Si è tenuta ieri, mercoledì 11 maggio, sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma, la cerimonia di consegna della Lupa Capitolina a Peter Brook, l’alta onorificenza cittadina in segno di gratitudine per il prestigio internazionale e l’opera svolta dal maestro.
A premiare il grande innovatore del teatro europeo, il Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, e il direttore del Teatro di Roma, Antonio Calbi, che hanno consegnato la Lupa Capitolina a conclusione della prima rappresentazione dello spettacolo Battlefield, tratto dal suo Mahabharata, monumentale opera tratta dal celebre poema epico indiano, che Peter Brook riporta a teatro a trent’anni di distanza creandone una quintessenza, settanta minuti di teatro allo stato puro.
Il direttore Calbi, emozionato come tutto il teatro dal lungo applauso e da una affettuosa standing ovation, ha ricordato «la lunga ricerca del maestro, durata una vita intera, la verità e la purezza del rito teatrale, ricordando le altre volte che Brook è stato a Roma, come per Carmen, quando svuotò la platea dell’Argentina riempiendola di sabbia».
Per il commissario Tronca è stata l’occasione per ricordare come «Roma abbia bisogno di quella forza che è data dalla cultura. E con questo simbolo, che ha più di 2000 anni, vogliamo esprimere l’immensa gratitudine e ammirazione per un grande maestro del palcoscenico che ha speso una vita a favore dell’arte». Il maestro, gioioso e semplice come sempre, si è rivolto alla platea del Teatro Argentina illuminandola con parole di raffinata dolcezza e sentita partecipazione: «Sono molto toccato nel cuore. E il cuore di tutti i romani è qui questa sera. Questo teatro antico è come un grande cuore della città che ci accoglie tutti. Grazie a tutti voi per questo segno d’amore».