Opera buffa in quattro atti (1786)
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di WOLFGANG AMADEUS MOZART
(Edizione Bärenreiter; rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)
Nuova produzione Teatro alla Scala
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Direttore FRANZ WELSER-MÖST
Regia FREDERIC WAKE-WALKER
Scene e costumi ANTHONY MCDONALD
Luci FABIANA PICCIOLI
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Personaggi e interpreti
Il Conte di Almaviva Carlos Álvarez (26, 29 ott.; 2, 5 nov.)
Simon Keenlyside (8, 10, 16, 19, 24, 27 nov.)
La Contessa di Almaviva Diana Damrau
Susanna Golda Schultz
Figaro Markus Werba
Cherubino Marianne Crebassa
Marcellina Anna Maria Chiuri
Don Bartolo / Antonio Andrea Concetti
Don Basilio / Don Curzio Kresimir Spicer
Barbarina Theresa Zisser
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Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro BRUNO CASONI
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LE NOZZE DI FIGARO
Date:
mercoledì 26 ottobre 2016 ore 20 – prima rappresentazione
sabato 29 ottobre 2016 ore 20 – turno E
mercoledì 2 novembre 2016 ore 20 – turno D
sabato 5 novembre 2016 ore 20 – fuori abbonamento
martedì 8 novembre 2016 ore 20 – turno C
giovedì 10 novembre 2016 ore 20 – turno B
mercoledì 16 novembre 2016 ore 20 – turno A
sabato 19 novembre 2016 ore 20 – fuori abbonamento
giovedì 24 novembre 2016 ore 20 – turno M
domenica 27 novembre 2016 ore 20 – turno O
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Prezzi: da 250 a 15 euro
Infotel 02 72 00 37 44
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Le nozze di Figaro di Mozart saranno in scena al Teatro alla Scala dal 26 ottobre al 27 novembre in una nuova produzione diretta da Franz Welser-Möst con la regia di Frederic Wake-Walker e un cast formato da artisti che non sono solo tra le voci più ricercate nel panorama internazionale, ma anche un affiatato gruppo di attori: sul palcoscenico vedremo Diana Damrau nella parte della Contessa d’Almaviva, Golda Schultz come Susanna, Marianne Crebassa come Cherubino e Markus Werba come Figaro mentre Carlos Álvarez e Simon Keenlyside si alterneranno nella parte del Conte.
Regista è la giovane rivelazione della scena inglese Frederic Wake-Walker, messosi in luce con un brillante allestimento de La finta giardiniera a Glyndebourne e Direttore artistico del Mahogany Opera Group, cui spetta il compito di affiancare uno sguardo contemporaneo alla leggendaria produzione di Giorgio Strehler che dal 1981 (ma la prima versione parigina era del 1973) ha registrato 68 rappresentazioni al Piermarini.
La nuova produzione de Le nozze di Figaro segue di poche settimane lo strepitoso successo del nuovo allestimento de Die Zauberflöte con la direzione di Ádám Fischer, la regia di Peter Stein e solisti e complessi dell’Accademia, che ha raccolto critiche calorose e sale piene oltre il 90% per un totale di quasi 18.000 spettatori cui si aggiungono gli 848.000 telespettatori che hanno seguito la diretta su Arte in Francia e in Germania. La Scala celebra così il 225° anniversario della scomparsa di Mozart con un programma che comprende anche Il ratto dal serraglio per i bambini diretto da Michele Gamba (dal 30 settembre) e si conclude con il concerto di Maria João Pires il 3 dicembre e con il Requiem diretto da Christoph von Dohnányi per la Stagione Sinfonica dall’11 dicembre.
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Gli artisti
Direttore Musicale della Cleveland Orchestra con un contratto fino al 2022, e fino al 2014 Direttore Musicale della Staatsoper di Vienna, Franz Welser-Möst è ospite regolare del Festival di Salisburgo dove nelle ultime stagioni ha diretto Rusalka, Der Rosenkavalier, Fidelio e questa estate Der Liebe der Danae. È considerato tra i maggiori interpreti mozartiani del nostro tempo, in particolare per le esecuzioni con i Wiener Philharmoniker. Alla Scala Welser-Möst ha diretto numerosi concerti, incluse un’edizione in forma di concerto di Fidelio con i Wiener Philharmoniker nel 2011 e la Missa Solemnis di Beethoven con i complessi scaligeri per lo scorso Concerto di Natale, ma è al debutto come direttore di una produzione operistica.
