da Luigi Pirandello
Adattamento Valerio – Orsini – Balò
Con UMBERTO ORSINI, ALVIA REALE, TOTÒ ONNIS
e con FLAVIO BONACCI, CARLO DE RUGGIERI, ALESSANDRO FEDERICO
Scene MAURIZIO BALÒ
Costumi GIANLUCA SBICCA
Regia ROBERTO VALERIO
Produzione COMPAGNIA ORSINI
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Umberto Orsini ritorna con una versione di Il Giuoco delle parti, commedia che negli ultimi vent’anni l’attore ha più volte rivisitato, convinto che uno dei modi per preservare un classico è quello di ripensarlo apportando continue modifiche ed approfondimenti.
Originariamente la vicenda vede un Leone Gala che si è pacificamente separato dalla moglie (che lo tradisce con l’amico Guido Venanzi) a condizione di farle visita ogni sera, per mantenere di fronte all’opinione pubblica, il suo ruolo di marito. Col passare del tempo questo accordo si rivela insopportabile a Silia che confida all’amante il desiderio di volersi sbarazzare del marito la cui presenza-assenza le è diventata insostenibile. Il casuale irrompere nella casa di lei di un gruppo di ubriachi che tentano di farle violenza, senza però riuscirci, le offre un pretesto inatteso grazie al quale potrebbe mettere a repentaglio la vita del marito trascinandolo in un duello. Alla notizia del fatto Leone Gala appare tranquillo, lui si è vuotato di ogni sentimento ed ha trovato un “pernio” che gli permette di affrontare ogni situazione anche la più critica, infatti grazie alla sua incrollabile dialettica e al suo nichilismo, si sottrae al complotto ordito dalla moglie e dall’amante trasformandosi da vittima in carnefice.
Luigi Pirandello ha scritto una commedia nera, dove matrimonio, tradimento, onore e omicidio si inseguono in una logica successione. La novità di questo allestimento sta nell’aver immaginato un futuro per Leone Gala dopo quel tragico avvenimento, lui, uomo di lettere, costretto a macchiarsi di un delitto non riesce a liberarsi dal suo passato e rivive tutta la vicenda come un ammasso di ricordi, di ricostruzione dei fatti dal punto di vista di chi è sopravvissuto. L’inferno del matrimonio è reinterpretato in un’ottica vicina al teatro di Strindberg dove l’abisso morale dei protagonisti si alterna al gioco dialettico che ha quasi sempre guidato la lettura di questo testo. Alvia Reale conferisce a Silia un connotato più vicino alla novella nella quale Pirandello aveva tracciato il suo primo approccio alla vicenda (Quando si è capito il giuoco) e Totò Onnis regala un ritratto inedito alla figura di Guido Venanzi. Orsini si dibatte fra i fantasmi che popolano una mente in cui il tempo batte i suoi colpi rimbalzandoli confusamente dal passato al presente e viceversa.
Durata: 1 ora e 40’ senza intervallo