Pubblico gremitissimo al Florian Espace di Pescara per entrambi i giorni di programmazione. “Città/Inferno”, spettacolo che segna il ritorno del formidabile gruppo nO (Dance first. Think later), convince e conquista. Sette attrici portano in scena un tema sensibile come quello della detenzione femminile, utilizzando gli strumenti paradossali della musicalità e della commedia, con risultati altamente spettacolari che sono in linea con la cifra stilistica del gruppo, per nulla attratto da pruriti minimalisti e sempre incline alla farcitura ricca dell’impianto sensoriale della messinscena: c’è molto da vedere ed ascoltare, oltre che da seguire e capire nei lavori di nO.
Elena Gigliotti -autrice e regista dello spettacolo, oltre che interprete in scena- parte dalla trama del film di Renato Castellani “Nella Città l’inferno”, elaborando una polifonia dalla sonorità spuria: nelle battute rimbalzano, si scontrano e si sposano dialetti più o meno imparentati quanto lontanissimi talvolta, come il calabrese, il napoletano, il siciliano, il romanesco, il bolognese e il veneto.
A produrre questo concerto di cadenze e inflessioni (gli scambi sono sempre comprensibili anche per i meno avvezzi ai rudimenti della dialettologia) sono naturalmente le protagoniste della pièce, sette carcerate dal profilo biografico ad alto tasso di criticità (matricidio, figlicidio ed altre declinazioni di violenza o criminalità più o meno organizzata) che Elena Gigliotti ha desunto dalla cronaca nera ed immesso nella back story dei personaggi. Ma la musicalità viene ricercata anche in senso più stretto, tramite una colonna sonora che mescola una originale selezione della canzone italiana di tradizione con le hit della musica dance recente e contemporanea. A ciò va aggiunto un ulteriore repertorio di brani più classici cantati dal vivo con soluzioni sceniche accattivanti.
In effetti la scena è per metà carcere e per metà discoteca, volendo semplificare all’estremo il disegno di un lavoro talmente solido da non temere la provocazione: sul lato sinistro si erge lo scheletro di un cubo metallico, colmato in fondo da un letto a castello, sopra e dentro al quale le sette attrici riescono a stiparsi e spostarsi ripetutamente con agilità persino aggraziata; sul versante centrale e destro il palco è caratterizzato da due delimitazioni lineari, per lo meno ad inizio spettacolo: un muro estremamente realistico sul fondale ed una serie di sette cubi metallici vuoti al loro interno (anch’essi puri scheletri cubici) dalla funzione poliedrica, allineati sul proscenio. Completano il quadro quattro statuine votive dedicate alla Vergine, a delimitare anche simbolicamente l’area percorribile dalle attrici.
Questa ricca complessità progettuale, racchiusa nella semplicità materiale della scenografia, assicura un impatto visivo estremamente efficace, ma soprattutto accompagna idealmente una drammaturgia ed una regia che Elena Gigliotti imbastisce in rapporto di stretta coesione, raggiungendo un linguaggio vicino alla scrittura scenica. L’azione ed i dialoghi si mescolano alle scene musicate e danzate, lo spettacolo ingloba dramma e melodramma seguendo un’impaginazione che potremmo definire bolliwoodiana, il linguaggio cinematografico completa il mélange estetico irrompendo su schermi insospettabili ricavati da scenari, costumi o accessori.
In questa escalation, “Città/Inferno” tocca la sua coerenza stilistica, fissandola attorno ad una interessantissima cifra pop, in cui il tema sociale di fondo non risulta per giunta mai leso, eluso o strumentalizzato. La scena è attraversata dalle incursioni di voce fuori campo e didascalie che silenziano ciclicamente l’allegro, anarcoide disordine con cui le carcerate fantasticano pericolosamente per superare i giorni di una realtà oggettiva che le vede reiette ed irrecuperabili.
All’interno del lavoro d’ensemble, brillano continui lampi di bravura individuale e punte di abilità istrionica, che coinvolgono ed avvolgono il pubblico fino all’esaltazione. Memorabile.
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CREDITS:
“Città/Inferno” di nO (Dance first. Think later), FLORIAN ESPACE, Pescara, 25-26 Novembre 2016
con Rachele Canella, Melania Genna, Elena Gigliotti, Carolina Leporatti, Demi Licata, Elisabetta Mazzullo, Daniela Vitale e con Maurizio Lombardi nel ruolo delle Suore (voce off)
Genere: Prosa
Drammaturgia: Elena Gigliotti
Regia e Partiture Fisiche: Elena Gigliotti
Regista Assistente: Dario Aita
Scene: Carlo De Marino
Costumi: Carlo De Marino, Giovanna Stinga
Disegno Luci: Giovanna Bellini
Editing Audio: Claudio Corona Belgrave
Progetto Video: Daniele Salaris
Strutture Ferrose: Anelo97
Produzione: Cardellino srl/ Fondazione Luzzati Teatro Della Tosse/ nO (Dance first. Think Later)
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FLORIAN METATEATRO, Stagione 2016-17 “Teatro d’Autore ed altri linguaggi/Corpo di Scena”
in collaborazione con MAGfest