Shakespeare Shaker è la rassegna estiva, tra giugno e luglio, tra Firenze e Scandicci, che la Fondazione Teatro della Toscana dedica a Shakespeare nel 400° anniversario della sua morte.
Una riflessione su un teatro diverso, per non dire ‘nuovo’, che sia fortemente legato a comunità di spettatori.
Dopo la tragedia privata, parabola sulla gelosia, il razzismo e l’emarginazione, dell’Otello letto e commentato da Gabriele Lavia, arriva al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci, mercoledì 20 luglio, ore 21.15, Amleto? di Macelleria Ettore, compagnia di ricerca e pratica teatrale nata nel 2008 e diretta dalla regista e drammaturga Carmen Giordano. Due attori in uno spazio nudo, Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso, provano Amleto.
Questa ‘sfida elisabettiana’ chiude la ‘bella stagione’ del Teatro della Toscana, che ha inteso essere anche l’augurio di un teatro sempre più a misura d’uomo.
Di Shakespeare si parlerà ancora, e approfonditamente, a partire dall’autunno prossimo.
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mercoledì 20 luglio, ore 21.15 | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
TrentoSpettacoli
in coproduzione con E45 Fringe Napoli Teatro Festival 2013 – Fondazione Campania dei Festival
AMLETO?uno spettacolo di
Compagnia Macelleria Ettore _ teatro al kg
con Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso
disegno luci Alice Colla
organizzazione Daniele Filosi
testo e regia Carmen Giordano
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo | La Corte Ospitale – Rubiera | ArTè – Teatro Stabile di Innovazione di Orvieto | Torre dell’Acquedotto – Cusano Milanino | Spazio Off – Trento
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Amleto è una domanda che nasce dalla visione di uno spettro. Lo spettro è il momento in cui guardiamo dentro noi stessi. Una pausa del tempo, un frattempo, un buio. Ci sbatte in faccia quello che possiamo essere. Noi sappiamo quello che siamo, non sappiamo quello che possiamo essere. Amleto è soggetto e oggetto della domanda, come ognuno di noi. Per tutti c’è un mistero nella realtà.
Con Amleto?, testo e regia di Carmen Giordano, mercoledì 20 luglio, ore 21.15, al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci, Macelleria Ettore accetta questa ‘sfida elisabettiana’. La compagnia, diretta da Giordano e nata nel 2008 come collettivo artistico, ha nella drammaturgia il fulcro della sua ricerca teatrale. Il montaggio è lo strumento per elaborare i pezzi di una storia che ci sfugge o non c’è. La scenografia è un luogo poetico. L’attore è un performer, libero di trasgredire regole per crearne nuove. La narrazione procede per accumulazione. La regia si articola in smembramento e ricomposizione delle immagini. Il montaggio definitivo è nella testa dello spettatore.
Due attori, in uno spazio nudo, provano Amleto. Sprofondano nel testo, squarciano scene, scavano desideri e prendono derive sorprendenti. Due vite alla prova. Amleto e Ofelia, interpretati da Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso. Essere e non essere. Attori e personaggi. Ombre che si fanno da specchio, identità inconsistenti. Il confronto è un dialogo al buio. Le parole affiorano come bagliori estemporanei. I piani si confondono, come vita e teatro. Cercano di accordare l’azione alla parola e il pensiero all’azione, nel tentativo di tendere lo specchio alla natura. La ricerca si nutre del confronto con i maestri. Quelli che ognuno di noi ha ascoltato almeno una volta e – almeno una volta – ha desiderato tradire. Il tradimento è questione di forma: Macelleria Ettore trasferisce il senso in uno spazio e un tempo propri. La pratica del gruppo è la sua poetica: essere – qui e ora – in una forma differente. Una forma semplice e misteriosa.
Amleto? è quindi una ricerca nella sottrazione di artifici: voci nude, corpi esposti, buio, luci, ombre. La vita si riversa in scena per lasciare una traccia, un’eco di sé. Ofelia e Amleto provano parti della tragedia. Ma qui la tragedia è la vita reale. Con una trama da costruire. E un epilogo da inventare. L’originale shakespeariano vive di pochi cenni, rare suggestioni a sancire la distanza siderale tra due anime disanimate. L’alba non è mai giorno, la notte comanda.
Ognuno, alla fine, trova un pezzo di sé. L’eco di una domanda cui non ha risposto. Un’azione sviscerata dal pensiero e non agita. Un ricordo che ha il sapore dell’allucinazione. Uno spettro pesa sul cuore. Il resto è silenzio.
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PREZZI
Intero 10€ – Ridotto 8€
Riduzioni: residenti Comune di Scandicci – possessori di ICard e eduCard, over 60, under 26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di PergolaCard.
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BIGLIETTERIA DI PREVENDITA
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
I biglietti sono acquistabili anche presso tutti i punti vendita del circuito regionale Box Office e online su https://www.boxol.it/teatrodellapergola/it/event/amleto/169269
Biglietteria serale sul luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.