Il Fringe ci porta oggi, Domenica 15 Maggio, in uno dei luoghi simbolo di Torino: Piazza Vittorio Veneto. Una delle piazze più grandi d’Europa, volutamente inclinata verso il Po (per permettere alle piogge di defluire nel fiume), e quindi adiacente ai Murazzi, uno spazio che sta riacquistando valore. Insomma la nostra Rive Gauche, che niente ha da invidiare al fascino parigino.
La concomitanza con i molti eventi in questa città (che sta diventando quasi una prerogativa in questo periodo dell’anno), una fra tutte Il Salone del Libro (da scrivere in maiuscolo), non ha impedito ai torinesi di fare le classiche vasche con conseguente sosta ai tavolini, per bere e chiacchierare. E infatti i numerosi locali della piazza erano gremiti. E il luogo deputato allo spettacolo è proprio uno di questi: il Lab. Apparentemente da fuori sembra un grosso bar, con tavolini fuori, pardon dehors esterno, ma se entri dentro e scarti le decine di piatti invitanti o i buffet che ti chiamano a gran voce, si arriva davanti a una scala di ferro. Al fondo un mondo nuovo fatto di tavoli, e muri rimessi a nuovo, sale che facevano probabilmente delle antiche gallerie sabaude per permettere di muoversi agevolmente sottoterra o scappare di fronte al nemico.
Al nostro arrivo c’era una dama che riceveva ogni spettatore con grande enfasi, e dopo aver scambiato qualche battuta su quando era stato l’ultimo incontro oppure dopo essersi informata sulla stato di salute della contessa, venivamo indirizzati per mezzo della sua cameriera e a seconda dell’ordine di arrivo, chi a una tavola imbandita sontuosamente, chi a una tavola poveramente allestita, o infine su panche o peggio in piedi ad osservare.
Il tono della padrona di casa era stucchevole e il contrasto con la narratrice della favola “La piccola fiammiferaia” costituiva lo scontro fra un mondo ricco, fatto di apparenza e spreco contro la povertà di chi muore di fame. Per rappresentare ciò le attrici, molto brave soprattutto perché hanno dovuto risolvere il problema della mancanza di un loro compagno non presente per problemi fisici, hanno utilizzato gli oggetti e coinvolto il pubblico facendolo partecipare al banchetto direttamente. Ogni oggetto rappresentava un simbolo o un significato particolare nella narrazione. Durante il banchetto ogni invitato era, a seconda della posizione raggiunta (tavola ricca o povera), servito gentilmente oppure in modo veloce, e anche se tutto era immaginario il messaggio era chiaro e forte. Si trattava di una spettacolarizzazione di due fiabe di Hans Christian Andersen: “La piccola fiammiferaia” ed “Il Re è nudo” con interessanti risvolti di animazione, che hanno riscosso molti applausi tra un pubblico numeroso.
“La Compagnia La TurcaCane nasce nel 2009 dall’incontro tra artisti con percorsi di formazione e professionalità differenti in ambito teatrale, educativo e dell’animazione. Luogo di incontro e trampolino di partenza della compagnia è il biennio di formazione professionale La Piccola Accademia del Teatro Ragazzi e dell’Animazione Teatrale della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino.
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Il Re è nudo
di e con Claudio Dughera, Elena Campanella,
Francesca Alongi / Alice De Bacco
con la collaborazione di Anna Guazzotti
Spettacolo segnalato Spazio OFF CANTIERE 2014 INCANTI