Con la nuova stagione artistica 2016/2017, che si apre il 9 ottobre, il Teatro Palladium torna ad essere protagonista del panorama culturale e artistico di Roma. Fra le novità della stagione, le diverse collaborazioni con fondazioni, enti, ambasciate, istituzioni culturali nazionali e internazionali, tutte ispirate alla rivisitazione della tradizione classica quanto alla sperimentazione multidisciplinare. «Il Teatro Palladium, il teatro dell’Università degli Studi Roma Tre, continua ad essere un presidio culturale attivo e vitale nel tessuto del quartiere della Garbatella e dell’intera città», dichiara il rettore di Roma Tre, Mario Panizza. «Con cadenza quasi quotidiana il Palladium offrirà agli studenti, ai romani e agli ospiti della capitale un luogo privilegiato di formazione, di sperimentazione artistica, di dialogo interculturale come testimonia il ricchissimo cartellone di teatro, musica, cinema e danza della nuova stagione. La comunità accademica di Roma Tre si riconosce nel suo teatro e lo sostiene nella consapevolezza del prestigio e del fascino con cui il Palladium attrae artisti e spettatori a livello cittadino e nazionale».
Tra gli appuntamenti della nuova stagione si segnalano, dal repertorio classico, “Edipo il mito e la storia” con Glauco Mauri; l'”Iliade” riletta da Massimo Wertmuller; la “Fedra” con la regia di Edoardo Siravo e l’interpretazione di Stefania Barca; “Il divorzio” di Vittorio Alfieri, tra le sue poche commedie scritte e che inaugurerà la collaborazione con il Teatro di Roma; il melologo “Enoch Arden” di Richard Strauss con Vanessa Gravina. Spazio anche al teatro contemporaneo con “Il pellicano” di Strindberg riletto da Walter Pagliaro; l’omaggio di Giuseppe Pambieri a Pirandello, “Centomila, uno, nessuno”, scritto e diretto da Giuseppe Argirò in occasione degli 80 anni della sua morte; i “Vecchi tempi” di Pinter con la regia di Pippo Di Marca; “En attendant Godot” con Salines e Siravo con la regia di Maurizio Scaparro. I giovani entreranno in “Contemporanea”, una sezione dedicata a produzioni e formazioni innovative; tra questi si segnalano Babilonia Teatri con “Jesus”, Belle Bandiere con “La pazzia di Isabella”, i Sacchi di Sabbia in collaborazione con Massimiliano Civica, lo Stabile di Genova e il “MayDay” che apre alla creatività delle giovani generazioni e stabilisce una nuova collaborazione con l’Associazione teatrale dei Comuni del Lazio. Anche la musica e la danza vedranno collaborazioni prestigiose tra cui quelle con l’Accademia Filarmonica Romana, Nuova Consonanza e il Conservatorio di Milano, ma anche singole produzioni autonome come i concerti interpretati dall’Orchestra e Coro di Roma Tre e la New Talent Jazz Orchestra con la direzione di Mario Corvini. Si segnala anche la musica contemporanea, con l’opera “Hanjo” di Marcello Panni che si contaminerà della cultura del teatro giapponese al quale sarà dedicato un incontro specifico. Nell’ambito del cinema, il Palladium proporrà incontri con affermati ed emergenti protagonisti dello schermo, e punterà a offrire un caleidoscopio di iniziative collaterali caratterizzato dalla contaminazione con le altre arti, come ad esempio nelle performance video-fotografiche di Patrizia Genovesi. La sala proporrà inoltre diversi festival, come quello promosso da Arcipelago per i nuovi talenti, e la realizzazione di rassegne autonome, quali il Roma Tre Film Festival, dedicato a operatori e cineasti di diverse generazioni e, “Visioni fuori raccordo” affidato al lavoro creativo di giovani dottori di ricerca. In cartellone non mancheranno eventi dedicati alla poesia e alla letteratura, da segnalare in particolare il 23 novembre la serata “Sogni e favole io fingo”. «In un momento di profonda crisi dello spettacolo a Roma e in Italia, l’Università Roma Tre intende far sentire la propria voce e il proprio impegno per la promozione e la diffusione della cultura attraverso un’idea di teatro fondata principalmente sulla formazione dei giovani, sul rapporto fra tradizione e sperimentazione, sull’approfondimento culturale, sul coinvolgimento della comunità accademica, della città e del territorio», ha affermato in conclusione il rettore Panizza.