di Gianni Clementi
con Giorgia Trasselli ed Enzo Casertano
e con Luigi Pisani, Federica Quaglieri, Alessandro Salvatori
Regia Vanessa Gasbarri
Produzione Pragma Srl
———
Se avete tempo e fortuna non vi perderete questa prova eccellente, in replica fino a Domenica 30 Ottobre presso il Teatro di Cestello. Il motivo è presto detto. Quando un pubblico è trascinato da cinque attori dal ritmo travolgente fino al punto di commentare la scena a voce alta e non saper resistere platealmente alla commozione, l’immedesimazione è in atto.
Sembrerebbe trattarsi, in un primo momento, di una commedia familiare brillante e del tutto classica: all’alba delle nozze, un concentrato di ansia materna, apprensione paterna, panico del figlio che si prepara, oltre che all’altare, anche ad un pacchetto di vita programmata “tutto compreso”. Ma la sapiente coloritura dei personaggi che rompono tutti gli schemi riesce ad alleggerire il clima di tensione con sapienza farsesca, prima di mostrare poi l’altra faccia della medaglia: femminilità e virilità disilluse e giocate per non essere offese dalla superficialità di relazioni affettive simulate.
Ed il nodo centrale del tema affrontato da Gianni Clementi è proprio quello delle relazioni affettive, inquinate dal violento peso sociale delle apparenze, dei ruoli da rispettare, delle aspettative genitoriali da non tradire. Il prezzo è quello di tradire, alla fine, se stessi. Per convenienza, perché i sentimenti si possono ammansire, perché sopravvivere diventa la necessità che ci spinge a non sfaldare equilibri cristallizzati ma pur sempre certi. Vivere invece è accogliere l’incertezza della propria condizione umana, crescere, trasformare le proprie credenze a favore di nuovi e mutevoli adattamenti. Insomma, parrebbe proprio che l’autenticità richieda troppo impegno, ma la finzione al dunque non costa meno.
Ines Arsì