Dal 13 novembre torna alla Scala Porgy and Bess, capolavoro di Gershwin e colonna portante del teatro musicale americano. La “folk opera” è presentata in forma semiscenica in una versione che tiene conto dei materiali relativi alla prima assoluta del 1935. La regia è affidata a Philipp Harnoncourt, i protagonisti sono Morris Robinson (Porgy), Kristin Lewis (Bess), Lester Lynch (Crown), Mary Elizabeth Williams (Serena) e Angel Blue (Clara), mentre per la prima volta per Porgy all’Orchestra della Scala si affianca il Coro. Il M° Alan Gilbert, direttore della New York Philharmonic, è sul podio in sostituzione del M° Nikolaus Harnoncourt, scomparso nei mesi scorsi, cui la produzione sarà dedicata. Harnoncourt, grande musicista e instancabile ricercatore, era affascinato dai legami di Gershwin con le avanguardie culturali e musicali europee e aveva fortemente voluto riportare alla luce la ricchezza musicale della prima versione, che alle suggestioni della musica popolare americana univa una viva consapevolezza degli sviluppi del linguaggio musicale del Novecento. Non a caso Gershwin, che incontrò Alban Berg a Vienna nel 1928, pensava che Porgy and Bess dovesse assomigliare a un Wozzeck americano (la relazione tra Gershwin e Berg è stata analizzata dal musicologo americano Christopher Reynolds in un saggio per The Journal of the Society for American Music nel 2007).
Pagina popolarissima, spettacolare e struggente, intessuta di alcune delle più celebri melodie (basti citare “Summertime”) del teatro musicale statunitense, Porgy and Bess riprende il romanzo Porgy di DuBose Howard e l’omonima pièce teatrale. La prima ha luogo a Boston nel settembre 1935, ma l’impegno produttivo in un Paese che stava passando dalla depressione alla guerra e il tema carico di implicazioni sociali e razziali ne ostacolano la diffusione fino al successo dell’allestimento della Houston Grand Opera, nel 1975. La regista Cheryl Crawford ne presenta con grande successo nel 1942 una versione alleggerita e tagliata, con i recitativi sostituiti da dialoghi parlati: è la prima di una lunga serie di edizioni per organici ridotti e adattamenti di impronta jazzistica o ispirati al musical. Significativa in questo senso è la trasposizione cinematografica firmata da Otto Preminger nel 1959 con Sydney Poitier e Dorothy Dandridge protagonisti (ma doppiati nei song).
Solo in anni relativamente recenti si riafferma il valore della partitura di Porgy and Bess in tutta la sua integrità e complessità musicale, grazie anche alla dedizione di direttori come Lorin Maazel, Simon Rattle, John deMain. Un ruolo particolare in questo processo lo svolge proprio Nikolaus Harnoncourt, innamorato fin da bambino della partitura, grazie all’influenza dello zio, René d’Harnoncourt, che era emigrato negli Stati Uniti nel 1933 e aveva stretto amicizia con i Gershwin e Picasso (sarebbe poi divenuto direttore del Museum of Modern Art di New York). Gershwin gli aveva donato una copia della partitura che era stata spedita in Austria al padre di Harnoncourt, che la cantava accompagnandosi al pianoforte. Harnoncourt non si limita alla fedeltà alla partitura, ma si sforza di ricreare le intenzioni d’autore analizzando gli spartiti della prima edizione e ricercando i timbri giusti, incluse le percussioni africane richieste da Gershwin (djembe e dumdum) in luogo degli strumenti occidentali utilizzati di solito. La versione rivista e diretta da Harnoncourt è andata in scena a Graz nel 2009 (e pubblicata da Sony in DVD) come pannello centrale di un trittico novecentesco aperto nel 2008 con The Rake’s Progress al Theater an der Wien, e che avrebbe dovuto chiudersi con una Lulu al Festival di Salisburgo (e le atmosfere jazzistiche di Lulu sarebbero state il contraltare di quelle viennesi su Porgy, a dimostrazione della reciprocità delle influenze tra i due compositori) cui Harnoncourt dovette rinunciare per ragioni di salute.
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Gli artisti
Nato in una famiglia di cantanti gospel in Alabama, Morris Robinson ha iniziato tardi a studiare canto affermandosi rapidamente come presenza regolare al Metropolitan grazie al Lindemann Young Artist Program. Dotato di voce profonda e potente, quest’anno parteciperà all’edizione del Rheingold con la New York Philharmonic diretta da Alan Gilbert, sarà nuovamente Sarastro al Metropolitan e canterà nel Requiem di Mozart con la Boston Symphony diretta da Andris Nelsons.
Kristin Lewis è nota al pubblico scaligero per essere stata Aida (ruolo ricoperto di recente al San Carlo di Napoli e alla Staatsoper di Vienna) con Zubin Mehta nel 2015 e Ginevra ne La cena delle beffe nel 2016. Nei primi mesi del 2017 sarà Amelia in Un ballo in maschera a Vienna e Leonora ne Il trovatore a Barcellona.
Lester Lynch ha cantato innumerevoli volte la parte di Crown, inclusa la Scala (1996) e recentemente con i Berliner Philharmoniker diretti da Sir Simon Rattle, ma il suo repertorio comprende i maggiori personaggi verdiani e pucciniani nei più importanti teatri americani e in festival europei come Baden-Baden e Bregenz.
