Se lo spirito di Conversazioni 2016 – 69°Ciclo di Spettacoli Classici è quello di far dialogare – come sostiene il curatore Franco Laera – le diverse forme di arti performative all’interno della classicità palladiana, l’approccio di Michela Lucenti, coreografa e ballerina, e della compagnia Balletto Civile non potrebbe essere più adatta ad aprire la serie degli spettacoli al Teatro Olimpico. Il suo lavoro, infatti muove dalla convinzione che “la danza sia parte del teatro. Fare danza implica conoscere a fondo il lavoro di autori come Bob Wilson e di Grotowski, così come è impossibile per un attore non riferirsi a personaggi imprescindibili quali, ad esempio, Pina Bausch. Il lavoro sul corpo – prosegue Michela Lucenti – non è riservato alla danza. È proprio qui che risiede la connessione strettissima fra le nostre arti.” Per spiegare la sua ispirazione la coreografa usa le parole di Meredith Monk “Io lavoro tra le crepe, dove la voce inizia a danzare, dove il corpo inizia a cantare, dove il teatro diventa cinema”.
Sarà proprio Balletto Civile, dunque, la prima compagnia impegnata al Teatro Olimpico con un dittico ispirato a Shakespeare che andrà in scena il 16 e 18 settembre: Before Break, ispirato a La Tempesta, e Killing Desdemona che prende le mosse da Otello. Se commedia del Bardo è, in apparenza una favola fuori dal tempo e dallo spazio, nella visione di Michela Lucenti essa diventa un mondo, dove convivono tutte le contraddizioni che attanagliano l’uomo tra ciò che è sfuggente e pura illusione e la ricerca feroce della realtà, intesa come conoscenza della propria precarietà e finitudine, della propria imperfezione e debolezza. Ariel e Calibano si moltiplicano in un susseguirsi di tentativi di autentico combattimento tra le nature opposte che guidano l’uomo, per condurci, infine, all’ipotesi che forse è tempo di rinunciare alla vendetta e pensare alla conciliazione, al perdono come la soluzione dei problemi che ci circondano.
In Killing Desdemona, invece, Balletto Civile ci mostra la figura di una donna fragilissima “come un usignolo”, in lotta con un mondo maschile animato solo da sentimenti di violenza e sopraffazione. Otello non è qui semplicemente un dramma della gelosia, ma un punto di partenza per indagare come si arriva alla tragedia della violenza sulle donne, fino al femminicidio. Una partitura di danza, parole, gesti e musica dal vivo scritta ed eseguita dal compositore berlinese Jochen Arbeit, chitarrista e compositore degli Einsturzende Neubauten e degli Automat.
Due spettacoli esemplari dell’impegno della compagnia che trae il suo nome, Balletto Civile, appunto dalla volontà di muovere da testi immortali per occuparsi di temi “civili” legati al nostro presente.
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Info e biglietti http://classici.tcvi.it
Balletto Civile è un “collettivo nomade di performers” fondato nel 2003 da Michela Lucenti, che da allora lo dirige assieme a Emanuele Braga, Maurizio Camilli, Ambra Chiarello, Francesco Gabrielli, Emanuela Serra. La Compagnia è una formazione di «danzattori» (sulle orme di Pina Bausch), ormai famosissima per i suoi singolari lavori in cui danza e teatro confluiscono in un canto concreto (canti popolari, cori sacri, canzoni della tradizione italiana) dell’anima, al servizio di un «movimento narrativo» che ne ha fatto una delle più originali in circolazione. Tra i lavori più recenti Pizzeria Anarchia, Ruggito (2015), In-erme (2014), Il pomeriggio del Fauno, How long is now (2013).
Balletto Civile è vincitore del Premio Hystrio / Corpo a corpo 2016.