La storia di un prigioniero politico liberato dal coraggio della moglie, l’inno all’amore (e alla fedeltà) coniugale e l’anelito alla libertà: questa è in nuce l’essenza del Fidelio, unica opera di Ludwig Van Beethoven che inaugura giovedì 20 ottobre (ore 19.30, repliche sabato 22 ore 18 e lunedì 24 ore 20.30) la stagione sinfonica 2016/2017 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, fondazione che viene quest’anno omaggiata per la sua eccellenza anche dal nuovo francobollo di Poste Italiane (in vigore dal 20 ottobre).
La proposta del direttore musicale Sir Antonio Pappano, sul podio dell’Orchestra insieme al Coro diretto dal Maestro Ciro Visco, prosegue insomma all’insegna della continuità programmatica con un iter inaugurato lo scorso anno con l’integrale delle sinfonie di Beethoven (e l’apertura di stagione con la Nona): reduce dalla trionfale tournée internazionale che le ha regalato nuova maturità artistica, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia si misura con l’unica opera di Beethoven che sarà eseguita in forma di concerto mantenendo anche la buona e decisamente apprezzata abitudine, dopo il Così fan tutte, Un ballo in maschera, Peter Grimes o Guglielmo Tell degli scorsi anni, di proporre un’opera integrale nel corso della stagione.
“Scegliere il Fidelio come apertura della stagione sinfonica è una vera sfida anche per me: Fidelio insegna che l’amore e l’anelito per la libertà possono davvero tutto – spiega Pappano presentando l’opera – Fino a qualche decennio fa Fidelio veniva eseguito regolarmente, ma di recente è diventato sempre più raro sentirlo a causa di ragioni complicate: dalla necessità di un cast che sia ottimo alle considerevoli risorse del teatro a un certo impegno da parte del regista. Nonostante nel Fidelio non “accada” nulla fino a poco prima della conclusione, è un lavoro in cui si riflette, si prega, si considera: drammaturgicamente è un’opera molto teatrale anche se non offre spettacolo“.
La scelta del Fidelio si lega anche al Progetto Fidelio creato in collaborazione con il Ministero di Grazie e Giustizia, un programma organizzato in tre diverse sezioni che coinvolgono i detenuti e le loro famiglie attraverso una serie di attività musicali, dalle attività laboratoriali per i figli dei detenuti e delle detenute, alla formazione di cori delle Case circondariali fino a una serie di incontri con la musica.
“Fidelio è un’opera talmente complessa da essere quasi un’utopia musicale, ma stiamo lavorando per rendere possibile l’impossibile – continua Pappano – Il Fidelio parte dal singspiel, una sorta di operetta per diventare un vero dramma dove le parole vengono ridotte per lasciare spazio alla musica: è un’opera al di fuori di tutto il resto della produzione del compositore. Beethoven non si è mai sposato, ma l’ideale della donna resta al centro del suo universo, del suo pensiero. Al centro del Fidelio due grandi temi, l’amore coniugale e l’anelito alla libertà“.
Di prim’ordine e quasi tutto tedesco il cast impegnato nelle tre serate: il tenore Simon O’Neill, tra i maggiori Heldentenöre delle scene internazionali e ospite abituale del Metropolitan di New York, della Royal Opera House, del Teatro alla Scala di Milano, del Festival di Bayreuth e di Salisburgo, sarà impegnato nel ruolo di Florestano, il soprano statunitense Rachel Willis-Sørensen interpreterà Leonore, il basso austriaco Günther Groissböck sarà Rocco, Amanda Forsythe interpreterà Marzelline, il baritono Sebastian Holecek sarà Don Pizarro, il tenore Maximilian Schmitt avrà il ruolo di Jacquino, il baritono Julian Kim sarà Don Fernando.
“Fidelio è un’opera che celebra la donna e l’amore, su uno sfondo politico cupo, ma che chiude nella luce del do maggiore. La sua ambizione si concretizza nella summa del Fidelio: l’idea della moglie che salva il marito è struggente e gli ostacoli che deve affrontare, tipici della musica tedesca romantica soprattutto, sono funzionali – conclude il direttore anglo italiano – Nell’opera in forma di concerto i cantanti in pratica fanno parte dell’Orchestra: ebbene se i cantanti sono in grado di riuscire a trasmettere emozioni e passioni incorniciate fra il buio e la luce, così importante in quest’opera, allora abbiamo compiuto la scelta giusta“.
La celebrazione della donna, dell’amore e della libertà saranno al centro dell’inaugurazione della nuova stagione sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia legata all’immagine di Buster Keaton fra le sbarre a suggello di quanto sia importante mantenere il sorriso anche nella tragedia.
Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con Rai Cultura: sabato 22 ottobre spazio al concerto di apertura che sarà trasmesso in differita su Rai 5 e in diretta radiofonica il 24 ottobre su Radio 3.
Dopo l’apertura della stagione sinfonica, appuntamento con l’inaugurazione della stagione di musica da camera mercoledì 26 ottobre in Sala Sinopoli con il maestro Giovanni Antonini che dirige la Basel Kammerchester per Haydn 2032, un progetto che con il coinvolgimento di diverse capitali europee prevede l’esecuzione appunto fino al 2032, di tutte le Sinfonie del compositore austriaco. In programma le due Sinfonie n.19, n.80 e 81 e la Sinfonia VB 142 di Kraus. Info su www.santacecilia.it