Musiche: Riccardo Cocciante
Liriche: Luc Plamondon
Versione Italiana: Pasquale Panella
Regia: Gilles Maheu
Coreografie: Martino Müller
Costumi: Fred Sathal
Scenografie: Christian Rätz
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Il cast
Esmeralda: Lola Ponce
Quasimodo: Giò Di Tonno
Frollo: Vittorio Matteucci
Clopin: Leonardo Di Minno
Gringoire: Matteo Setti
Febo: Graziano Galatone
Fiordaliso: Tania Tuccinardi
E oltre 30 artisti tra ballerini, acrobati e breaker
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“Morire dalla voglia di vivere” con queste parole Esmeralda canta il suo amore per la vita e per Febo, il suo Sole, nella scena culminante del momento emozionante della storia travolgente… e anche se non vissero felici e contenti (i personaggi con un triste epilogo rimangono immobili sulla scena) felici e soddisfatti sono invece gli interpreti di quei personaggi tanto amati dal pubblico!
Ieri sera a Trieste abbiamo assistito allo strepitoso successo del Musical più atteso della stagione, anzi degli ultimi anni.
“Riparte nel 2016, col cast originale e le musiche di Cocciante, l’opera moderna più famosa al mondo. Dopo quattro di sosta, torna a teatro il grande musical dei record: Notre Dame De Paris. Con le musiche di Riccardo Cocciante e la coppia Lola Ponce e Giò di Tonno, lo spettacolo, dall’alchimia unica e inconfondibile, riparte da Milano il 3 marzo 2016 per iniziare un tour che toccherà le maggiori città italiane”. Così annunciava la Campagna Pubblicitaria e la Promozione è stata subito entusiasticamente accolta dagli appassionati e non solo, dal momento che… finora oltre 2 milioni e mezzo di spettatori hanno già visto l’opera rock basata sul capolavoro di Hugo.
L’attesa del pubblico è certificata dai 40mila biglietti già venduti prima ancora di annunciare il cast che sarà doppio, con nuovi protagonisti che saranno “cresciuti” da Cocciante nei prossimi mesi per una sorta di staffetta nel tour.
Desiderio del pubblico era rivedere Notre Dame col cast originale e così sarà, ma soltanto per la prima parte del tour. Cocciante infatti, durante le audizioni (Riccardo Cocciante da anni cura personalmente la scelta dei cast in tutto il mondo) è rimasto sorpreso quando tra i partecipanti, ha visto apparire sia giovani talenti che nomi già noti. Così spinto da Pasquale Panella i giovani saranno avviati all’interpretazione dei ruoli da parte di chi ha già vissuto la magia di quest’opera prima di loro. Una sorta di staffetta in cui il primo cast lascerà pian piano il posto al nuovo.
Lola Ponce e Giò Di Tonno saranno quindi nuovamente insieme, a 14 anni dal primo debutto nell’opera moderna ispirata al romanzo di Victor Hugo e trasformata in kolossal da David Zard e Riccardo Cocciante.
“È stato il pubblico a chiedercelo – racconta il produttore in una conferenza stampa –concerto – Questo progetto è entrato nel ‘dna’ degli italiani. Così tanti spettatori e repliche, è una cosa che questo paese non aveva mai visto, che ha dato lavoro a tantissime persone, anche se il Governo non lo ha notato molto”.
Notre Dame De Paris debuttò al Palais des Congrès di Parigi il 16 settembre 1998, nella sua versione originale francese, e fu subito trionfo. Quattro anni dopo, David Zard produceva la versione italiana con l’adattamento di Pasquale Panella: il 14 Marzo 2002, al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione a Tor di Quinto, si teneva la prima di quello che sarebbe stato il musical dei record. Da allora ogni ripresa è stata un successo, grazie anche al passaparola, con spettatori che sono tornati a vedere più volte lo spettacolo per rivivere le emozioni di una grande storia d’amore.
Notre Dame de Paris è stato tradotto in 7 lingue e rappresentato 4.046 volte in 40 città nel mondo, dall’Inghilterra al Canada, passando per Russia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Libano, Turchia e in decine di altri paesi.
“La mia è un’opera popolare, non voglio avvicinarmi ai grandi della lirica” – racconta Cocciante – “Quando cominciai a scrivere – dice – mi diedi delle regole: non volevo un musical né nulla di americano. Volevo invece recuperare la nostra cultura europea, lo strumento della voce e poi c’era il microfono vicino come per i cantanti rock, la musica registrata, il corpo di ballo che racconta la storia. Ecco, Notre Dame è un’espressione popolare moderna”.