Mary Elizabeth Williams ha cominciato a cantare da bambina nel coro della chiesa e dopo un periodo di attività nel campo del musical (era nel cast di ShowBoat a Broadway) si è dedicata interamente all’opera e in particolare a Verdi. Tra le sue ultime parti ricordiamo Abigaille (Welsh National, Lipsia, Savonlinna) e Lady Macbeth (St Gallen, Welsh National).
Dopo gli studi di canto e pianoforte e gli studi musicali all’Università di Redlands e all’UCLA, Angel Blue si è fatta notare come vinctrice del premio per la Zarzuela a Operalia nel 2009 e ha intrapreso una carriera internazionale che dai teatri americani (Los Angeles Opera, San Francisco Opera), l’ha portata a collaborare con le più prestigiose istituzioni europee (Festival di Edimburgo, Berliner Philharmoniker, Israel Philharmonic, Deutsche Oper) e numerose apparizioni televisive.
Figlio di violinisti della New York Philharmonic e violinista lui stesso, Alan Gilbert studia al Curtis Institute e alla Juilliard School e inizia la carriera come direttore assistente alla Cleveland Orchestra. Dal 2000 al 2006 è direttore della Stockholm Philharmonic, dal 2003 al 2007 della Santa Fe Opera e nel 2008 debutta al Metropolitan. Nel 2009 succede a Lorin Maazel alla testa della New York Philharmonic, dove moltiplica le tournée internazionali, introduce la figura del Composer in residence (Magnus Lindberg) e sviluppa il progetto Contact dedicato alla musica d’oggi. Il suo incarico si concluderà nel 2017.
Figura poliedrica della scena teatrale, Philipp Harnoncourt è regista d’opera e di prosa, scenografo e light designer, coordinatore tecnico del festival di danza ImPuls di Vienna, autore di testi. Alterna collaborazioni con artisti e istituzioni affermati (Bob Wilson, il balletto della Staatsoper di Vienna) a produzioni indipendenti. La passione per il contemporaneo lo ha portato a curare le regie di opere di Birtwistle, Sciarrino, Peter Maxwell Davies. È stata pubblicata di recente in DVD la sua regia di Rodelinda di Händel per il Theater an der Wien.
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Porgy and Bess al Teatro alla Scala
La storia scaligera di Porgy and Bess consta di due soli allestimenti: approda alla Scala per la prima volta nel 1955 per otto recite su iniziativa dell’American National Theatre and Academy con la regia di Robert Breen e la direzione di Alexander Smallens. La suite sinfonica risuona poi negli anni ‘60 diretta da Nino Sonzogno in peculiare accoppiata con il Concerto n° 1 e il Totentanz di Liszt suonati da Benedetti Michelangeli e a partire dagli anni ‘80 alcune melodie vengono riprese nei concerti degli ottoni o nei recital di canto; ma occorre aspettare il 1996 perché l’opera torni in scena in un allestimento della Houston Grand Opera firmato da Tazewell Thompson con la direzione di John DeMain. In seguito sono ancora i brani sinfonici o i song a ricorrere in diversi concerti, tra i quali ricordiamo i recital di Kim Kriswell nel 2000 e quello di Renée Fleming nel 2006.
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Attorno a Porgy and Bess
In occasione del ritorno di Porgy and Bess il Teatro alla Scala – insieme alla Fondazione Corriere della Sera, alla Fondazione Milano per la Scala, agli Amici della Scala e agli Amici del Loggione – organizza un ciclo di incontri annunciato nel calendario qui allegato.
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SCHEDA SPETTACOLO
di George Gershwin, DuBose e Dorothy Heyward, Ira Gershwin
Opera in tre atti
(Edizione Schott Music, Mainz; rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)
Nuova produzione Teatro alla Scala
Esecuzione in forma semiscenica
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Direttore ALAN GILBERT
Regia PHILIPP HARNONCOURT
Costumi ELISABETH AHSEF
Video MAX KAUFMANN e EVA GRÜN
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Personaggi e interpreti
Porgy Morris Robinson
Bess Kristin Lewis
Crown Lester Lynch
Serena Mary Elizabeth Williams
Clara Angel Blue
Maria, Strawberry woman Tichina Vaughn
Jake, Frazier, Undertaker, Coroner Donovan Singletary
Sportin’ life Chauncey Packer
Mingo, Robbins, Peter, Crabman Cameo Humes
Detective, Archdale, Policeman Stefano Guizzi
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro BRUNO CASONI
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Date:
domenica 13 novembre 2016 ore 20 ~ turno E
martedì 15 novembre 2016 ore 20 ~ ScalAperta
giovedì 17 novembre 2016 ore 20 ~ turno B
venerdì 18 novembre 2016 ore 20 ~ turno D
domenica 20 novembre 2016 ore 20 ~ turno N
martedì 22 novembre 2016 ore 20 ~ turno A
mercoledì 23 novembre 2016 ore 20 – turno C
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Prezzi: da 11 a 180 euro
Prezzi ScalAperta (15 nov.): da 5,50 a 90 euro
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Un’ora prima di ogni recita, presso il Ridotto dei Palchi del Teatro, è prevista per i possessori di biglietto un’introduzione all’opera curata da Franco Pulcini.Un’ora prima di ogni recita, per i possessori del biglietto, è prevista una introduzione curata dal Professor Franco Pulcini presso il Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini”.Un’ora prima di ogni recita, per i possessori del biglietto, è prevista una introduzione curata dal Professor Franco Pulcini presso il Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini”. Un’ora prima di ogni recita, per i possessori del biglietto, è prevista una introduzione curata dal Professor Franco Pulcini presso il Ridotto dei Palchi
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Infotel 02 72 00 37 44