L’amore ingannato nella Calabria della seconda guerra mondiale
Saverio La Ruina porta al Tangram Teatro di Torino il gioiello che l’ha resa celebre a livello nazionale e non solo, “Dissonorata”, monologo in calabrese che racconta in maniera intima e profonda la storia di una fanciullina della piana di Sibari, fra Calabria e Basilicata, sedotta e abbandonata da un ragazzo poco onesto che oltre a rubarle l’innocenza la lascia incinta senza mantenere la promessa di condurla all’altare. Per Maldilpalco 2016, la rassegna dedicata al confronto fra giovani generazioni di artisti della scena e teatranti più navigati affermati nel panorama nazionale, Tangram Teatro, nelle persone di Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro, inaugura con questo spettacolo delicato e struggente, in cui Saverio La Ruina dona un’interpretazione condotta in un continuo rimbalzo fra confessione e ricordo, fra lucida consapevolezza ed amara constatazione. Per quest’opera di grande intensità l’attore calabrese si è aggiudicato nel 2006 il premio Ubu come miglior attore e dopo 10 anni dalla sua comparsa nel panorama nazionale non ha mai smesso di replicare in tutte le più importanti piazze nazionali e non solo. Protagonista del monologo è una ragazzina, figlia di pastori, innocente e sognatrice, interpretata dallo stesso La Ruina, che siede in scena su di una normalissima sedia di legno, con un vestito a fiori, portato sopra agli abiti maschili, senza voler in nulla nascondere se stesso o dissimulare una femminilità esteriore: è semplicemente con la propria presenza e l’impressionante delicata immersione nella figura di piccola donna in crescita, gioia e disgrazia, è semplicemente un essere umano che parla per bocca di un’anima affranta. La Ruina siede a fianco alla piccola pastorella calabra e disvela una storia vissuta, raccontata, confessata, fra la propria infanzia, la condizione della campagna, il primo amore, la conoscenza delle gioie e dei dubbi carnali, l’inganno, la disgrazia, l’angoscia e la salvezza in un altro mondo. Accompagnato da un polistrumentista dal vivo che echeggia sonorità di clarinetto, sax, timpano e xilofono, l’attore calabrese conduce il pubblico attraverso i quadri del racconto in un alternarsi di gioe, delusioni, tradimenti e dolori profondissimi, restando sempre dentro alla materia viva della protagonista, in un’interpretazione delicata e profonda, ammaliando il pubblico torinese, anche se tutto il testo è in dialetto calabrese stretto. Infine un’opera intima, uno squarcio di vita tragica per bocca di un attore sopraffino che apre il sipario dell’anima su di una storia disumana dell’Italia di non molti anni fa.
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Dissonorata – Un delitto d’onore in Calabria
di e con Saverio La Ruina
musiche originali dal vivo Gianfranco De Franco
collaborazione alla regia e contributo alla drammaturgia Monica De Simone
luci Dario De Luca
organizzazione e distribuzione Settimio Pisano