“Spettacolo per ragazzi e adulti immaturi”, recita la locandina, ma a mio avviso il suo bacino di utenza potrebbe essere molto più ampio. Lo consiglierei a tutti coloro che sono cresciuti con la voglia di scappare almeno una volta dalla propria vita, e a chi desidera giocare con le storie, scoprire il mondo che esiste dietro ogni fiaba, crudeltà comprese, e per ultimi a chi si voglia davvero divertire a teatro.
È una rilettura della favola Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm, ma con un occhio attento al percorso di crescita dei fratelli. Infatti il titolo Grow sta a significare proprio questo: “At puberty, she will grow taller” ossia letteralmente “Con la pubertà crescerà, diventerà alta”. E il gruppo di Viareggio si è davvero divertito a riempire quell’ora scarsa di spettacolo di citazioni colte tratte da Goya, Musil, Hiroshige, Müller, Sofocle ma anche più popolari come le trasmissioni televisive Porta a Porta e Pomeriggio Cinque, la cronaca locale, ecc.
Ritmo sempre molto alto, per lo spettatore c’erano continui colpi di scena e divertimento assicurato. L’inizio è folgorante, mentre il pubblico attende e con le luci di sala accese si vede una signora salire sul palco, ed invitare degli ipotetici giornalisti alla conferenza stampa che ci sarà a breve. Indirizza anche gli ultimi entrati nelle sedie rimaste vuote e ci mettiamo un poco a capire che è una mamma che denuncia la scomparsa dei due figli. L’aspetto comico di una rivelazione comunque tragica è dettato dal suo atteggiamento ambiguo e poco materno, dalla sua parlata popolare ma fintamente triste. E poi arrivano i protagonisti della storia, Hänsel e Gretel, interpretate magistralmente da Silvia Bennett e Caterina Simonelli che dimostrano una grande capacità di movimento nello spazio e una notevole intesa in scena. Ballerine che recitano spesso in rima e che trovano nell’ironia un forte contatto con il pubblico.
E poi arriva la strega, quella Marcela Serli che ha anche interpretato la mamma dell’inizio, con tutti gli stereotipi che le sono stati affibbiati, scopa compresa. Un esempio per tutti: quando vuole comunicare che lei mangia i bambini le compaiono fra le mani una falce ed un martello incrociati. È simpatica e pasticciona ma anche cattiva e despota, terrà segregati i bambini sfruttando la femmina per i lavori di casa mentre ad Hansel verranno affibbiati doveri sessuali. Ci sarà un cambiamento evidente nei bambini, diventeranno adulti con tutto ciò che ne consegue, cattiverie incluse.
Musiche sempre molto coinvolgenti, grande attenzione al rapporto con il pubblico che rideva spesso, e di gusto. Insomma ci siamo divertiti davvero, anche se la sala non era stracolma, vuoi per l’ora e vuoi anche perché era già la quarta o quinta replica.
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“L’Associazione IF Prana nasce nel 2011 per volere di Matteo Romoli (attore) e Federica De Cola (attrice), e conta adesso tra i suoi associati Mariacristina Bertacca (responsabile amministrativa e promotrice), Francesca Giannini (organizzatrice), Caterina Simonelli (attrice e regista). L’intento è stato quello di far proseguire un sodalizio artistico già cominciato anni addietro: Matteo Romoli e Caterina Simonelli hanno infatti gestito dal 2004 al 2009 l’Associazione St. Kilda, formata da un gruppo di giovani attori diplomatisi presso il Piccolo Teatro di Milano. L’associazione si è occupata di promuovere cultura attraverso la messa in scena di spettacoli, tra cui (da ricordare) Visioni di Shakespeare, per la regia di Caterina Simonelli, spettacolo che nel 2008 ha trovato distribuzione e coproduzione dello stesso Piccolo Teatro di Milano e ha avuto la propria tournée in alcune tra le più importanti piazze d’Italia.”
IF PRANA GROW
idea Caterina Simonelli
testo Tobia Rossi
struttura drammaturgica Marcela Serli
coreografie Silvia Bennett
con Silvia Bennett, Marcela Serli, Caterina Simonelli
consulenza artistica Federico Tiezzi
ufficio stampa e promozione Mariacristina Bertacca
organizzazione Francesca Giannini
distribuzione Daniele Lorenzetti
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi/IF Prana