La storia, conosciuta anche dai più piccini per il famosissimo cartone animato, racconta l’amore disperato di Quasimodo (Giò Di Tonno), costretto dalla sua deformità a vivere nel campanile della Cattedrale di Notre-Dame, per la bella gitana Esmeralda (Lola Ponce), innamorata a sua volta di Febo (Graziano Galatone), l’aitante capitano delle guardie del Re, fidanzato con Fiordaliso (Tania Tuccinardi). Ma anche Frollo (Vittorio Matteucci) e Clopin (Leonardo Di Minno) sono coinvolti dalla bella gitana, mentre il poeta Gringoire (Matteo Setti) canta con voce piena e vibrante gli intrecci della vicenda.
Nella Sala Generali del Teatro Rossetti freme palpita tangibile l’eccitazione. Tutti sono consapevoli di vivere un evento eccezionale. La musica tiene viva la tensione, passa qualcuno che invita a battere le mani, qualcun altro cammina in platea mostrando i libretti e i video dello spettacolo, il cui titolo è anche impresso su borse di tela! Insomma tutto è pronto per la grande Rappresentazione. Buio. E nel silenzio più assordante salgono le note della famosissima “In questo tempo delle cattedrali… la pietra si fa statua, musica e poesia…. E tutto sale su verso le stelle… su mura e vetrate… la scrittura è architettura”.
E il delirio si impossessa del pubblico. Indifferentemente dall’età, tutti cominciano ad urlare e ad applaudire e così sarà per tutta la durata dello spettacolo. Si è coinvolti emotivamente anche dalla scenografia imponente che sembra quasi travalicare la scena fino ad un limite spesso sfiorato. Da un momento all’altro qualcosa o qualcuno può cadere in platea. È la sensazione degli spettatori delle prime file, ed è un elemento in più di coinvolgimento ed attenzione. Si vive la scena come se si fosse dentro la scena!
Altissime, le pietre si muovono, avanzano fino alla ribalta quasi a schiacciare i personaggi che sgusciano velocemente e salgono anzi saltano su un fondale che non è mai simile a se stesso, tanti sono i varchi, le finestre, le nicchie, le feritoie e gli anfratti che appaiono all’improvviso e altrettanto rapidamente svaniscono.
Giganti, le campane dondolano riempendo tutta la scena e si rivelano trapezi per i virtuosismi atletici e circensi degli eccezionali protagonisti del corpo di ballo. Definirli ballerini sarebbe riduttivo. Danno prova di altissima preparazione e l’energia ed il ritmo che incessantemente segnano fanno alzare l’asticella della gara. È tutto veloce, velocissimo, il movimento lascia senza fiato chi guarda, con la meravigliosa pausa delle note più melodiose dei duetti e degli assolo dei sette protagonisti assoluti.
Il primo tempo consegna all’intervallo un pubblico che si muove, si alza dalle poltrone, continua a sentire l’energia vibrare. Anche il secondo tempo fila via liscio come una Ferrari in pista!
Mentre le note e le luci sfumano, si accalca la gente sotto il palco per guardare da vicino i propri idoli, per fare foto, per lanciare fiori. È un delirio!!! Forse più facile da vedere negli stadi!!!
È da osservare che il Teatro Rossetti di Trieste è uno dei pochi Teatri a poter ospitare questo Musical!
C’è da rimanere impressionati dalla maestosità dell’impianto scenografico, dalla maestria del disegno Luci, dalla cromaticità morbida, pastosa e polverosa dei costumi dei diseredati della Corte dei Miracoli, della sensualità quasi tattile dell’abito verde della Zingara e della sfumatura pastello dell’abito con cui viene messa a morte. Sembra quasi nuda, perché il colore rende l’idea della pelle e confonde lo sguardo, a quel punto innamorato, di ogni singolo spettatore.
La regia è sulla punta di una magica bacchetta di un meraviglioso direttore che ha magistralmente guidato la sua orchestra
Sì è già detto tutto sulle voci, sulle parole, sulle musiche. E i commenti lusinghieri sono stati confermati anche a Trieste.
Applausi lunghissimi. Il pubblico non voleva abbandonare la magia creata da questo Musical. Ancora applausi!