Un grande stilista, una giovane e affermata regista e una delle opere di Giuseppe Verdi più amate e popolari: La Traviata che debutta il 24 maggio al Teatro Costanzi di Roma (fino al 30 giugno per un totale di 15 repliche) si preannuncia già un cult, uno degli eventi della stagione tanto che ancor prima del debutto è già diventato lo spettacolo di maggior incasso (con 1milione e 200mila euro) della storia del teatro romano.
“È un onore straordinario, un punto di arrivo, ma anche di partenza lavorare con il Maestro Valentino – spiega il Sovrintendente Carlo Fuortes – La collaborazione per questa Traviata è nata quasi casualmente, ma Valentino e Giammetti si sono fidati fin da subito del teatro per la parte musicale”.
Creata da un’idea di Valentino Garavani e dell’inseparabile socio Giancarlo Giammetti in collaborazione con il Teatro dell’Opera, questa Traviata si annuncia sfarzosa e splendida, ma al tempo stesso tradizionale: punta di diamante saranno i quattro costumi di Violetta personalmente disegnati dal Maestro e i costumi di Flora (realizzati negli Atelier Alta Moda della Maison Valentino) e del Coro realizzati dai Direttori Creativi della Maison Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli (realizzati in collaborazione con la Sartoria del Teatro, fulcro e custode della tradizione della bottega dell’arte).
“Ho accettato immediatamente di lavorare per la Traviata che mi ha sempre ammaliato per la musica e la drammaturgia fin da quando ero piccolo e praticamente ho realizzato in un’ora e mezzo i quattro costumi di Violetta che avrà certamente anche un tocco di rosso Valentino, un colore che mi porto dietro da tanti anni – ha dichiarato un entusiasta Valentino – Ho realizzato i costumi in linea con il periodo storico, ma con un tocco di alta moda che li rende moderni. I grandi maestri, da Visconti a Zeffirelli, la Callas, Piero Tosi, Lila de Nobili, mi hanno tutti ispirato in questo mio nuovo impegno. Non ho voluto una “Traviata” moderna e ridicola come se ne fanno molte oggi, ma una “Traviata” classica e splendida, e ho chiesto a Sofia Coppola di dare quel tocco moderno e sorprendente che la renderà speciale”.
“Realizzando i costumi abbiamo cercato di interpretare il punto di vista di Sofia che voleva dare un tocco poco solenne e molto personale all’opera – spiega Pierpaolo Piccioli – e abbiamo perciò lavorato in sottrazione del contesto storico dell’Ottocento”.
“I costumi prendono spunto dalla tradizione, ma sono timeless – ribadisce sulla stessa linea d’onda Maria Grazia Chiuri – rimanendo vicini all’immaginario collettivo”.
Grande attesa anche per Sofia Coppola che debutta con la sua prima regia di opera lirica in un connubio di così straordinario interesse: la regista in realtà si è svincolata immediatamente dal fardello di figlia d’arte conquistando stima e riconoscimenti presso critica e pubblico con i suoi film delicati e un po’ dolenti che raccontano con grazia e tocco inconfondibile la sensibilità femminile e adolescenziale (ma non solo) in piccole, grandi storie di solitudini attraverso lo sfarzo e lo stile moderno di Marie Antoinette o la leggerezza malinconica di Lost in translation.
“La mia prima esperienza in teatro è stata meravigliosa, ma se non mi avessero coinvolta, non avrei mai pensato a una cosa del genere. Ho cercato di offrire un punto di vista personale dell’opera, ma rimanendo legata alla tradizione in modo tale che anche chi conosce già Traviata non resti deluso cercando un approccio attraverso la musica” ha esordito la regista, rigorosa e un po’ schiva, scelta personalmente da Valentino e che si è dimostrata una “una grande professionista lavorando con dedizione e umiltà, lasciandosi alle spalle il bagaglio cinematografico e abbracciando le modalità e i tempi di lavoro del teatro all’italiana” come ha voluto sottolineare Fuortes.
Arrivano dal mondo cinematografico anche le scene firmate da Nathan Crowle che ha già lavorato anche in Batman Begins, Il Cavaliere Oscuro, Il cavaliere oscuro – il ritorno, l’acclamata trilogia di Christopher Nolan.
E in questo allestimento di Traviata romantico, sofisticato, ma moderno costato circa 1 milione e 800mila euro e già richiesto da diversi Paesi esteri, anche il cast è di primo ordine. “Il ruolo di Traviata è molto difficile – ricorda il direttore artistico Alessio Vlad – ma il soprano è perfettamente in ruolo con una precisa credibilità fisica, scenica e musicale”.
Nel ruolo di Violetta si alterneranno Antonio Poli, Arturo Chacón-Cruz (25, 27, 29 maggio e 1, 21, 25 e 30 giugno) mentre Alfredo sarà interpretato da Antonio Poli, Arturo Chacón-Cruz (25, 27, 29 maggio e 1, 21, 25 e 30 giugno) e Matteo Desole (4 e 23 giugno), Giorgio Germont si alterneranno Roberto Frontali e Giovanni Meoni (25, 27, 29 maggio e 1, 4, 21, 23, 25 e 30 giugno) e Anna Malavasi interpreterà Flora.
“Il nostro allestimento vuole mettere in scena tutta la freschezza e la fragilità di questa donna giovanissima: non si tratta di un’opera barocca, noiosa o ridondante e questo la rende particolarmente fruibile per i giovani – spiega Giammetti – I costumi sono stati realizzati come se dovessero ricreare il ruolo di un coro greco che ha compito di lasciar emergere la forza e il personaggio di Violetta. E questa è solo la prima operazione a fondo culturale che la nostra Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti ha realizzato” prosegue Giammetti anticipando che questo è il primo di una (lunga) serie di progetti culturali in collaborazione fra il teatro capitolino e la Fondazione Valentino.
Sul podio del Teatro torna il giovane Jader Bignamini, direttore associato dell’orchestra Verdi di Milano, che dopo l’Aida dello scorso anno, torna a Roma esaltando le qualità dell’Orchestra del Teatro “in grado di accompagnare energicamente i cantanti senza coprire le voci”. “Ho cercato di regalare un taglio fresco all’opera, mantenendo viva la tradizione, ma eliminando i vizi” spiega il giovane direttore d’orchestra.
Insomma davvero tutto pronto per una Traviata magnifica e haute couture contraddistinta da un tocco di modernità, ma che non intende rinunciare alla tradizione.
Dopo l’anteprima giovani (under 26) di sabato 21 maggio, la prima andrà in scena martedì 24 (alle ore 20) in diretta su Rai Radio 3: sarà poi replicata verrà replicata a maggio mercoledì 25 (ore 20), giovedì 26 (ore 20), venerdì 27 (20), sabato 28 (ore 18), domenica 29 (16.30) e martedì 31 (ore 20) e a giugno mercoledì 1 (ore 20), venerdì 3 (ore 20), sabato 4 (ore 18), domenica 5 (ore 16.30), martedì 21 (ore 20), giovedì 23 (ore 20), sabato 25 (ore 20) e giovedì 30 (ore 20). Per informazioni: operaroma.it