Prosegue con successo L’Arlecchino Errante 2016, la manifestazione teatrale che come da tradizione apre la stagione autunnale dei festival culturali a Pordenone in Friuli Venezia Giulia. “Quelli che amano hanno sempre vent’anni!” è il titolo dell’edizione del ventennale, in programma fino al 1° ottobre con 40 appuntamenti suddivisi in 4 sezioni o mini-festival, organizzata dalla Scuola Sperimentale dell’Attore con il supporto del Comune di Pordenone e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dopo il bilancio positivo del primo mini-festival intitolato “Eroi, Antieroi…e tutti noi” spazio al secondo chiamato “Evasioni e Invasioni”, il quale porterà Arlecchino anche fuori dai confini regionali in Campania e Veneto dal 14 al 18 settembre, oltre a incrociare il grande festival della letteratura Pordenonelegge e a proporre una nuova residenza teatrale a Zoppola.
“Bilancio positivo per la prima parte de L’Arlecchino Errante – dichiarano i direttori artistici del festival Ferruccio Merisi e Claudia Contin Arlecchino – con tante proposte di qualità apprezzate dal pubblico sia a Pordenone che nella residenza teatrale ad Aviano. Continuiamo ora il nostro viaggio, approfittando come sempre della Maschera dalla Commedia dell’Arte, visitando protetti ed in sicurezza, respirando e senza rischiare di vedere troppo o di non vedere, alcuni fenomeni del teatro attuale, in tutte le direzioni”.
EVASIONI E INVASIONI. Si tratta della sezione più itinerante del festival, in programma dal 14 al 18 settembre.
La residenza teatrale di Zoppola dal 14 al 16 settembre vedrà protagonista il Teatro Nucleo che la concluderà il 16 settembre alle 21 con lo spettacolo dai richiami danteschi e ispirato dall’opera omonima di Peter Weiss ‘I.N.F.E.R.N.O. (Invasione Notturna Frivola E Ruggente Non Ostile)’. “La messinscena – spiegano dalla compagnia teatrale – vuole mettere a nudo i mostri che popolano il nostro quotidiano inferno urbano. Chissà che, liberando in teatro quei mostri, non sia possibile, nel quotidiano, essere un po’ più liberi da loro. Vuole essere una provocazione e come tale offrire spunti di riflessione. Soggetto principale dell’opera è la Città stessa, spazio su cui ragionare in maniera poetica e metaforica. La Città intesa come apparato in grado di soddisfare i bisogni dell’individuo. La Città composta da persone che rivendicano diritti. La Città in cui troppo spesso si dimenticano le virtù e si promuovono i vizi”. Allo spettacolo parteciperanno come attori anche alcuni dei cittadini che hanno partecipato ai laboratori della residenza.
Il 15 e il 16 settembre Napoli renderà omaggio al festival e a Claudia Contin Arlecchino, all’interno della rassegna ‘I Viaggi di Capitan Matamoros’: il primo giorno alle 18.30 incontro-dibattito nella sala del Capitolo di San Domenico Maggiore al quale parteciperà anche Ferruccio Merisi e a seguire consegna del premio alla carriera all’attrice pordenonese, tra le più grandi interpreti di sempre della Maschera per eccellenza. Il secondo giorno, nello stesso luogo, alle 21 spettacolo ‘Arlecchino e il suo doppio – studio per una sopravvivenza’: Arlecchino e Amleto di nuovo sul palco grazie all’interpretazione di Claudia Contin Arlecchino e alla regia di Ferruccio Merisi. “Una trasferta gradita – sottolineano Contin Arlecchino e Merisi – organizzata all’interno di un nuovo festival curato da Luca Gatta, animatore culturale, regista ed appassionato sperimentatore dei linguaggi della Commedia dell’Arte. Un’occasione di contagio bilaterale in una realtà culturale come quella napoletana, densa di echi “solidi” di tradizioni popolari millenarie, e al tempo stesso affollata di segni prorompenti di prospettive futuribili, ancora in parte oscure quanto estremamente forti e prepotenti”.
“Se è vero che Maschera è tutto ciò che nasconde, soprattutto a chi la indossa, una piccola o grande parte dell’identità abitualmente percepita, e che questo stato produce libertà e conoscenza, quali sono le Maschere di oggi e dove sono necessarie – si legge nelle motivazioni al premio alla carriera -? Artisti come Claudia Contin Arlecchino hanno risposto con la pratica a questa domanda, trasformandola in un enigma vitale che la rinvia di un altro balzo nel futuro verso le Maschere di domani”.
