Il conflitto diacronico fra gli oppressi e gli oppressori e le celeberrime note lente e gravi del Va’ pensiero nel magnifico scenario delle Terme di Caracalla: la stagione lirica estiva 2016 del Teatro dell’Opera di Roma si apre sabato 9 luglio (alle ore 21, poi sei repliche fino al 9 agosto) con un nuovo allestimento del Nabucco di Verdi che rappresenta una nuova scommessa per l’intero teatro capitolino.
“Sentiamo molto questo nuovo allestimento del Nabucco – conferma il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes – che è stato pensato appositamente per gli spazi delle Terme di Caracalla e non solo perché rappresenta il debutto lirico nella stagione estiva, ma poiché contribuisce a costruire il nostro progetto nel teatro per coniugare teatro di alta qualità artistica e teatro popolare. A Caracalla è inevitabile che ci troviamo a raccogliere la sfida di un luogo così imponente e chiediamo sempre di creare allestimenti che possano valorizzare le rovine archeologiche”.
Il Nabucco che aprirà la stagione sarà all’insegna di un doppio debutto che vedrà impegnato sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera il maestro americano John Fiore (e il 9 agosto il maestro Carlo Donadio) ed esordire a Roma alla regia il giovanissimo toscano Federico Grazzini, classe 1982, un debutto come attore con Strehler, poi la svolta come regista d’opera, scelto proprio per dare continuità al progetto e “fiducia ai giovani registi italiani e in grado di dare tutte le garanzie di una lettura innovativa ma insieme fedele allo spirito del capolavoro” come ha voluto ricordare Fuortes.
“Il cast d’eccellenza consente di poter risolvere al meglio la parte musicale e drammaturgica – esordisce Grazzini – credo che sia importante far riflettere il pubblico anche su un’opera nota come il Nabucco e voglio spiegare che il punto di partenza dell’allestimento sono state proprio rovine delle Terme che se da una parte possono evocare un passato di terrore e devastazione, dall’atra, possono anche suggerire la magnificenza dell’animo umano, richiamare una nuova ricostruzione e offrire un messaggio di speranza. Caracalla diventa così il teatro di un conflitto universale, quello tra oppressi e oppressori, in questo caso ebrei e babilonesi, ma tutta la storia mostra un’alternanza violenta del genere: per questo ho voluto non semplicemente offrire una rilettura attualizzata della vicenda, ma una visione diacronica della schiavitù e dell’oppressione che tende a tornare e ritornare anche in diversi momenti storici”.
E in questo allestimento “diacronico” con le scene di Andrea Belli, i costumi di Valeria Donata Bettella, i movimenti coreografici Marta Iagatti, le luci di Alessandro Carletti e video di Luca Scarzella, il cuore della vicenda resta certamente il personaggio di Nabucco e la sua evoluzione.
“Il personaggio di Nabucco segue una linea d’azione ben precisa che va dall’ambizione alla follia e dalla follia alla conversione – prosegue il regista – La sua vicenda si pone al confine fra realismo e simbolismo: io ho cercato di smorzare l’aspetto divino creando una nuova visione drammaturgica e sostituendo il fulmine che colpisce Nabucco con un gesto violento compiuto realmente dalla figlia Abigaille. Abbiamo creato due fazioni fra oppressi ed oppressori mostrando come il rifiuto dell’idolo di Belo, il dio della guerra, non avvenga per intervento divino, ma per rifiuto consapevole di Nabucco che rifiuta la forza, le armi e la violenza”
Di primo ordine il cast così come si conviene a un Nabucco che si rispetti: il direttore artistico Alessio Vlad ha “arruolato” veterani nel ruolo che hanno già brillato all’Opera includendo Luca Salsi che torna nel ruolo di Nabucco (si alterna con Sebastian Catana in scena 30 luglio e 2, 5, 9 agosto), Csilla Boross, che interpreterà Abigaille (e si alternerà con Raffaella Angeletti in scena il 30 luglio e il 5 agosto), Simge Büyükedes, che sarà Anna. Grande attesa per lo Zaccaria di Vitalij Kowaljow in uno dei ruoli più impervi dell’opera. Completano il cast Alisa Kolosova (Fenena), Antonio Corianò (Ismaele), Vitalij Kowaljow (Zaccaria), Alessio Cacciamani (Il Gran Sacerdote di Belo), Pietro Picone (Abdallo) accompagnati anche dal Coro del Teatro dell’Opera diretto dal maestro Roberto Gabbiani che animerà il Va’ pensiero, cuore dell’opera.
“Il Nabucco è un’opera molto importante, di grande forza ed energia – dice Fiore, ospite dei maggiori teatri del mondo – Provengo da un recente allestimento di Falstaff a Ginevra, altro capolavoro di Verdi e questa è non solo la mia prima volta alle Terme di Caracalla, ma anche la mia prima volta della direzione di un’opera all’aperto. Sono al mio quinto Nabucco, ho diretto concerti all’aperto, ma mai opere”.
“Ciascuno può leggere nell’opera ciò che vuole: io ho voluto creare un’immagine universale” conclude il regista a proposito della sua visione drammaturgica che privilegia il simbolismo.
Dopo il debutto di sabato 9 luglio, Nabucco sarà replicato lunedì 11, sabato 23 e sabato 30 luglio, martedì 2, venerdì 5 e martedì 9 agosto. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.00.
Tornano anche le Lezioni di Opera del maestro Giovanni Bietti: appuntamento con Nabucco sabato 9 luglio con Il barbiere di Siviglia lunedì 18 luglio con Madama Butterfly venerdì 29 luglio. Inizio ore 19.00, allestimenti nati per gli spazi di Caracalla riproposti nella stagione estiva. info su www.operaroma.it.