All’Accademia Nazionale di Santa Cecilia la Grande Musica ad un piccolo prezzo! Rivolti ad un vasto pubblico, le Matinée sono destinate a giovani, studenti e famiglie che intendono avviare un rapporto “leggero” e vivo con l’esperienza dell’ascolto musicale.
I concerti, della durata massima di un’ora e senza intervallo, hanno luogo presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica e sono preceduti da un’introduzione al programma. Un’ occasione unica per accedere, ad un prezzo molto conveniente, alla grande Musica.
Ad inaugurare la rassegna domenica 16 ottobre un concerto del pianista Ramin Bahrami dedicato alla musica di Johann Sebastian Bach. Oltre al concerto, Bahrami leggerà brani dal libro “Nonno Bach”.
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Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Auditorium – Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Domenica 16 ottobre 2016
ore 11 – introduzione all’ascolto, ore 12 – concerto
Ramin Bahrami pianoforte
Johann Sebastian Bach
Partita n. 1 in si b maggiore, BWV 825
Partita n. 2 in do minore, BWV 826
Partita n. 6 in mi minore, BWV 830
Letture tratte dal libro “Nonno Bach”
Biglietti: • intero: € 12 • ridotto under 30: € 8
Abbonamento a 18 concerti: • intero: € 170 • ridotto under 30: € 105
Ramin Bahrami è considerato uno tra i più importanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale.
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Dopo l’esecuzione dei Concerti di J. S. Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera … artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale”(Leipziger Volkszeitung).
La ricerca interpretativa del pianista iraniano è attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza.
Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival di Brescia e Bergamo, Ravello Festival ed in prestigiose sedi italiane come La Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma ed altre.
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Ramin Bahrami
Nato a Teheran si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda.
Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck.
Ramin Bahrami incide esclusivamente per Decca-Universal, i suoi CD sono dei best-seller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive.
Ramin Bahrami ha scritto due libri per la Mondadori e il terzo edito Bompiani dal titolo “Nonno Bach”.
Ha avuto il privilegio di inaugurare la Stagione di musica da camera di Santa Cecilia a Roma e al Beethoven Festival di Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato le sonate per flauto e piano per Decca.
Reduce da un concerto trionfale nella Sala grande dell’Accademia Liszt a Budapest e alla Tonhalle di Zurigo, recentemente si è esibito con Yuri Bashmet e I Solisti di Mosca, ha avuto anche il privilegio di suonare in una gala di beneficenza con la clarinettista Sabine Meyer, clarinettista preferita di Karajan.
Ha inciso l’Offerta Musicale di J. S. Bach con le prime parti di Santa Cecilia.
È stato insignito del premio Mozart Box per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, bachiana e non solo, inoltre è stato insignito del Premio “Città di Piacenza-Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.