Torna dopo vari anni a Roma uno dei maggiori pianisti di oggi, il franco-canadese Louis Lortie, sabato 5 novembre alle 17.30 per i concerti della IUC nell’Aula Magna della Sapienza.
Louis Lortie ha debuttato con la Sinfonica di Montréal all’età di appena tredici anni e tre anni dopo ha compiuto una storica tournée in Cina e Giappone. Poco dopo, nel 1984, ha vinto il Primo Premio in due dei più importanti concorsi pianistici internazionali, quello di Leeds e il “Busoni” di Bolzano. In oltre trent’anni di carriera artistica ai massimi livelli ha conquistato il pubblico di quattro continenti con l’originalità delle sue interpretazioni in un ampio repertorio che va da Mozart a Stravinskij. Ora, superati i cinquant’anni, ha raggiunto una maturità che ne fa uno dei grandi maestri del pianoforte della nostra epoca.
The Times, ha descritto il suo stile come “puro e immaginativo” e ha messo in rilievo la sua “combinazione di spontaneità e maturità, che solo i grandi pianisti hanno”. Il Financial Times dopo un suo concerto londinese ha scritto: “Non sarà possibile ascoltare uno Chopin migliore da nessun’altra parte”, ma giudizi superlativi hanno ottenuto anche le sue esecuzioni di Beethoven, Liszt, Ravel e tanti altri compositori.
Ha suonato in America, Europa, Asia e Australia con i più illustri direttori, tra cui Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Jaap Van Zweden, Seiji Ozawa e Wolfgang Sawallisch. Le sue incisioni hanno vinto numerosi riconoscimenti: in particolare l’incisione delle Sonate complete di Beethoven è stata premiata con l’Editor’s Choice della rivista Gramophone, il suo cd Brahms/Schumann è stato nominato tra i migliori dell’anno dal BBC Music Magazine, un altro cd dedicato a Chopin è stato incluso dalla stessa rivista tra i “50 Recordings by Superlative Pianists” d’ogni tempo e le Variazioni “Eroica” di Beethoven hanno vinto il Premio Edison.
Per il suo concerto a Roma – tappa di una tournée europea che subito dopo lo porterà a Parigi, Budapest, Berlino e Praga – ha scelto tre Sonate, che abbracciano tutto l’Ottocento. Non tutte e tre sono conosciute quanto meriterebbero, eppure sono tra i capolavori della musica per pianoforte in quello che è stato il secolo d’oro di questo strumento. Di Ludwig van Beethoven la Sonata n. 28 in la maggiore op. 101 del 1816, di Johannes Brahms la Sonata in fa minore op. 5 del 1853 e di Edvard Grieg la Sonata in mi minore op. 7, l’unica scritta dal compositore norvegese, che vi lavorò per oltre vent’anni, dal 1865 al 1887.
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Per gli 80 anni di Steve Reich, il suo capolavoro Drumming, performance in 1a assoluta con video live, IUC martedì 8 novembre
Ensemble Ars Ludi
“Tamburi e visioni”
Omaggio a Steve Reich in occasione dei suoi 80 anni
Steve Reich: Drumming
Esecuzione dell’integrale in un ambiente visuale originale
Performance in prima assoluta
Progetto videomapping a cura di Luca Brinchi, Maria Elena Fusacchia e Daniele Spanò
Un concerto per festeggiare gli 80 anni di Steve Reich, il fondatore del minimalismo
e il più grande musicista americano dei nostri giorni: verrà eseguita la rara versione integrale del suo capolavoro Drumming, 80 minuti di musica accompagnata dal video live,
una performance in prima assoluta
Martedì 8 novembre alle 20.30, nell’ambito dei concerti della IUC nell’Aula Magna della Sapienza, l’Ensemble Ars Ludi esegue Drumming di Steve Reich per festeggiare gli ottant’anni del compositore americano, fondatore del minimalismo.
Si tratta di una performance in prima assoluta, un multivisual concert realizzato con l’ausilio delle più attuali tecniche di videografica. Questa rilettura di Drumming darà infatti un grande risalto alla percezione interattiva del pubblico, che è stata ricercata dagli artisti minimalisti sin dagli esordi. La parte riguardante le immagini vedrà una totale riambientazione dello spazio scenico, grazie a un progetto di videomapping che ridisegnerà e animerà le pareti dell’Aula Magna.
Reich compose questo ampio pezzo nel 1970-1971 al ritorno da un viaggio in Ghana, dove aveva potuto fare esperienza diretta della musica e delle percussioni africane. Da oltre vent’anni (esattamente dal 1993) non si ascoltava a Roma la versione integrale -che oltre alle percussioni richiede due cantanti e un ottavino – di quest’ampia composizone, da tutti considerata il primo capolavoro del minimalismo, che per essere compreso in tutta la sua portata richiede una visuale che si estenda al valore dell’arte minimalista nella sua interezza e che di conseguenza non prescinda dall’elemento visivo.
Suoneranno i percussionisti dell’Ensemble Ars Ludi – uno dei migliori gruppi di percussioni in campo internazionale, ben noto a chi frequenta l’Aula Magna – a cui si affiancheranno le voci di Laura Polimeno e Paola Ronchetti e l’ottavino di Manuel Zurria. Il videomapping è a cura di Luca Brinchi, Maria Elena Fusacchia e Daniele Spanò, con la collaborazione di Maddalena Parise.
Steve Reich è stato definito “il nostro più grande compositore vivente” (New York Times), “il più grande compositore americano vivente” (The Village Voice), “il più grande pensatore musicale del nostro tempo” (The New Yorker), “uno dei più grandi compositori del secolo” (New York Times). Nato a New York e cresciuto in California, Reich si è prima laureato in filosofia e solo dopo si è dedicato interamente alla musica. È considerato uno dei maggiori esponenti del minimalismo e la sua musica è eseguita in tutto il mondo. Ha ricevuto il Premio Imperiale a Tokyo, il Polar Prize dall’Accademia Reale Svedese di Musica, il premio Pulitzer per la musica. Tra le sue composizioni più note Drumming, Other trains e The Cave.
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BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita
Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro
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INFO per il pubblico: tel. 06 3610051