Un pomeriggio piacevole, tra sane risate e un repertorio decisamente insolito ma estremamente interessante. Questo è quello che ci hanno offerto al Teatro Nuovo il 2 ottobre scorso il Terzetto Printemps, composto da Paola Cacciatori (mezzosoprano), Alan Rizzetti (baritono) e Fabio Silvestro (pianoforte), con la partecipazione di Giovanni Carlo Dragano.
L’operetta è un genere di teatro musicale nato in Francia nella seconda metà dell’800, che potremmo definire figlio del melodramma e padre del musical moderno, caratterizzato dall’alternanza di momenti cantati e parlati, con l’aggiunta di parti coreografate.
I massimi rappresentanti dell’operetta sono senza dubbio Jacques Offenbach, che ne è in un certo senso l’ideatore, e Florimond Ronger detto Hervé, oltre a Franz Lehár, che con La vedova allegra e altre produzioni ne favorì la diffusione anche in Austria.
Questo genere ha però anche un suo filone italiano, rappresentato da Scugnizza di Costa e e Cin Ci La della coppia Lombardo-Ranzato (tanto per citarne un paio), dal quale sono nati gli spettacoli di varietà che hanno caratterizzato una parte importante della produzione teatrale italiana del secolo scorso.
Il Terzetto Printemps ha quindi messo assieme i brani più famosi di operette come Cin Ci La, La vedova allegra, Al Cavallino bianco e Scugnizza, mescolandoli con dei numeri da avanspettacolo genuinamente divertenti, con l’aiuto del giovane e talentuoso Giovanni Carlo Dragano, al suo debutto in un teatro, come da lui stesso dichiarato a fine spettacolo.
Le gag di Dragano, quindi, pur mettendo in scena una comicità ingenua e forse un po’ superata – ma perfettamente in linea con lo spettacolo – hanno creato un collante funzionale ai duetti e alle arie cantati da Paola Cacciatori e Alan Rizzetti, accompagnati solo dal pianoforte di Fabio Silvestro.
Con qualche cambio d’abito, un tavolino e due sedie, quindi, il pubblico ha assistito ad un’ora e mezza di spettacolo, con diverse risate sincere e qualche momento musicale davvero godibile, (ri)scoprendo un genere che purtroppo capita sempre più di rado sui palcoscenici italiani.
Particolarmente divertente e riuscito il duetto Salomé, una rondine non fa primavera, tratto da Scugnizza: sarebbe bello poter assistere all’operetta completa sul palco del Nuovo, magari con Cacciatori e Rizzetti nella parte dei protagonisti.
Applausi sentiti ed entusiasti da tutto il pubblico, purtroppo non così numeroso (e non proprio giovane), a fine spettacolo.
———
Operetta Mon Amour, arie e duetti da Vedova Allegra, Madame di Tebe, Il Paese dei Campanelli, Scugnizza, Cin Ci La e altre.
Paola Cacciatori: mezzosoprano
Allan Rizzetti: Baritono
Fabio Silvestro: Pianoforte
Giovanni Carlo Dragano: presentatore