Costanzi dopo aver diretto la Bohème alle Terme di Caracalla in un 2014 funestato dagli scioperi.
“Allestire il Trittico, il capolavoro dell’orchestrazione di Puccini, è una vera rarità anche considerando che gli artisti sono impegnati in 33 ruoli diversi – spiega Rustioni – dopo la Bohème di due anni fa torno al Costanzi che vanta una delle migliori acustiche del mondo. È un piacere tornare a lavorare con Michieletto e due grandi cast coinvolti in uno sforzo vocale ed espressivo notevole e penso soprattutto a Patricia Racette e Asmik Grigorian impegnate contemporaneamente in due ruoli completamente diversi, Suor Angelica e Giorgetta”.
Il Trittico, uno sforzo non indifferente da un punto di vista organizzato e produttivo per il Costanzi, vedrà impegnato in teatro un doppio cast per 33 ruoli: Roberto Frontali e Kiril Manolov (20, 22, 24 aprile) si alternano nel ruolo di Michele e in quello di Gianni Schicchi, nel ruolo di Giorgetta si alternano Patricia Racette, al debutto all’Opera e Asmik Grigorian (20, 22, 24 aprile). Nel ruolo di Luigi ci saranno Maxim Aksenov e Antonello Palombi (20, 22, 24 aprile), nel ruolo della Zia principessa Violeta Urmana e Nascha Petrinsky (20, 22, 24 aprile). Ekaterina Sadovnikova interpreterà Lauretta e Suor Genovieffa, Anna Malavasi la Frugola e la Badessa. Antonio Poli e Matteo Falcier (20, 22, 24 aprile) saliranno sul palco nel ruolo di Rinuccio.
Impegnati anche il Coro, diretto dal Maestro Roberto Gabbiani e la Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma, diretta dal maestro José Maria Sciutto.
Dopo la “prima” di domenica 17 aprile (ore 19.30) che andrà in diretta su Rai Radio3 Il Trittico torna in replica martedì 19 (ore 19.30), mercoledì 20 (ore 19.30), giovedì 21 (ore 19.30), venerdì 22 aprile (ore 19.30), sabato 23 (ore 18), domenica 24 (ore 16.30).
Tutte le informazioni su operaroma.it.