Domenica 18 settembre a Portogruaro, nell’agriturismo Ca’ Menego alle 15.30 in scena invece ‘Gli Abitanti di Arlecchinia’ di e con Claudia Contin Arlecchino per la regia di Ferruccio Merisi, di fronte a una platea d’eccezione, costituita dagli attori dell’Unione Italiana Libero Teatro della Regione Veneto e del Friuli Venezia Giulia riuniti in assemblea. Una produzione Porto Arlecchino, L’Arlecchino Errante e Bottega Buffa CircoVacanti.
“Il variopinto e turbolento mondo dei caratteri della Commedia dell’Arte (e forse della vita) come non l’ha mai raccontato nessuno – spiegano da L’Arlecchino Errante – , sempre più imitato e sempre meno raggiunto, basato com’è sulla originalità di un’intuizione esclusiva. Condotta con precisione e abbondanza di informazioni storiche ed iconografiche, questa favola-spettacolo-dimostrazione costituisce un momento di divertente eppur profonda acquisizione culturale ed antropologica. Un viaggio tra i segreti del lavoro d’attore e insieme una ricognizione tra i “disegni” dei corpi, tra i gesti e gli intendimenti delle principali maschere della Commedia dell’Arte Classica: ogni personaggio una maschera fisica, ogni maschera una serie di posture e di movimenti, di ritmi e di comportamenti, ovvero un particolare contrarsi e dilatarsi del corpo fino a divenire la manifestazione visibile dei caratteri archetipici. In questa sarabanda parlata e agìta, ritmicamente scandita dalla “danza” delle maschere, è possibile incontrare la storia e la vita dei vari Caratteri: gli Zanni servitori concreti e ingegnosi; un Vecchio Pantalone commoventemente avaro, acido e tragicomico; un Dottore sproloquiante, accattivante, “genuinamente” ignorante; una fresca Servetta scattante, cinguettante e scodinzolante; gli isterici e svenevoli Amorosi; gli arroganti e fragili Capitani di ventura e così via… per finire naturalmente con Lui, Arlecchino, l’indomabile marionetta vivente di tutti i colori, folletto ribelle e vivacissimo giullare, che fa nascere intorno al suo scoppiettante moto perpetuo tutta quanta questa straordinaria Città alla Rovescia…”.
La giornata del 18 settembre si concluderà a Pordenone alle 18.30 nell’auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia durante Pordenonelegge per la presentazione, a cura de I Papu, del libro ‘Si può ancora fare’, dedicato all’avventura della Coop Noncello e del suo recupero delle persone diversamente abili con Stefano Mantovani, Luigi Righetti e l’autore Ferruccio Merisi. Interverranno Lucia Zaghet con delle letture dal libro, accompagnamento musicale con Quella Sporca Mezza Dozzina e i disegni di Alvise Rossi. A seguire brindisi al bar del Parco San Valentino con gli autori/protagonisti e musica dal vivo sempre con Quella Sporca Mezza Dozzina.
“Un libro teatrale, un copione in attesa di scena, ricavato da oltre cento interviste ai soci di una cooperativa, la Noncello, famosa per aver fornito gli spunti storici e di ambiente al film “Si può fare”, di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio nel ruolo principale – ha sottolineato Merisi -. “Si può ancora fare” non è tanto un incoraggiamento ad agire nonostante una situazione meno favorevole, quanto piuttosto la coscienza che c’è altro spazio di prospettiva per agire di più. I ventotto monologhi avventurosi del libro appartengono ad altrettante persone che si sono ritagliate un congruo frammento di dignità invadendo pacificamente e laboriosamente un mondo non adatto ai non adatti, e si ritrovano oggi consapevoli del significato della loro vicenda, e in grado di narrarlo, perché sia di esempio e di conforto per altri”.
ORGANIZZATORI. L’Arlecchino Errante è organizzato dalla Scuola sperimentale dell’Attore di Pordenone con il supporto di Comune di Pordenone, Provincia di Pordenone, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Turismo Fvg, Comuni di Aviano, San Vito al Tagliamento e Zoppola. In collaborazione con Cooperativa sociale Noncello, Confartigianato imprese Pordenone e Pordenonelegge 201