Lunedì 13 giugno 2016
In una confortevole saletta al terzo piano del Teatro Rossetti di Trieste si è tenuta la Conferenza Stampa nella quale il Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Milos Budin, assieme al vicepresidente Giuliano Abate ed ai consiglieri Fabia Bensi, Flavia Leonarduzzi e Chiara Valenti Omero, alla scadenza del loro mandato ufficiale, hanno tracciato un resoconto del triennio trascorso.
Con i suoi modi pacati, con il suo parlare elegante e signorile, il Presidente Milo Budin ha presentato un bilancio positivo, in netta controtendenza alla crisi che in generale attraversa il teatro italiano.
Il triennio 2013- 2016 ha registrato due cambiamenti importanti: la nomina del nuovo direttore, Franco Però, al posto di Antonio Calenda, e l’ottenimento della qualifica di “Teatro di rilevante interesse culturale” (Tric) nell’ambito della riforma nazionale del settore e un contributo aumentato da parte del Mibact (1,27 milioni nel 2015).
Una conclusione positiva anche in termini finanziari, con l’ultima stagione chiusa con un avanzo di gestione «che verrà reinvestito», ha affermato Budin, e il 60% di entrate proprie – un’eccezione in Italia. Alle 270 recite del 2015-2016 hanno assistito 150.000 spettatori, suddivisi tra teatro, prosa, grandi musical e danza. ( Da segnalare una forte presenza di giovani, risultato brillante di una politica intesa a favorire l’avvicinamento dei ragazzi al mondo del teatro con una attenzione particolare nell’offerta di abbonamenti e promozioni stimolanti e vantaggiose)
Di rilievo la costituzione della Compagnia stabile, scelta «felice» che ha rafforzato l’impegno nelle coproduzioni a livello cittadino e nazionale. Budin ha inoltre enfatizzato l’«impostazione internazionale» dello Stabile, «che rimarrà – ha aggiunto – perché il teatro è un asset della città e della regione, che si rivolge all’area internazionale circostante di Austria, Slovenia e Croazia».
Fra gli spettacoli più importanti, Budin ha posto l’accento su “Magazzino 18”, lo spettacolo di Simone Cristicchi dedicato all’esodo postbellico dall’Istria iniziato nel 2013, realizzato dallo Stabile assieme alla privata Promomusic, che nonostante le polemiche politiche ha fatto il tutto esaurito in Italia e all’estero. «Un grande contributo civile e culturale – ha commentato Budin – perché ha dimostrato che si possono affrontare questi temi, che segnano i rapporti della società, con un’altra serenità rispetto a come venivano affrontati sul piano politico».
Per il futuro, il presidente del “Rossetti” ha infine segnalato la necessità di una forte ristrutturazione del Teatro, per la quale è già intervenuto in passato il comune di Trieste, e alcune prospettive future come una collaborazione con il Teatro lirico “Verdi” per il teatro musicale, e la sperimentazione di forme innovative e digitali per la fruizione dei musical e degli spettacoli in lingua straniera, come ad esempio la trasmissione dei sottotitoli sui cellulari avanzati.
– Il Triennio 2013-2016 ha visto la prima applicazione della riforma nazionale del settore teatrale promossa dal MIBACT. Il Teatro Stabile regionale ha predisposto il proprio progetto artistico e culturale puntando ai parametri di TRIC e come tale – “Teatro di Rilevante Interesse Culturale” – è stato confermato dal Ministero, secondo soltanto allo Stabile di Genova. Lo Stabile ha affrontato il fondamentale cambiamento basando le proprie scelte su onestà, realismo e concretezza in un momento di evoluzione e di prospettive non certe: un atteggiamento premiato in sede di assegnazioni (la nuova categorizzazione interviene infatti principalmente in ambito amministrativo). Il Teatro Stabile ha tutelato in questo modo i propri soci e il pubblico cui si è potuto continuare ad offrire una proposta artistica ampia e di qualità.
– Tale linea assieme ad opportune scelte artistiche e gestionali hanno prodotto come primo evidente effetto una chiusura molto positiva di tutte le stagioni del triennio in oggetto, compresa quella appena finita che conclude con una positività di bilancio.
– Il 15 settembre 2014 il Consiglio d’Amministrazione ha ritenuto di convergere sulla figura di Franco Però per la nomina a nuovo direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, carica sostenuta fino ad allora – e dal 1995 – da Antonio Calenda.
– In armonia con le linee della nuova direzione, il Consiglio d’Amministrazione nel Triennio in oggetto ha sostenuto politiche culturali e artistiche di notevole importanza, aprendosi a nuove prospettive e rafforzando itinerari già avviati. In questo modo si è riconfermato il peso ed il ruolo del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia sia sul piano regionale che nazionale e internazionale.
