Ripartire dalla Bellezza per un nuovo Rinascimento italiano. È questo il messaggio lanciato da Roberto Bolle ne L’arte della danza, il film scritto e diretto da Francesca Pedroni nelle sale dal 21 al 23 novembre: la bellezza dei luoghi di culto italiani, la bellezza dei ballerini protagonisti dei Bolle and Friends, la bellezza dell’arte della danza, descritta come un piccolo miracolo che avvicina artista e pubblico ad un mondo meravigliosamente misterioso, dove l’emozione regna sovrana.
Roberto Bolle è oggi il simbolo della danza di eccellenza nel mondo. Durante la sua carriera ha reso la danza un arte “pop” nel senso più alto ed elevato del termine, rompendo le barriere che la “condannavano” a privilegio di pochi per farla conoscere anche al grande pubblico. Questo senza comprometterne la qualità dei contenuti. La sua arte ha coinvolto teatri, piazze, non da ultimo il mondo della televisione (con lo show La mia danza libera, andato in scena ad ottobre su RaiUno), trovando il successo di pubblico fino ad ora riservato alle grandi star di tutti i tempi. Con L’arte della danza, Bolle compie un’ulteriore passo avanti, portando la danza sul grande schermo.
Il film è un viaggio dietro le quinte del tour dei Roberto Bolle and Friends, gala con protagonisti i ballerini di prestigiose compagnie internazionali che dal 2008 animano i più suggestivi siti del patrimonio culturale italiano.
Scena dopo scena Bolle racconta curiosità e motivazioni dietro alla scelta di ogni brano in programma. I gala, infatti, si costituiscono di una serie di estratti delle pagine del balletto di tutti i tempi che spaziano tra varie epoche e stili e che permettono al pubblico di avvicinarsi gradualmente alla danza, assaggiandone i diversi repertori.
Ulteriore elemento di suggestione sono le location in cui si svolgono, luoghi che respirano storia, cultura ed emozione. Con L’arte della danza si parte dagli scavi di Pompei, per approdare alle terme di Caracalla e all’Arena di Verona (dove lo stesso Bolle svela di sentirsi come un vero e proprio Gladiatore durante le sue esibizioni, acclamato dal calore di ben 14.000 persone). Luoghi emozionanti, che donano ancor più energia ad ogni passo sulla scena.
Il documentario risulta coinvolgente e ben fatto da ogni punto di vista. Con le riprese delle performance (Excelsior, Carmen, Opus 100, Canon in D Major, Romeo e Giulietta solo per citarne alcune) la telecamera ci porta letteralmente dietro le quinte degli spettacoli, facendo vivere l’adrenalina prima di ogni ingresso in scena. Il fascino e la bellezza angelica del divo rendono alcune inquadrature quasi dei servizi fotografici di moda, ma in ogni istante è chiaro come si dedichi con anima e corpo interamente alla danza, allenandosi perfino mentre chiude la valigia o legge il giornale alla mattina.
Il pubblico ha così la fortuna di vivere a 360° la magia di ogni tour, conoscendo la danza non solo come arte ma anche come momento di gioia e condivisione.
Letizia Cantù