“Molto livore per nulla” potrebbe intitolarsi questa pièce, che torna a Roma dopo una tournée di grande successo. Sul palco, nei panni di uomini completamente agli antipodi, questa volta ci sono Valerio Aprea e Paolo Calabresi, due tra gli attori italiani più interessanti e poliedrici. Proprio la loro interpretazione, molto ben focalizzata, è il valore aggiunto di Qui e Ora, scritto e diretto da Mattia Torre, a cui la Direttrice Artistica del Teatro Ambra Jovinelli, Fabrizia Pompilio, e la Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo hanno deciso di dedicare parte della stagione 2016/17, mettendo in scena prossimamente anche altri suoi spettacoli cult, “Migliore” e “4 5 6”, in attesa di un coinvolgimento ancora maggiore previsto per l’anno prossimo. Quella di Mattia Torre è una comicità che nasce da situazioni eccezionali che fanno emergere la disarmonia, la violenza e il conflitto presenti nella nostra società. In Qui e Ora i due protagonisti si trovano coinvolti in un incidente stradale in una sperduta periferia romana. Il prolungato ritardo nei soccorsi genera un dialogo forzato tra i due uomini che non hanno nulla in comune e che inizialmente sembrano avere ruoli ben definiti, l’uno vittima e l’altro carnefice. A lungo andare, però, forse a causa delle provocazioni e della cattiveria gratuita che uno riversa sull’altro o a causa di un’aggressività latente generalizzata scaturita dal cinismo e dal senso di lotta dell’Italia di oggi, i ruoli si invertono, lasciando gli spettatori senza una soluzione manichea della realtà. Entrambi i protagonisti sono “vittime della ferocia dei nostri tempi”, fa notare il regista. Frustrazione, senso di inadeguatezza, solitudine e mancanza di empatia generano ferocia. Homo homini lupus. Le risate iniziali, soprattutto generate dalla bravura di Paolo Calabresi nei monologhi tutti d’un fiato in cui inventa ricette per un surreale programma di cucina radiofonico (geniale l’invettiva alla rucola!), pian piano lasciano spazio nello spettatore all’incredulità nel vedere un finale di cruda sopraffazione. Qui e Ora è un atto unico di un’ora e dieci che fotografa una realtà che troppo spesso ci vediamo di fronte, agli incroci, sui social, in fila alle Poste. Per fortuna c’è chi sa descriverla con ironia e ci fa fare una risata sui i risvolti più cinici e animaleschi della nostra società.