Pantagruelico e un po’ visionario, molto pantominico e quasi didascalico: Lo schiaccianoci di Cajkovskij secondo Giuliano Peparini tornato in scena al Teatro dell’Opera di Roma (dal 18 al 24 dicembre) ha aperto la stagione di balletto 2026/2017 bissando il successo dello scorso anno e registrando il sold out.
Insomma lo Schiaccianoci in chiave contemporanea secondo Peparini piace eccome al pubblico e l’importante investimento produttivo del teatro dell’Opera che ha aperto in prima assoluta anche la stagione lo scorso anno, ha pienamente colto nel segno.
Il titolo d’eccellenza secondo Peparini che racconta la crescita e l’adolescenza punta soprattutto allo spettacolo e piace a un pubblico, soprattutto giovane, che vuole essere stupito in tutti i modi.
E lo spettacolo c’è e si vede in continuo fin dal fiabesco incipit con le proiezioni con il cielo di Parigi (che torna in chiusura) che conduce lo spettatore all’interno della sontuosa abitazione borghese dove gli ospiti si riuniscono in occasione della Vigilia di Natale e dove troneggia un immenso meraviglioso bianco albero illuminato per la gioia dei bambini (scene di Lucia D’Angelo e Cristina Querzola)
Peparini, non solo coreografo, ma anche regista tiene continuamente sollecitata l’attenzione dello spettatore (fino a distrarlo) attraverso una serie di input continui, dalle cameriere di rosso e nere vestite che circolano durante la cena fra gli invitati in abiti da sera, propone una fusion stilistica di danze (spesso moderna, ma anche pantomimica) spostando e rimontando la drammaturgia, aggiungendo nuovi personaggi (il bad boy e i bulli)saturando la scena di video grafica (di Gilles Papain).
Particolarmente fantasioso il secondo atto con le danze di carattere, dalla danza spagnola alla cinese alla russa, con qualche rivisitazione che fanno immediatamente capire l’ambientazione della scena: spicca la danza araba con la sensualità di Alessandra Amato (anche biondissima Regina delle Nevi) fino all’atteso valzer dei fiori e al passo a due. Prima che Marie (Marianna Suriano) ritrovi il suo primo amore, il nipote di Drosselmayer (Claudio Cocino)
Attenta la direzione del veterano David Coleman sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera che accompagna il Corpo di Ballo guidato dalla direttrice Eleonora Abbagnato, gli Étoiles, i Primi Ballerini, i Solisti, gli Allievi della Scuola di Danza del Teatro.
Prossimo appuntamento con la danza il 3 gennaio con la prima de Il pipistrello di Roland Petit (in replica fino all’8 gennaio 2017) che sarà proposto anche nella serata del 31 dicembre (ore 19.30) con lo speciale Capodanno in teatro. Info su www.operaroma.it.