Per il progetto speciale ‘A tempo d’opera’, promosso dall’Amat in collaborazione con il Comune di San Lorenzo in Campo, è stato presentato al Teatro Tiberini un concerto in forma scenica per strumenti, canto e voci recitanti, “La favola di Orfeo ed Euridice”, rielaborazione dell’opera settecentesca Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck su libretto di Ranieri de’ Calzabigi, che narra il tragico viaggio del mitico cantore Orfeo nell’oltretomba per riportare in vita l’amatissima sposa Euridice, uccisa dal morso di un serpente velenoso.
Il Quartetto Internazionale d’Archi, formato da Marco Bartolini violino, Malgorzata Maria Bartman violino, Vladimir Zubitsky violoncello, Mari Batilashvili cembalo (qui sostituito da una tastiera) e diretto dal M° Salvatore Francavilla, ha eseguito con cura alcune pagine dell’opera, ha accompagnato le arie dei solisti e la sola tastiera ha fatto da sottofondo (non sempre gradito) alla lettura che collegava le arie.
Il mezzosoprano Kiyoka Iguchi era Orfeo, il soprano Sara Zhazitova Euridice e il soprano Mariami Gogbershvili Amore. Tre cantanti giovanissime, che hanno mostrato padronanza scenica e gestuale, sensibilità interpretativa, vocalità interessanti da perfezionare in spessore, morbidezza e dizione.
La lettura espressiva dei recitativi è stata effettuata dagli attori Francesca di Modugno e Cristian Della Chiara.
La mise en espace di Inga Balabanova, direttore artistico dell’International Opera Studio Pesaro, e il disegno luci di Luca Marzi creavano la giusta atmosfera. Dietro un velatino, a volte opaco a volte illuminato, che separava il palcoscenico dal boccascena, si muovevano i cantanti e ai lati del boccascena in penombra davanti ad un leggio erano posizionati i due narratori. Durante la lettura sul velatino venivano proiettate immagini d’epoca di paesaggi e dei personaggi della storia. Appropriate le tuniche bianche come costumi.
Una formula sperimentata, efficace per l’introduzione all’opera di un pubblico neofita attraverso la narrazione che prepara al canto.
Prima dello spettacolo è stata offerta una degustazione di prodotti naturali, preparati dall’Associazione Stramonio di Pesaro.
L’evento ha visto la partecipazione del FAI di Pesaro, che ha apprezzato anche le bellezze artistiche del paese, quali la Basilica benedettina romanico-gotica, i musei archeologici e naturalmente l’ottocentesco teatro Tiberini.