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Frederic Wake-Walker è una delle figure più promettenti del nuovo teatro inglese. Nel 2003 fonda la compagnia indipendente Mahogany Opera, ora congiunta con Opera Group nel nuovo Mahogany Opera Group (www.mahoganyoperagroup.co.uk) di cui è Direttore Artistico; dal 2011 dirige a Berlino il progetto artistico multidisciplinare Mica Moca (www.micamoca.com). Nel frattempo i suoi spettacoli vanno in scena tra l’altro al Konzerthaus di Berlino, all’Aldeburgh Festival, a Opera North, alla Scottish Opera, a La Monnaie di Bruxelles, a Rotterdam, a Glyndebourne e al Covent Garden, mentre nuovi progetti sono previsti con l’Openhaus Zürich e l’Opéra National du Rhin.
Diana Damrau è tra le grandi voci del nostro tempo. Alla Scala è stata protagonista di due inaugurazioni, nel 2004 con Europa riconosciuta diretta da Riccardo Muti per la riapertura del Teatro, nel 2013 Violetta Valéry ne La traviata diretta da Daniele Gatti. Nel 2006 ha cantato anche ne Le nozze di Figaro, ma nella parte di Susanna; nel 2015 è stata protagonista di Lucia di Lammermoor. Tra i suoi prossimi impegni ancora Contessa a Monaco, Juliette ed Elvira al Metropolitan e i ruoli femminili ne Les contes d’Hoffmann a Los Angeles.
Elegante nel canto, disinvolto in scena, Markus Werba è un mozartiano di rango; il suo ultimo Figaro risale a qualche mese fa a Dresda, mentre il pubblico italiano lo ha recentemente applaudito come Papageno a Venezia e Palermo (parte cantata nelle scorse settimane anche a Vienna) e come Guglielmo in Così fan tutte a Santa Cecilia. Alla Scala, dove è stato Harlequin in Ariadne auf Naxos nel 2006, tornerà come Beckmesser nei Meistersinger diretti da Daniele Gatti a marzo.
Marianne Crebassa, non ancora trentenne, è una delle più incantevoli nuove protagoniste del mondo dell’opera internazionale. Alla Scala ha già ottenuto un caloroso successo come Cecilio nel Lucio Silla nel 2015, tornando con una toccante interpretazione dell’Enfant nell’atto unico di Ravel nel 2016. Impegnata come Cherubino anche a Amsterdam e Berlino dopo averlo cantato a Vienna, la Crebassa sarà di nuovo alla Scala in settembre come Irene nel Tamerlano di Händel: il suo primo ruolo non en travesti al Piermarini.
Il giovane soprano sudafricano Golda Schultz è passata dalla compagnia della Staatsoper di Monaco, di cui fa ancora parte e dove canterà nei prossimi mesi Pamina e Fiordiligi, a una brillante carriera internazionale lanciata dalla sua interpretazione di Sophie in Der Rosenkavalier a Salisburgo e proseguita questa estate come Contessa ne Le nozze di Figaro a Glyndebourne.
Il Conte di Simon Keenlyside è stato in passato un punto di forza di diverse riprese delle Nozze alla Scala con Riccardo Muti. Questo straordinario cantante-attore, interprete al Covent Garden dei maggiori ruoli da baritono, da Onegin a Macbeth, è nei cuori degli scaligeri anche per il suo indimenticato Papageno, sempre con il M° Muti, oltre che per le sue partecipazioni a Armida e L’elisir d’amore.
Applauditissimo nella Giovanna d’Arco di Verdi diretta da Riccardo Chailly in apertura della scorsa stagione, Carlos Álvarez sarà di nuovo alla Scala come Sharpless nella Butterfly inaugurale, sempre diretta da Chailly che in questa parte lo diresse alla Scala già nel 1996. Ma al Piermarini il baritono spagnolo è stato anche un apprezzato Don Giovanni con Riccardo Muti e Gustavo Dudamel. Tra i suoi prossimi impegni Iago a Vienna e Rigoletto a Barcellona.
Completano il cast Andrea Concetti (Bartolo), fresco del successo ottenuto nella parte di Seneca nella ripresa de L’incoronazione di Poppea di Monteverdi a settembre; Kresimir Spicer (Basilio) già ascoltato alla Scala come Lucio Silla nella scorsa stagione e recentemente come Valzacchi in Der Rosenkavalier; Theresa Zisser (Barbarina) che è stata Papagena in Die Zauberflöte dell’Accademia e, ancora dalle file dell’Accademia, Francesca Manzo e Kristin Sveinsdottir.