– Fra tali linee va evidenziata la scelta di confermare e incrementare la rete di sinergie sul piano nazionale. Sono state realizzate coproduzioni con Teatri pubblici, istituzioni e compagnie private di spessore nazionale (dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana e Spoleto58 Festival dei 2Mondi per “Porcile” ad Artisti Riuniti per “La scena”, “Scandalo”, il prossimo “Play Strindberg”). Una menzione a parte merita la produzione “record” “Magazzino 18”, varata nel 2013 e realizzata dallo Stabile regionale con il privato Promomusic, preceduta da accese polemiche sopite dal clamoroso successo che l’ha accompagnata dal debutto per tutti i successivi tre anni di repliche continue e sempre sold out, in Italia e all’estero.
Tutte le produzioni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia del triennio hanno ottenuto apprezzamento in sede e circuitano ampiamente sul territorio nazionale.
– Confermata naturalmente anche l’attenzione a quegli spettacoli di portata internazionale e di elevata qualità – eventi, musical, importanti nomi della danza – la cui programmazione ha reso questo Teatro Stabile un punto di riferimento in quest’ambito non solo sul piano italiano ma riconosciuto anche all’estero e soprattutto nell’area dei Paesi vicini, dai quali tale proposta riesce ad attrarre pubblico. Spettacoli artisticamente quotati come Cats nell’allestimento originale, Jesus Christ Superstar con Ted Neeley, Slava’s Snowshow, La Verità di Finzi Pasca o nella danza Shadowland dei Pilobolus, Biancaneve del Ballet Preljocaj, gli show di Roberto Bolle o Eleonora Abbagnato – per citare solo i maggiori titoli di questo triennio – rappresentano un’offerta di qualità e di grande attrattiva per gli spettatori. Un esempio tra tutti è Notre Dame de Paris approdato al Politeama Rossetti a chiusura della stagione 2015-2016 in un’imponente edizione teatrale: ha battuto ogni precedente di presenze e incassi per uno spettacolo a tenitura settimanale al Politeama, registrando oltre 12.000 presenze e un incasso vicino ai 500.000 euro e superando i precedenti record dei titoli più amati e riproposti quali Cats, Mamma Mia e Magazzino 18.
In regione vanno ricordate le reciprocità interessanti con diverse realtà: fra tutte, il Mittelfest di Cividale (che ha ospitato i debutti nazionali di “Una giovinezza enormemente giovane”, “Scandalo” e nell’edizione 2016 la collaborazione si rinnova per “Play Strindberg”).
Una cooperazione che si esprime attraverso lo scambio di spettacoli e di spazi, ormai confermata e rinnovata da più stagioni, avviene anche con Bonawentura/Teatro Miela che ospita una parte del cartellone “altripercorsi”. Diverse e significative sono state le occasioni di collaborazione con altri teatri e istituzioni cittadine: fra queste va menzionata almeno la “Notte Blu” realizzata con grande successo in collaborazione con Barcolana 2015 e creata assieme alla Fondazione Teatro lirico “Giuseppe Verdi”, al Teatro Sloveno, al Teatro La Contrada ed al Teatro Miela: sinergia che si intende riproporre nella edizione 2016 della kermesse della vela.
– Grande cura è stata riservata in questo triennio alla prospettiva internazionale: se da un lato si conferma l’apertura alle proposte dall’estero sul piano dell’attività di ospitalità, si è guardato con
attenzione alla possibilità di collaborazioni internazionali – soprattutto in area mitteleuropea – anche sul piano della produzione. Un esempio in tale senso è stato lo spettacolo Nora Gregor, il continente nascosto della memoria scaturito dalla collaborazione con lo Slovensko Mladinsko
Gledalisce di Lubiana, lo Slovensko Narodno Gledalisce di Nova Gorica, lo Schauspielhaus di Graz.
Nella stagione appena conclusa l’orizzonte è stato ulteriormente ampliato sperimentando la proposta di spettacoli di prosa in lingua originale, come il già citato “Beneski Trgovec-Il mercante di Venezia” in lingua slovena, Selbstbezichtigung-Autodiffamazione in tedesco (tutti accolti positivamente) e soprattutto l’”Hamlet” del Globe Theatre di Londra, ospitato in esclusiva italiana e affermatosi come uno degli eventi al top del cartellone.
Nella stagione a venire, assisteremo al frutto di un’ulteriore sinergia, intessuta con il Dramma Italiano di Fiume con cui metteremo in scena “Racconti di costa e di mare”, spettacolo che si snoda attraverso i racconti di grandi voci della narrativa istriana e giuliana.
INFO/FONTE: Ufficio stampa Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia