Proseguono nella provincia di Rovigo gli appuntamenti della quinta edizione di Musikè, rassegna itinerante di musica, teatro e danza promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Dopo il grande successo dello spettacolo La semplicità ingannata, ospitato da Musikè nel 2013, torna sabato 12 novembre alle 21.00, al Teatro Ballarin di Lendinara (RO), l’attrice e autrice teatrale Marta Cuscunà, con la nuova pièce intitolata Sorry, boys. Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze, terza tappa del progetto che l’attrice ha dedicato alle Resistenze femminili e che punta a smantellare i pregiudizi e gli stereotipi riguardo al femminismo e alle femministe, raccontando esempi positivi di donne che hanno lottato per riscattare la propria condizione.
Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester, nel Massachusetts, Sorry, boys porta in scena la storia di alcune ragazze che pianificano insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile. Una di loro confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo e una nuova famiglia tutta sua, dopo aver assistito a un terribile femminicidio. L’episodio porta in luce la realtà inquietante di una città dove non passa giorno senza che la polizia riceva una segnalazione di violenza maschile in famiglia. La situazione è tale da spingere 500 uomini, autodefinitisi “uomini contro la violenza”, a organizzare una marcia nelle strade per sensibilizzare la comunità al problema.
Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Da una parte gli adulti: i genitori, il preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma resteranno sempre con le spalle al muro.
«L’idea che sta alla base di “Sorry, boys” – racconta Marta Cuscunà – è che a Gloucester la concomitanza tra il patto delle ragazze e la marcia degli uomini non sia stata solo una coincidenza e che tutto ciò abbia a che fare con il modello di mascolinità che la società impone agli uomini».
La pièce vuole quindi mettere a fuoco alcune domande che riguardano gli uomini, prima ancora che le donne: come stanno oggi i giovani maschi? Che uomini adulti si preparano a diventare? Qual è il modello di mascolinità in cui si riconoscono e a cui aspirano? Se è logico pensare che una società sbilanciata al maschile favorisca i giovani maschi, non è altrettanto scontato che quel modello permetta loro di essere uomini felici.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.rassegnamusike.it