Presentata martedì 26 luglio, nella sede romana del British Council, la XX edizione del Festival Quartieri dell’Arte che si terrà a Viterbo dal 4 settembre al 3 novembre. Presenti, insieme Gian Maria Cervo fondatore e direttore artistico, con Alberto Bassetti, del festival – Paul Sellers, direttore del Britsh Council e addetto culturale dell’Ambasciata Britannica, e l’arts manager Alison Driver. Sono intervenuti Pierluigi Regoli (Regione Lazio), Ruggero Grassotti (sindaco di Vitorchiano), Alessio Di Clemente, Giuseppe Giulio, Puca Jeronimo Rojas Beccaglia e il prof. Paul Castagno della UNC Wilmington autore del saggio New Playwriting Strategies: Language and Media in the 21st Century.
Il Festival coincide con la conclusione del ciclo Ci sarò non ci essendo come ci sarò essendoci, fondato sulla comparazione tra gli orientamenti politecnici e polivocali del teatro rinascimentale con quelli del teatro contemporaneo. E’ un ciclo che ha marcato il passaggio del Festival da un approccio text-based a un approccio language-based e ha permesso, grazie all’apporto del progetto EU Collective Plays! co-finanziato dal Programma Creative Europe dell’Unione Europea, di rendere unico Quartieri dell’Arte come centro di eccellenza per la produzione di opere collettive e polivocali.
Il progetto, coordinato dall’ente organizzatore del Festival, sta sviluppando 9 opere con alcuni dei maggiori drammaturghi al mondo, affiancati da giovani autori emergenti o anche all’inizio della loro carriera. 9 i paesi coinvolti: Belgio, Germania, Norvegia, Russia, Spagna, Uk – Regno Unito e Ungheria.
Nelle officine del Festival sono in via di evoluzione le opere “Il tempo libero” di Gian Maria Cervo e dei fratelli Presnyakov e “Narcissus” di Alberto Bassetti, James Bidgood, Michel Marc Bouchard, Gian Maria Cervo, Chris Goode, Antonio Ianniello e Anna Romano.
Del grande drammaturgo norvegese Jon Fosse, introdotto per la prima volta in Italia nel 2001 proprio da QDA, viene proposta in prima mondiale, in versione sia italiana che norvegese, l’opera “Det er Ales” in coproduzione con Det Norske Teatret, Teatro Nazionale di Oslo; la leggendaria compagnia catalana la Fura dels Baus porta in scena “Free Bach 212” un ibrido tra un pezzo di drammaturgia contemporanea, un concerto, una festa campestre della birra e una fiera, in un allestimento site-specific alla ex-Chiesa di Santa Maria delle Fortezze, il luogo che anticamente accoglieva le fiere della Città di Viterbo; ancora nell’ottica di un recupero dei tratti dimenticati del territorio si pongono gli spettacoli “Pericle, principe di Tiro” con la regia di Lorenzo D’Amico de Carvalho, nei luoghi di Goffredo da Viterbo, principale fonte, grazie alla mediazione di John Gower, del testo shakespeariano e “Il colore del sole” dal romanzo su Caravaggio di Andrea Camilleri adattato per il palcoscenico da Gian Maria Cervo per la regia di Franco Eco.
I progetti speciali del Festival si sviluppano grazie a collaborazioni con partner vecchi e nuovi: Shakespeare Lives in collaborazione con il British Council celebra i 400 anni dalla morte di William Shakespeare con allestimenti di testi del Bardo associati alla messa in scena di eleganti riscritture; Hybrid Plays, A Cultural Translation Project, in collaborazione con Allianz Kulturstiftung di Berlino propone l’incontro drammaturgico tra autori senior e junior di diversa nazionalità nell’ottica di affrontare la traduzione da contesto culturale a contesto culturale; Fashion for Theatre porta marchi della moda e stilisti prestigiosi e emergenti a lavorare su progetti teatrali; il progetto Carlo Vincenti celebra il grande pittore viterbese a 70 anni dalla sua nascita e quasi a 40 dalla morte.
Tutti questi progetti si intersecano con EU Collective Plays! che l’ente organizzatore del Festival realizza insieme ai suoi prestigiosi partner: la Fura dels Baus, la FOPSIM di Malta, la KHIO di Oslo, Prime Cut Productions di Belfast, Forteresse di Bruxelles, il Teatro Reale di Zetski Dom del Montenegro e gli italiani di Gramigna.
In questo percorso di crescita costante è vitale consolidare ulteriormente il rapporto con le istituzioni che da molti anni sostengono Quartieri dell’Arte: il Mibact che già lo scorso anno ha incrementato il supporto al Festival, la Regione Lazio che per molti anni è stato il principale sostenitore di QdA, i Comuni di Viterbo e Vitorchiano, la Fondazione Carivit e altri prestigiosi sponsor e fondazioni che permettono a QDA di costituirsi come un ibrido tra festa e laboratorio, per attrarre un pubblico sempre crescente, anche dal punto di vista della consapevolezza.
La locandina di quest’anno è stata realizzata da Makkox, alias del celebre fumettista Marco Dambrosio.
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