Tutto esaurito al Teatro dell’Opera di Roma per Dido&Aeneas, capolavoro di Purcell nella stupefacente versione di Sasha Waltz: le repliche erano poche per uno spettacolo cult prodotto a Berlino nel 2005, ma in prima assoluta nella Capitale che ha attirato appassionati di opera (e non solo barocca) e danza (era anteprima del Roma Europa 2016).
I motivi d’interesse erano molteplici trattandosi di una versione che travalica i confini canonici dell’opera diventando un insieme irrazionale (ma con giudizio) all’insegna delle contaminazioni delle arti e dei generi, dall’opera alla danza, dalla musica, al mimo. Il Dido&Aeneas della Waltz è un trionfo della musica barocca che non stride mai con la danza contemporanea in un processo quasi di osmosi.
Sorprendente l’incipit dell’opera con l’acqua, elemento predominante di un colpo di teatro inaspettato, con la grande vasca dove ad uno ad uno i danzatori si immergono, per inseguirsi, danzare e abbracciarsi in movimenti ondivaghi ripresi anche successivamente in un’opera di arte visiva che vibra fra sorpresa e poesia fino al suicidio di Didone (con personaggio raddoppiato).
La Waltz ha trasformato l’opera barocca sul rovinoso amore di Didone ed Enea raccontato da Virgilio nell’Eneide in una rivoluzionaria e modernissima opera coreografica in cui opera, musica e danza (e anche improvvisazione) si fondono. Fra momenti di teatro da ricorda (le streghe che escono dal palco) e suggestioni che sanno di improvvisazioni cade il confine fra le arti: nulla è definito nella passione di Didone ed Enea, neppure i personaggi, ora raddoppiati dai cantanti, dai coristi, dai danzatori i cantanti danzano con straordinaria versatilità. La forza del Dido& Aeneas è anche nella molteplicità dei punti di vista nell’idea di Sasha Waltz che mette sul palco i 12 danzatori della compagnia Tanzcompagnie Sasha Waltz & Guests e 51 interpreti fra strumentisti e coro rimescolandone le abilità fra abiti contemporanei e sfolgoranti costumi barocchi (coloratissimi) e poesia. A enfatizzare ancor di più l’operazione, in contrasto con il lavoro di libertà visiva e interpretativa della Waltz la fedeltà assoluta al testo musicale con la fascinosa esecuzione dell’Akademie für Alte Musik, dal Vocalconsort guidati dal direttore Christopher Moulds, specialisti nell’interpretazione della musica antica. Un lavoro affascinante che ha ipnotizzato il pubblico (appassionati di danza e opera) entusiasta.