Torna in scena una delle produzioni più amate del Piccolo Teatro, ultima regia di Luca Ronconi dal pluripremiato testo di Stefano Massini, con un cast di interpreti eccezionali, tra i quali Massimo De Francovich Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Paolo Pierobon, Fausto Cabra.
Lo spettacolo andò in scena al Teatro Grassi il 29 gennaio 2015 e venne ripreso nel maggio dello stesso anno. Dopo le recenti repliche a Torino (novembre 2016) e a Roma (fino al prossimo 18 dicembre 2016), la prima milanese del 3 gennaio 2017 sarà la recita numero centododici, a due anni di distanza dal debutto.
Di questo testo mi ha subito appassionato la varietà dei registri linguistici: il saggio, il romanzo, il racconto onirico si alternano seguendo l’impaginazione di una sceneggiatura cinematografica. Senza alcun cedimento a una banale contemporaneità che sa di cronaca, Massini non intende presentare al pubblico una verità preconfezionata, piuttosto indirizzarlo verso un percorso di conoscenza. Quella di Lehman Trilogy è una ‘drammaturgia adulta’, che, svincolandosi da una narrativa tradizionale e da qualsiasi valutazione morale, ci consegna una chiave per aprire una porta sull’episodio che, volenti o nolenti, ha profondamente influenzato le vite di tutti noi. Luca Ronconi
Lehman Trilogy ha il respiro, lo stile e l’andamento di un poema epico il testo in cui Stefano Massini racconta 160 anni di storia del capitalismo, dalla metà dell’Ottocento al 2008, anno del fallimento della banca fondata dalla famiglia a New York, la Lehman Brothers. Storia di uomini e donne, di padri e figli, di temperamenti e passioni, di cotone, carbone, ferrovie, denaro e speculazioni finanziarie, la saga dei Lehman è al tempo stesso uno squarcio di sogno americano: il Paese che tutto dà a chiunque dia prova di talento, inventiva e abnegazione, in una manciata di secondi rovescia fortune e destini. I Lehman correranno più volte il rischio di cadere, con la Guerra di Secessione, i due conflitti mondiali, la crisi del 1929, ma sempre sapranno risollevarsi. Tranne l’ultima volta: il 15 settembre 2008 Lehman Brothers diventa il più grande fallimento nella storia delle bancarotte mondiali. È l’abisso (o uno dei risultati) della crisi globale nella quale tutti ancora siamo sprofondati.
D’intesa con l’autore, Luca Ronconi suddivise i tre capitoli della Trilogia (Tre fratelli, Padri e figli, L’immortale) in due parti, intitolate Tre fratelli e Padri e figli.
La prima parte inizia l’11 settembre 1844 con l’arrivo in America di Heyum Lehmann proveniente da Rimpar, piccolo villaggio della Baviera. Viene registrato da un ufficiale del porto come Henry Lehman: da allora in poi quello sarà il suo nome. Si stabilisce a Montgomery (Alabama), dove apre un emporio di tessuti. Tre anni dopo lo raggiunge il fratello minore Mendel, che in America prenderà il nome di Emanuel, infine “il piccolo” Mayer. Nel corso degli anni il loro interesse si sposta dal cotone al caffè, alle grandi infrastrutture (ferrovie, canale di Panama) fino ad approdare in Borsa, dove tutto si vende ma nessuna merce è. Tre fratelli termina all’inizio del Novecento con la morte di Emanuel e l’avvento della nuova generazione guidata da suo figlio Philip.
La seconda parte si apre nella New York degli anni Dieci del Novecento. I fondatori della dinastia, Henry, Emanuel e Mayer, sono morti; al loro posto ci sono i figli: Philip (figlio di Emanuel) vuole speculare in Borsa, mentre Herbert (figlio di Mayer) non si fida. Quest’ultimo diventa Governatore di New York. A settant’anni Philip Lehman “lascia”, ma non definitivamente: non si fida del figlio Robert (Bobbie), laureato in economia a Yale. La Lehman Brothers passa attraverso la Prima Guerra mondiale, la crisi del 1929, la Seconda Guerra mondiale, avventurandosi in nuovi e sempre più spericolati investimenti (telefonia, computer, persino la bomba atomica) espandendo i propri interessi in tutto il mondo. Alla morte di Bobbie Lehman nel 1969, la società è affidata a Pete Peterson, estromesso da Lewis Glucksman, che condurrà la banca a una prima crisi, negli anni Ottanta. Dopo la ripresa, il nuovo CEO, Dick Fuld jr, vivrà il destino di essere legato alla catastrofe dei mutui subprime e al fallimento della più che centenaria Lehman Brothers, il 15 settembre 2008.
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LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO
Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2), dal 3 al 21 gennaio 2016
Lehman Trilogy
di Stefano Massini, regia Luca Ronconi
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci A.J.Weissbard
suono Hubert Westkemper, trucco e acconciature Aldo Signoretti
con (in ordine di apparizione)
Henry Lehman Massimo De Francovich
Emanuel Lehman Fabrizio Gifuni
Mayer Lehman Massimo Popolizio
Testatonda Deggoo Martin Ilunga Chishimba
Philip Lehman Paolo Pierobon
Solomon Paprinskij Fabrizio Falco
Davidson, Pete Peterson Raffaele Esposito
Archibald, Lewis Glucksman Denis Fasolo
Herbert Lehman Roberto Zibetti
Robert Lehman Fausto Cabra
Carrie Lauer, Ruth Lamar, Ruth Owen, Lee Anz Lynn Francesca Ciocchetti
Signora Goldman Laila Maria Fernandez
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
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Lehman Trilogy va in scena in due parti autonome con due differenti sottotitoli:
Tre fratelli–Padri e figli.
Si può vederne una sola o entrambe, in sere diverse nell’arco della settimana, congiuntamente.
Durata: 1a parte 2 ore e 35 minuti; 2a parte 1 ora e 55 minuti.
Nei giorni in cui verrà rappresentato lo spettacolo intero è previsto un intervallo di 20 minuti.
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Prezzi: € 33 (platea) o € 26 (balconata) per ciascuna parte.
Presentando in biglietteria il biglietto della Prima o Seconda parte si potrà acquistare un biglietto per la Seconda o Prima parte al prezzo di € 15.
Per chi acquista contestualmente i biglietti delle due Parti è disponibile la Lehman Card a € 40.
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Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai protagonisti su www.piccoloteatro.tv
Il trailer dello spettacolo http://bit.ly/Lehman1617WebTv