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Le nozze di Figaro al Teatro alla Scala
La storia delle Nozze alla Scala è una mirabolante galleria di figure leggendarie. La prima edizione, nel 1815, vedeva seduto al clavicembalo Vincenzo Lavigna, il maestro di Verdi, mentre primo violino e direttore d’orchestra era il compositore e violista Alessandro Rolla (colui che consigliò a Verdi, bocciato al conservatorio, di prendere lezioni da Lavigna). Mozart ebbe scarsa fortuna alla Scala nell’800 (solo Don Giovanni, che vi era apparso nel 1814, tornerà con relativa regolarità: 1816, 1825, 1836, 1871, 1881) e bisogna aspettare il 1905 per trovare Cleofonte Campanini alla guida di un compagnia che include come Susanna Rosina Storchio (che l’anno precedente era stata la prima Cio Cio San) e come Figaro Giuseppe De Luca. Nel 1928 il direttore d’orchestra è nientemeno che Richard Strauss, i costumi sono di Caramba, Figaro è Mariano Stabile, Contessa Mercedes Llopart, Cherubino Conchita Supervia, Bartolo Salvatore Baccaloni mentre Iris Adami Corradetti – poi celebre insegnante di canto – era Barbarina. Lo spettacolo viene ripreso l’anno successivo con Ettore Panizza.
Nel 1938 sul podio c’è Victor De Sabata e lo spettacolo di Rudolf Hartmann vede in scena Maria Caniglia come Contessa, Gianna Pederzini come Cherubino e Tancredi Pasero come Conte. Mariano Stabile è il regista dell’edizione del 1944, diretta da Gino Marinuzzi con Mafalda Favero come Susanna e Giulietta Simionato come Cherubino. Le recite ebbero luogo al Teatro Lirico in seguito al bombardamento della Scala nel ’43.
Dieci anni più tardi del titolo si impossessa Herbert von Karajan: nel ’48 con regia di Oscar Fritz Schuh e un cast che include Elisabeth Schwarzkopf in alternanza con Maria Cebotari, Irmgard Seefried, Sena Jurinac e Giuseppe Taddei; nel 1954 con regia propria e Schwarzkopf, Seefried, Jurinac, Panerai e Petri; nel 1960 con regia di Günther Rennert, la Jurinac passata alla parte della Contessa, Graziella Sciutti, Christa Ludwig, Geraint Evans e Eberhard Waechter.
Lo spettacolo del 1964 è firmato da Jean Vilar, mentre Hermann Scherchen dirige Pilar Lorengar, Mirella Freni, Fiorenza Cossotto, Wladimiro Ganzarolli e Sesto Bruscantini. Passano dieci anni e la nuova produzione, con regia di Otto Schenk, è diretta da Claudio Abbado con Mirella Freni passata a Contessa, Daniela Mazzucato, Teresa Berganza, José van Dam e Hermann Prey.
Nel 1981 va in scena la storica versione firmata da Giorgio Strehler, a proposito della quale è necessaria una premessa: Strehler aveva affrontato le Nozze per la prima volta nel 1972 a Parigi su invito di Rolf Liebermann che voleva presentare all’Opéra Garnier il capolavoro di Mozart e Da Ponte in una versione eccellente, affidando la parte musicale a Georg Solti. I rapporti tra regista e direttore però furono tesi da subito, e Strehler abbandonò la produzione alla vigilia della prima, nel marzo 1973. La versione di Milano è una ripresa dello spettacolo parigino con alcune sostanziali modifiche, e si vale dell’intesa con un Riccardo Muti in stato di grazia, che offre una delle sue prove più alte. Lo spettacolo Strehler-Muti viene ripreso nel 1982, 1987, 1989, 1997 e 2002: come Contessa si succedono tra le altre Julia Varady, Margaret Marshall, Lella Cuberli, Cheryl Studer, Daniela Dessì e Barbara Frittoli, come Susanna Barbara Hendricks, Patrizia Pace, Elizabeth Norberg-Schulz e Andrea Rost, come Cherubino Frederica von Stade, Ann Murray, Anne-Sophie von Otter, Monica Bacelli e Angelika Kirchschlager, come Figaro Samuel Ramey, Claudio Desderi, Ferruccio Furlanetto, Alessandro Corbelli, Bryn Terfel, Ildebrando D’Arcangelo e come Conte Wolfgang Brendel, William Shimell, Michele Pertusi, Simon Keenslyside e Alessandro Corbelli.
La regia di Strehler è ripresa nuovamente nel 2006 con la direzione di Gérard Korsten (Diana Damrau è Susanna), nel 2008 con la direzione di Giovanni Antonini e orchestra e solisti dell’Accademia tra cui Serena Farnocchia, Elena Monti, Anita Rachvelishvili e Christian Senn, e nel 2012 con la direzione di Andrea Battistoni e Dorothea Röschmann, Aleksandra Kurzak, Nicola Ulivieri e Fabio Capitanucci protagonisti.